Adenoidite acuta

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Tonsilla faringea (adenoidi): è localizzata nella porzione supero-posteriore del rinofaringe. Il processo infiammatorio a carico della tonsilla faringea è definito adenoidite.

Per adenoidite acuta, si intende l'insieme delle manifestazioni derivanti dall'infiammazione acuta della tonsilla faringea.

Epidemiologia

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Si manifesta prevalentemente nell'età pediatrica, spesso associata con tonsillite acuta. L'incidenza diminuisce con l'età, fino ad essere rarissima sopra i 15 anni, a causa della fisiologica atrofia del tessuto adenoideo.

Frequentemente il processo infiammatorio è sostenuto dalla risposta immunitaria nei confronti di agenti virali quali Adenovirus, Rhinovirus e Paramyxovirus. Batteri quali Streptococcus pyogenes, Streptococcus pneumoniae, Moraxella catarrhalis varie specie di Staphylococcus tra cui Staphylococcus aureus possono infettare il rinofaringe, esitando verso un'adenoidite acuta.[1]

Profilo clinico

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L'adenoidite acuta si caratterizza per la presenza di

Nelle forme virali il corredo sintomatologico recede spontaneamente dopo 48 ore; le forme batteriche possono durare fino ad una settimana.

Profilo diagnostico

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In un contesto anamnestico ed obiettivo suggestivo, l'endoscopia con fibre ottiche può confermare la diagnosi in caso di dubbio, evidenziando la localizzazione adenoidea del processo flogistico. La rinoscopia anteriore è invece poco sensibile, in quanto una rinite può simulare le alterazioni della mucosa nasale visibili in corso di adenoidite.

Mentre nelle forme virali può essere sufficiente la somministrazione di un antipiretico-analgesico (come un FANS), nelle forme batteriche si rende necessaria l'associazione con uno schema antibiotico che preveda la somministrazione per almeno 5 giorni di amoxicillina-acido clavulanico o una cefalosporina.

Le complicanze di un'adenoidite acuta possono ricondursi alla diretta estensione del processo infiammatorio-settico agli organi viciniori. Per passaggio di virus o batteri lungo la tuba di Eustachio, si può manifestare un'otite acuta sierosa o purulenta con otorrea, otodinia ed ipoacusia; analogamente, l'interessamento dei tessuti retrofaringei può esitare verso la formazione di una adeno-flemmone retrofaringea, entità patologica esclusiva del lattante e che testimonia l'interessamento dei linfonodi di Gillette, presenti solo nei primi 2 anni di vita. La flemmone si manifesta con rigurgiti e difficoltà di suzione, con possibile dimagrimento patologico; severi quadri dispnoici si manifestano solo in un secondo tempo, in seguito all'estensione del processo infiammatorio. L'apertura dell'adeno-flemmone nelle vie respiratorie può provocare soffocamento per inondazione dei bronchi e delle vie aeree inferiori. Nell'adulto e nel bambino possono invece formarsi flemmoni diffusi nello spazio retrofaringeo, sostenuti da batteri anaerobi che necessitano di terapie specifiche (clindamicina). La diffusione del processo infettivo-infiammatorio può esitare verso flogosi delle viene aero-digestive, con faringite, tracheite, bronchite e polmonite.

  1. ^ Anna M. Molina Romanzi, Giuseppe A. Botta; Letizia Calegari; Carlo Chezzi; Eugenio A. Debbia; Giorgio Palù; Gianni Pozzi; Carla Pruzzo; Luigi Robert; Gian Carlo Schito; Marco Toni; Maria Antonietta Tufano; Pier Egisto Valensin; Oliviero E. Varnier, Malattie infettive dell'apparato respiratorio, in Ristampa 2004, Torino, UTET, 2002, ISBN 88-7933-251-1.
  • Albera e Rossi, Otorinolaringoiatria - II edizione, Torino, Edizioni Minerva Medica, 2008, ISBN 978-88-7711-583-6.
  • Douglas M. Anderson, A. Elliot Michelle, Mosby’s medical, nursing, & Allied Health Dictionary sesta edizione, New York, Piccin, 2004, ISBN 88-299-1716-8.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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