Aero Trasporti Italiani

Aero Trasporti Italiani
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Un Douglas DC-9 di ATI all'aeroporto di Düsseldorf nel 1991
StatoItalia (bandiera) Italia
Forma societariaSocietà per azioni
Fondazione16 dicembre 1963 a Napoli
Fondata da
Chiusura29 ottobre 1994 integrata in Alitalia
Sede principaleNapoli-Capodichino
GruppoAlitalia
SettoreTrasporto
Prodottitrasporti aerei
Dipendenti2 900 (1994)
Compagnia aerea regionale
Codice IATABM
Codice ICAOATI
Indicativo di chiamataATI
HubAeroporto di Napoli-Capodichino
Frequent flyerMilleMiglia
Flotta34 (nel 1994)
Voci di compagnie aeree presenti su Wikipedia

Aero Trasporti Italiani (abbreviato ATI) è stata una compagnia aerea italiana fondata il 16 dicembre 1963 come filiale di Alitalia e di proprietà della stessa Alitalia (90%) e dell'IRI (10%), con lo scopo di intensificare i collegamenti con l'Italia meridionale.

Un Fokker F27 con i colori dell'ATI nel 1964.

La sede ed hub principale dell'ATI era all'aeroporto di Napoli-Capodichino, il primo presidente della società è stato il generale Giovanni Buonamico e il direttore generale era il comandante M. Mainetti. A partire dal giugno 1964 ATI aveva assunto le rotte nazionali fino ad allora gestite da un'altra controllata Alitalia, la SAM - Società Aerea Mediterranea, utilizzando una flotta di tre Fokker F27 Friendship 200.[1]

Dal 15 giugno 1966 era diventato operativo un servizio di voli domestici in Libia, in accordo con la Kingdom of Libya Airlines (KLA), basando due Fokker F27 a Tripoli, che compivano anche collegamenti con Malta.[2]

Dall'agosto 1967 ATI aveva assunto anche la gestione della compagnia elicotteristica Elivie.[2]

Il 20 marzo 1981, dai resti della compagnia aerea privata Itavia, ATI (45%) ed Alitalia (55%) avevano costituito la società Aermediterranea, che era poi confluita interamente in ATI nel marzo 1985.

L'ATI è stata integrata in Alitalia il 30 ottobre 1994.[3]

Flotta storica

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Aeromobile Immagine In flotta
Fokker F27
15
Douglas DC-9
30
McDonnell Douglas MD-82
38
ATR 42
10
  • Il marchio ATI è stato incamerato da Alitalia L.a.i. per fusione mediante incorporazione avvenuta in data 25/07/1994. Questa è anche l'ultima data in cui Alitalia provvedeva alla registrazione del marchio ATI. Con la cessazione dei voli con la livrea ATI da parte di Alitalia nel 1996 il marchio è stato abbandonato definitivamente nel 2004[senza fonte]. Il marchio è stato successivamente depositato presso l'Ufficio Marchi e Brevetti del MISE in data 15 settembre 2020 da parte di Aeritalia Holding gruppo facente capo al manager Cristiano Spazzali[senza fonte].

Nella storia dell'ATI si registrano 5 incidenti e 1 dirottamento con conseguenze gravi:[4]

  1. ^ (EN) World Airline Survey. Aero Trasporti Italiana—ATI (PDF), in Flight International, Reed Business Publishing, 2 aprile 1964, p. 493. URL consultato l'11 dicembre 2011.
  2. ^ a b (EN) World Airline Survey. Aero Trasporti Italiani SpA (ATI) (PDF), in Flight International, Reed Business Publishing, 11 aprile 1968, p. 514. URL consultato l'11 dicembre 2011.
  3. ^ ECONOMIA. Alitalia cancella l'ATI, in La Repubblica, Milano, 30 ottobre 1994, p. 40. URL consultato l'11 dicembre 2011.
  4. ^ (EN) Aviation Safety Network Aero Trasporti Italiani - ATI Accident & incidents:, su aviation-safety.net, Flight Safety Foundation. URL consultato il 10 dicembre 2011.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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