Al-Mu'izz li-din Allah
al-Mu'izz li-Din Allah | |
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Dīnār aureo dell'imam al-Muʿizz. Misr coniato al Cairo nel 969. | |
imam–califfo dei Fatimidi | |
In carica | 19 marzo 953 – 975 |
Predecessore | Al-Mansur bi-llah |
Successore | Al-'Aziz bi-llah |
Nome completo | Kunya: Abu Tamim Prenome: Ma'ad Laqab: al-Mu'izz li-Din Allah |
Nascita | Mahdia, 26 settembre 931 |
Morte | Il Cairo, 975 |
Dinastia | Fatimidi |
Padre | al-Mansur bi-Nasr Allah |
Consorte | Durzan |
Figli | Al-'Aziz bi-llah Tamim Abdallah Sitt al-Malik Rashida Abda altri figli |
Religione | Ismailismo |
al-Muʿizz li-dīn Allāh (arabo ﺍﺑﻮ ﺗﻤﻴﻢ ﻣﻌﺪ المعز لدين الله, "Fortificatore della religione di Allah"), noto più semplicemente come al-Muʿizz (Mahdia, 26 settembre 931 – Il Cairo, 975) è stato il quarto Imam/califfo della dinastia Fatimide e il 16º Imam ismailita.
Regnò dal 953 al 975 e fu durante il suo governo che il baricentro del potere ismailita-fatimide fu spostato dall'Ifriqiya all'Egitto, di recente conquistato. I Fatimidi fondarono la Città soggiogatrice di al-Muʿizz (al-Madīna al-qāhira al-Muʿizziyya) - vale a dire Il Cairo - nel 969,[1] erigendola a capitale dell'Imamato al posto di al-Manṣūriyya.
Carriera politica
[modifica | modifica wikitesto]Dopo che i Fatimidi, per opera del terzo Imam Ismāʿīl al-Manṣūr (946-953), ebbero sgominato la pericolosa ribellione kharigita di Abu Yazid (conosciuto come "l'uomo dell'asino") (942-947), dando modo all'Imām di eleggere per breve tempo al-Manṣūriyya nuova capitale fatimide, sotto suo figlio al-Muʿizz l'attenzione della dinastia si concentrò sul confinante Egitto, nella speranza che una volta conquistato venisse il turno della Siria e poi dell'Iraq, nella ferma intenzione di abbattere la dinastia abbaside e proporsi come l'unico e legittimo califfato universale. Sebbene i Fatimidi fossero innanzi tutto interessati all'Egitto e al Vicino Oriente, vi furono nondimeno varie campagne combattute Jawhar al-Siqilli contro i Berberi del Marocco e gli Omayyadi di al-Andalus. Allo stesso tempo, incursioni fatimidi nella penisola italiana affermarono la loro superiorità navale nel quadrante centrale del Mediterraneo, a spese dell'Impero bizantino, tra l'altro occupando la Sicilia, già aghlabide dall'827.
La strada per l'Egitto fu infine spianata per i Fatimidi, facilitati dalla crisi persistente della dinastia ikhshidide colà governante, accentuata dalla morte di Muhammad ibn Tughj, e dalla debolezza abbaside, non più in grado (salvo il periodo in cui l'"uomo forte" fu Muʾnis) di fronteggiare convenientemente le situazioni che un tempo essa avrebbe affrontato con forza e risolto senza problemi.
Dopo aver consolidato la propria posizione, al-Muʿizz trasferì la propria residenza ufficiale da al-Manṣūriyya alla recentemente costruita cittadella di al-Madīna al-Qāhira al-Muʿizziyya, "la Città soggiogatrice di al-Muʿizz", cioè Il Cairo, facendo da quel momento in poi gravitare sull'Egitto il baricentro politico ed economico del mondo arabo, forti anche del fatto che a occidente, in Ifriqiya, gli Ziridi agivano come reggenti dell'Imam. In Egitto vari attacchi dei Carmati costrinsero a un impegnativo sforzo l'Imamato (972-974) prima che le finanze fossero risanate e prendessero nuovo impulso per merito essenzialmente dell'intelligente opera di Yaʿqūb b. Killis, un ebreo convertito all'Islam, che aveva già operato per conto degli Ikhshididi, prima di cambiar campo e unirsi ai Fatimidi.
