Adolf Opálka

Adolf Opálka
NascitaRešice, 4 gennaio 1915
MortePraga, 18 giugno 1942
Cause della mortesuicidio
Dati militari
Paese servitoRep. Ceca (bandiera) Cecoslovacchia
Francia (bandiera) Francia
Regno Unito (bandiera) Regno Unito
Rep. Ceca (bandiera) Governo in esilio della Cecoslovacchia
Forza armata Esercito cecoslovacco
Esercito francese
British Army
Rep. Ceca (bandiera) Esercito cecoslovacco in esilio
UnitàSpecial Operations Executive
Anni di servizio1936-1942
GradoPrimo tenente
GuerreSeconda guerra mondiale
CampagneCampagna di Francia
BattaglieOperazione Anthropoid
Comandante diOut Distance
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Adolf Opálka (Rešice, 4 gennaio 1915Praga, 18 giugno 1942) è stato un militare e partigiano cecoslovacco.

Nato nel 1915 a Rešice, piccolo centro della Moravia Meridionale, ufficiale dell'esercito cecoslovacco, Adolf Opálka fu il capo di un gruppo di connazionali, addestrati dallo Special Operations Executive britannico che, il 27 maggio 1942, nei pressi di Praga, portò a termine l'attentato, Operazione Anthropoid, contro il generale delle SS Reinhard Heydrich, Reichsprotektor di Boemia e Moravia, mentre a bordo dell'auto di ordinanza, una Mercedes-Benz nera decappottabile, si dirigeva verso l'aeroporto di Ruzyně[1].

Jozef Gabčík tentò per primo di colpire il generale tedesco con il mitra, ma l'arma (uno sten) si inceppò[2], Jan Kubiš, altro componente del gruppo, lanciò, allora, una bomba a mano contro l'auto[2] ferendo gravemente il gerarca nazista.

1942: Lidice dopo la distruzione dei nazisti

Heydrich, ricoverato in ospedale per le gravi ferite, morì il 4 giugno per setticemia. Sei giorni dopo, il 10 giugno, per rappresaglia le truppe naziste rasero al suolo il villaggio agricolo di Lidice, a sedici chilometri da Praga[3].

Dopo l'attentato, il commando si era rifugiato in una cripta della chiesa praghese dei Santi Cirillo e Metodio[2]. I tedeschi, scoperto il rifugio, per una delazione, il 18 giugno dello stesso anno, circondarono l'edificio. Tre membri del gruppo furono uccisi nel combattimento. Altri quattro compagni, tra cui Opálka, preferirono suicidarsi per evitare la cattura.

  1. ^ Gianni Ferraro, Enciclopedia dello spionaggio nella seconda guerra mondiale, voce "Anthropoid, Operazione", Roma, Sandro Teti Editore, 2010, p. 38.
  2. ^ a b c Arrigo Petacco, La seconda guerra mondiale, vol. VIII, I protagonisti, Roma, Armando Curcio Editore, 1979, p. 108.
  3. ^ Le motivazioni della scelta sono piuttosto oscure. «Sembra che Lidice venisse scelta secondo il principio pubblicitario che induce un uomo ad acquistare un certo sapone per averne visto il nome scritto da qualche parte.» Il nome di Lidice era noto alle autorità tedesche per un episodio del 1939, quando due uomini del paese avevano lasciato la Cecoslovacchia per arruolarsi nella RAF. Inoltre la Gestapo aveva più recentemente intercettato un messaggio sospetto che, per un'omonimia, si pensava facesse riferimento a quella stessa località. Vedi: Richard Livingstone, La distruzione di Lidice in Storia della seconda guerra mondiale, a cura di sir Basil Liddell Hart e Barrie Pitted, ed. Rizzoli-Purnell, 1967, terzo volume, p. 258.

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