Al'bert Demčenko

Al'bert Demčenko
Demčenko (2020)
NazionalitàUnione Sovietica (bandiera) Unione Sovietica
Russia (bandiera) Russia (dal 1991)
Altezza185 cm
Peso103 kg
Slittino
SpecialitàSingolo, doppio
SquadraDynamo Čusovoj / SKA Dmitrov
Termine carriera2014
Palmarès
Unione Sovietica (bandiera) Unione Sovietica
Competizione Ori Argenti Bronzi
Mondiali juniores 0 1 0
Russia (bandiera) Russia
Competizione Ori Argenti Bronzi
Olimpiadi 0 3 0
Mondiali 0 2 0
Europei 4 2 2

Trofeo Vittorie
Coppa del Mondo - Singolo 1 trofeo

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Statistiche aggiornate al 2 febbraio 2018

Al'bert Michajlovič Demčenko (in russo Альберт Михайлович Демченко?; traslitterazione anglosassone Albert Mikhailovich Demchenko; Čusovoj, 27 novembre 1971) è un ex slittinista russo, vincitore di tre medaglie d'argento alle olimpiadi, due nel singolo (a Torino 2006 e a Soči 2014) e una nella gara a squadre (nel 2014). Prima della dissoluzione dell'Unione Sovietica (1991) ha gareggiato per la nazionale sovietica; ai XVI Giochi olimpici invernali di Albertville 1992 ha fatto parte della squadra unificata. È tra i pochi atleti ad aver partecipato ad almeno sette edizioni dei Giochi olimpici.

È il padre di Viktorija, a sua volta slittinista di alto livello[1].

Demčenko in veste di capo-allenatore della nazionale russa ad Oberhof nel 2017

Iniziò a gareggiare per la nazionale sovietica nelle varie categorie giovanili nella specialità del doppio, ottenendo, quale miglior risultato, una medaglia d'argento ai campionati mondiali juniores di Winterberg 1990 in coppia con Aleksej Zelenskij.

A livello assoluto esordì in Coppa del Mondo nella stagione 1990/91 e, dopo la dissoluzione dell'Unione Sovietica, fece parte della squadra russa. Conquistò il primo podio il 17 novembre 1991 nel doppio ad Altenberg (2°) e la prima vittoria l'8 dicembre 2002 nel singolo ad Oberhof. In totale trionfò in diciassette tappe di coppa (comprendendo anche le prove a squadre) e vinse la classifica generale nella specialità del singolo nel 2004/05.

Partecipò a sette edizioni dei Giochi olimpici invernali, facendo segnare, insieme al saltatore giapponese Noriaki Kasai, il record per gli sport invernali (battuto poi da Kasai che raggiunse quota otto a Pyeongchang 2018): l'esordio avvenne ad Albertville 1992 dove si classificò all'ottavo posto nel doppio, a Lillehammer 1994 colse la settima piazza nel doppio e la nona nel singolo, quattro anni più tardi a Nagano 1998 giunse decimo nel doppio e non riuscì a portare a termine la gara del singolo; dalla stagione successiva abbandonò la specialità biposto e gareggiando nel singolo, sempre relative alle Olimpiadi, ottenne rispettivamente il quinto posto a Salt Lake City 2002, la medaglia d'argento a Torino 2006, la quarta posizione a Vancouver 2010 e nuovamente la medaglia d'argento a Soči 2014. In quest'ultima edizione vinse anche l'argento nella gara a squadre, in quella che fu la sua ultima competizione a livello internazionale[2]. Il 22 dicembre 2017 la commissione disciplinare del Comitato Olimpico Internazionale prese atto delle violazioni alle normative antidoping compiute da Demčenko in occasione delle Olimpiadi di Soči, annullando conseguentemente i risultati ottenuti, obbligandolo a restituire le medaglie ricevute e proibendogli di partecipare a qualunque titolo a future edizioni dei Giochi olimpici[3]. Successivamente il 1º febbraio 2018 il Tribunale Arbitrale dello Sport ha accolto il ricorso presentato dall'atleta russo revocando così tutte le sanzioni comminategli dal CIO e restituendogli quindi le medaglie conquistate[4].

Prese parte altresì a quindici edizioni consecutive dei campionati mondiali, aggiudicandosi due medaglie d'argento, entrambe ad Altenberg 2012, nella gara individuale e in quella a squadre; nel doppio invece il suo miglior risultato fu il quarto posto raggiunto ad Altenberg 1996 in coppia con Semën Kolobaev. Nelle rassegne continentali vinse due medaglie d'oro, a Winterberg 2006 ed a Sigulda 2010, e due d'argento nel singolo, una di bronzo nel doppio a Sigulda 1996 con Kolobaev ed altre due d'oro, a Paramonovo 2012 ed a Sigulda 2014, ed una di bronzo nella gara a squadre.

