28978 Ixion
Issione (28978 Ixion) | |
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Scoperta | 22 maggio 2001 |
Scopritore | Deep Ecliptic Survey |
Scopritori | Deep Ecliptic Survey |
Classificazione | Oggetto della fascia di Kuiper, asteroide poseidosecante |
Famiglia | Plutino |
Parametri orbitali | |
(all'epoca JD 2453400.5) | |
Semiasse maggiore | 39,5391 au (5,91497×109 km) |
Perielio | 30,0009 au (4,48807×10 9 km) |
Afelio | 49,0773 au (7,34186×10 9 km) |
Periodo orbitale | 248,6269 anni |
Velocità orbitale |
|
Inclinazione sull'eclittica | 19,6134° |
Eccentricità | 0,2412 |
Longitudine del nodo ascendente | 71,0268° |
Argom. del perielio | 299,6294° |
Anomalia media | 264,7279° |
Par. Tisserand (TJ) | 5,166 (calcolato) |
Prossimo perielio | novembre 2070 |
Satelliti | no |
Anelli | no |
Dati fisici | |
Dimensioni | <822 km |
Massa | |
Densità media | ~1×103 kg/m³ |
Acceleraz. di gravità in superficie | 0,11 m/s² |
Velocità di fuga | 280 m/s |
Temperatura superficiale |
|
Albedo | 0,15 |
Dati osservativi | |
Magnitudine app. | 19,84 |
Magnitudine ass. | 3,244 |
Issione (28978 Ixion) è uno degli asteroidi più massicci attualmente conosciuti della fascia di Kuiper ed un possibile pianeta nano,[1][2] simile ad altri oggetti transnettuniani quali Orco, Quaoar, Sedna e Gonggong; si tratta di un plutino, ovvero di un corpo dall'orbita analoga a quella di Plutone, in risonanza orbitale 2:3 con quella di Nettuno. Il suo diametro è stimato attorno agli 800 km.
L'oggetto deve il suo nome ad Issione, un personaggio della mitologia greca; era precedentemente noto con la designazione provvisoria 2001 KX76.
Parametri orbitali
[modifica | modifica wikitesto]Issione segue un'orbita per molti aspetti simile a quella di Plutone, ma orientata in maniera diversa, come mostra il diagramma in calce. Il perielio di Issione si trova al di sotto dell'eclittica; abbastanza insolitamente, l'asteroide si avvicina periodicamente a Plutone a meno di 20° di distanza angolare. Attualmente Issione sta attraversando l'eclittica in direzione del proprio perielio, che raggiungerà nel 2070; Plutone, per contro, ha raggiunto il proprio perielio nel 1989.
Superficie
[modifica | modifica wikitesto]Il colore di Issione è moderatamente rossastro (sicuramente più di Quaoar); la sua albedo, pari a 0,15, è superiore rispetto alla media degli oggetti della fascia di Kuiper (ad esempio 0,10 per Quaoar, 0,04 per Varuna).
Recenti analisi spettroscopiche indicano che la superficie di Issione dovrebbe essere composta in massima parte di depositi di carbonio particolarmente scuro e di tolina, un eteropolimero che si forma in seguito all'irraggiamento di clatrati d'acqua e composti organici.
Lo spettro infrarosso di Issione, a differenza di quello di Varuna, è piatto; sono assenti le linee di assorbimento caratteristiche dell'acqua (1,5 e 2 µm).
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Michael E. Brown, How many dwarf planets are there in the outer solar system? (updates daily), su gps.caltech.edu, California Institute of Technology. URL consultato il 25 agosto 2011.
- ^ Tancredi, G., Physical and dynamical characteristics of icy "dwarf planets" (plutoids), in Icy Bodies of the Solar System: Proceedings IAU Symposium No. 263, 2009, 2010.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- H. Boehnhardt, S. Bagnulo, K. Muinonen, M. A. Barucci, L. Kolokolova, E. Dotto e G. P. Tozzi, Surface characterization of 28978 Ixion (2001 KX76), su Astronomy & Astrophysics, vol. 415/2003, pagg. L17-L19 (Preprint).
- J. Licandro, F. Ghinassi, L. Testi, Infrared spectroscopy of the largest known trans-neptunian object 2001 KX76, su Astronomy & Astrophysics, 2002 (preprint).
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su 28978 Ixion
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) 28978 Ixion - Dati riportati nel database dell'IAU, su minorplanetcenter.net, Minor Planet Center.
- (EN) 28978 Ixion - Dati riportati nello Small-Body Database, su ssd.jpl.nasa.gov, Jet Propulsion Laboratory.
- (EN) Parametri orbitali (da unipi.it), su hamilton.dm.unipi.it.
- (EN) Simulazione dell'orbita di Issione, su ssd.jpl.nasa.gov.