Ad al-Muʿizz succedette il figlio al-'Aziz bi-llah (975-996).
Realizzazioni culturali
[modifica | modifica wikitesto]Al-Muʿizz era noto per la sua tolleranza nei confronti delle altre religioni, ed era assai popolare tra i suoi sudditi cristiani e israeliti. Si dice abbia commissionato l'invenzione della prima penna stilografica. Nel 953, al-Muʿizz chiese una penna che non dovesse necessariamente stare tra le sue mani o negli abiti che indossava quando non la si usava e gli fu costruita dai suoi sapienti artigiani una penna che aveva un vero e proprio piccolo serbatoio d'inchiostro. Come ricordato dal Qadi al-Nu'man (m. 974) nel suo Kitāb al-Majālis wa l-musayarāt, al-Muʿizz ne dispose la costruzione dicendo::[2]
«‘Vogliamo sia costruita una penna che possa servire a scrivere senza dover far ricorso a un calamaio e il cui inchiostro sia incluso in essa. Una persona potrà riempirla d'inchiostro e scrivere quando voglia. Lo scrivente potrà metterla nelle maniche della sua veste o dove preferisca e non sarà macchiato da alcuna goccia d'inchiostro che ne fuoriesca. L'inchiostro scorrerà solo quando egli abbia l'intenzione di scrivere. ...’. Esclamai: ‘È possibile ciò?’ E lui replicò: ‘È possibile, a Dio piacendo’.»
Relazioni coi Copti cristiani
[modifica | modifica wikitesto]Ai Copti cristiani fu concesso un certo grado di libertà sotto al-Muʿizz.[3] I Copti furono spesso nominati ai gradi più elevati dell'amministrazione dell'Imamato e fu loro consentita libera pratica del proprio culto.[4] Sotto al-Muʿizz, il responsabile per la Siria fu Quzmān ibn Nīmā, un copto che mantenne la propria fede.[5] La festività del Nawrūz, che celebra il nuovo anno persiano, fu consentita (malgrado alcune limitazioni).[6]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Claudio Lo Jacono, Storia del mondo islamico (VII-XVI secolo). I - Il Vicino Oriente, Torino, Einaudi, 2003, pp. 282-284. Va comunque ricordato che a lui fu intitolata anche la città siciliana di Taormina
- ^ C.E. Bosworth, "A Mediaeval Islamic Prototype of the Fountain Pen?", in: Journal of Semitic Studies, vol. XXVl, 1, Autumn 1981
- ^ ISBN 978-90-04-10627-7, The Bible in Africa: transactions, trajectories, and trends, a cura di Gerald O. West e Musa W. Dube Shomanah, Brill, 2000, p. 108.
- ^ H.A.R Gibb, The Encyclopaedia of Islam, Brill, 1979, p. 91.
- ^ Aziz Suryal Atiya, A History of Eastern Christianity, Taylor & Francis, 1968, pp. 87–88.
- ^ ISBN 978-0-521-59115-7, The Mamluks in Egyptian politics and society, a cura di Thomas Phillip e Haarmann, Cambridge studies in Islamic civilization, Cambridge University Press, 1999.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Carl F. Petry (ed.), The Cambridge History of Egypt. Islamic Egypt, 640-1517, Cambridge University Press, 1998
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]- Ubayd Allah al-Mahdi
- Imam ismailiti
- Jawhar al-Siqilli
- Storia della Sicilia islamica
- Storia dell'Islam nell'Italia medievale
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Al-Mu'izz li-Din Allah
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- al-Mu'izz, in Dizionario di storia, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2010.
- al-Muʽizz Li Dīn Allāh, su sapere.it, De Agostini.
- (EN) al-Muʿizz, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 230708714 · ISNI (EN) 0000 0003 6556 5275 · CERL cnp01420774 · LCCN (EN) n84022817 · GND (DE) 1019242795 · BNF (FR) cb16528025j (data) · J9U (EN, HE) 987007336542205171 |
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