Dopo il ritiro è diventato dapprima allenatore della squadra giovanile russa[2] e, successivamente alla vittoria del titolo mondiale di Semën Pavličenko nella quale ha avuto un ruolo importante, è stato nominato capo-allenatore della nazionale russa di slittino[5].

Mondiali juniores

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Coppa del Mondo

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  • Vincitore della Coppa del Mondo nella specialità del singolo nel 2004/05.
  • 51 podi (39 nel singolo, 2 nel doppio, 10 nelle gare a squadre):
    • 17 vittorie (15 nel singolo, 2 nella gara a squadre);
    • 16 secondi posti (12 nel singolo, 1 nel doppio, 3 nelle gare a squadre);
    • 18 terzi posti (12 nel singolo, 1 nel doppio, 5 nelle gare a squadre).

Coppa del Mondo - vittorie

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Data Luogo Paese Disciplina
8 dicembre 2002 Oberhof Germania (bandiera) Germania Singolo
21 novembre 2004 Sigulda Lettonia (bandiera) Lettonia Singolo
2 gennaio 2005 Oberhof Germania (bandiera) Germania Singolo
6 gennaio 2005 Schönau am Königssee Germania (bandiera) Germania Singolo
23 gennaio 2005 Winterberg Germania (bandiera) Germania Singolo
6 novembre 2005 Sigulda Lettonia (bandiera) Lettonia Singolo
10 dicembre 2005 Calgary Canada (bandiera) Canada Singolo
7 gennaio 2007 Schönau am Königssee Germania (bandiera) Germania Singolo
6 gennaio 2008 Schönau am Königssee Germania (bandiera) Germania Singolo
17 febbraio 2008 Sigulda Lettonia (bandiera) Lettonia Singolo
7 dicembre 2008 Sigulda Lettonia (bandiera) Lettonia Singolo
13 dicembre 2009 Lillehammer Norvegia (bandiera) Norvegia Singolo
3 gennaio 2010 Schönau am Königssee Germania (bandiera) Germania Singolo
13 febbraio 2011 Paramonovo Russia (bandiera) Russia Singolo
20 febbraio 2011 Sigulda Lettonia (bandiera) Lettonia Gara a squadre
con Tat'jana Ivanova, Vladislav Južakov e Vladimir Machnutin
16 dicembre 2012 Sigulda Lettonia (bandiera) Lettonia Singolo
19 gennaio 2014 Altenberg Germania (bandiera) Germania Gara a squadre
con Tat'jana Ivanova, Vladislav Južakov e Vladimir Machnutin
Ordine d'Onore - nastrino per uniforme ordinaria
— Soči, 24 febbraio 2014. Di iniziativa del Presidente della Federazione Russa.[6]
  1. ^ (EN) World Championship bronze medallist Tatiana Ivanova secures second win of the season, su fil-luge.org, FIL, 6 febbraio 2016. URL consultato il 26 dicembre 2017.
  2. ^ a b (EN) Olympic silver medalist Albert Demchenko hopes for a career as official, su fil-luge.org, FIL, 26 giugno 2014. URL consultato il 26 dicembre 2017.
  3. ^ (EN) Denis Oswald, Gunilla Lindberg e Patrick Baumann, Decision of the IOC Disciplinary Commission in the proceedings against Albert Demchenko (PDF), Losanna, Comitato Olimpico Internazionale, 22 dicembre 2017. URL consultato il 26 dicembre 2017.
  4. ^ (EN) The Court of Arbitration for Sport (CAS) delivers its decisions in the matter of 39 russian athletes V/ the IOC: 28 appeals upheld, 11partially upheld (PDF), Losanna, Tribunale Arbitrale dello Sport, 1º febbraio 2018. URL consultato il 4 febbraio 2018 (archiviato dall'url originale il 1º febbraio 2018).
  5. ^ (EN) Albert Demchenko appointed Russian head coach, su fil-luge.org, FIL. URL consultato il 26 dicembre 2017.
  6. ^ (EN) Meeting with medallists at the XXII 2014 Winter Olympics, su eng.kremlin.ru, Russian Presidential Executive Office, 24 febbraio 2014, fotografia n. 9. URL consultato il 27 luglio 2014.

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