Alberto Albertini (giornalista)
Alberto Albertini (Ancona, 1º aprile 1879 – Napoli, 15 gennaio 1954) è stato un giornalista e scrittore italiano.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Entrato giovanissimo al Corriere della Sera nel 1898[1], tutta la sua carriera giornalistica si svolse nel quotidiano milanese, diretto dal fratello Luigi a partire dal 1900. Nell'ottobre 1921 il fratello fu delegato a rappresentare il governo italiano alla conferenza per il disarmo navale a Washington e Alberto salì alla direzione del quotidiano. Insieme al fratello lasciò la direzione nel 1925, non più compatibile con il fascismo ormai divenuto regime[2].
Negli anni del regime, i suoi palesi sentimenti antifascisti lo emarginarono dalla vita letteraria italiana.[3] Ebbe invece stimatori all'estero: Franz Werfel, autore del celebre I quaranta giorni del Mussa Dagh e Stefan Zweig, scrittore e poeta, autore di importanti biografie, ambedue avversati dal nazismo, apprezzarono il suo spirito liberale piegato dalle vicende italiane.[3]
Fra le sue opere di saggista e narratore si distinguono: Vita di Creso nella quale sono esaltate le qualità spirituali dell'individuo sulla mera ricchezza; Vita di Luigi Albertini biografia del fratello che ricostruisce puntualmente l'ambiente giornalistico nei primi anni del Novecento; il romanzo Senza fine in cui si descrive la crescita di una vocazione letteraria che emerge lentamente dalla solitudine, e la difesa dei valori autentici dalla volgarità e l'irrazionalismo dei nuovi tempi.[3]
Morì a Napoli nel 1954. Fu sepolto a Colleretto Parella (oggi Colleretto Giacosa) accanto al fratello Luigi e al suocero Giuseppe Giacosa.[4]
Opere
[modifica | modifica wikitesto]- Due anni, Verona, Officinae Bodoni, 1934.
- Creso, Milano, Mondadori, 1937.
- Vita di Luigi Albertini, Milano, Mondadori, 1945.
- Senza fine, Milano, Mondadori, 1946.
- La fede di un aspirante alla fede, Milano, Edizioni di Comunità, 1950.
- Franco Monteleone (a cura di), Tra epoche opposte. Diario caprese, 1943-1944, Capri, La Conchiglia, 2007, ISBN 978-88-6091-005-9.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Ottavio Barié, 1972, p. 69.
- ^ Gaspare De Caro, Alberto Albertini, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 1, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1960. URL consultato il 21 giugno 2014.
- ^ a b c Enzo Ronconi, 1973, pp. 52-53.
- ^ Mario Ferrara, È morto Alberto Albertini. Un nobile spirito di giornalista e scrittore, in La Nuova Stampa, Editrice La Stampa S.p.A., 16 gennaio 1954, p. 3.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Ottavio Barié, Luigi Albertini, Torino, UTET, 1972.
- Enzo Ronconi (a cura di), Dizionario della letteratura italiana contemporanea, vol. 1, Firenze, Vallecchi, 1973.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Alberto Albertini
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Albertini, Alberto, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- (EN) Opere di Alberto Albertini, su Open Library, Internet Archive.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 76622048 · ISNI (EN) 0000 0000 7978 1727 · SBN MILV138793 · BAV 495/343046 · LCCN (EN) no2007062061 · GND (DE) 133340090 · BNF (FR) cb15511784z (data) · J9U (EN, HE) 987007373711805171 |
---|