Alpi della Zillertal

Alpi della Zillertal
Zillertaler Alpen
L'Hochfernerspitze nell'Alta Val di Vizze, in primo piano a sinistra la colata del Griesferner, a destra la seraccata della diretta Vanis. Alla base della parete c'è il bivacco Günther Messner.
ContinenteEuropa
StatiAustria (bandiera) Austria
Italia (bandiera) Italia
Catena principaleAlpi dei Tauri occidentali (nelle Alpi)
Cima più elevataGran Pilastro (3 510 m s.l.m.)
Massicci principaliAlpi Breonie Orientali
Alpi Aurine

Le Alpi della Zillertal (Zillertaler Alpen in tedesco) sono una sottosezione[1] delle Alpi dei Tauri occidentali. Si trovano a cavallo del confine tra l'Italia (Provincia autonoma di Bolzano) e l'Austria (Tirolo e Salisburghese). Prendono il nome dalla valle austriaca Zillertal intorno alla quale il gruppo alpino è collocato e sono formate dalle Alpi Breonie Orientali e Alpi Aurine. La vetta più alta è il Gran Pilastro che raggiunge i 3.510 m s.l.m..

Classificazione

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Le Alpi della Zillertal secondo l'AVE sono individuate dal numero 35.
Cartina dettagliata del gruppo montuoso.
Il Grande Mèsule
Il picco della Croce
Olperer
Cima di Campo
Sasso Nero
Reichenspitze
Schrammacher
Monte_Fumo

Secondo la Partizione delle Alpi del 1926 questo gruppo alpino era parte delle più ampie Alpi Noriche. Secondo la SOIUSA sono una sottosezione alpina con la seguente classificazione:

Secondo l'AVE costituiscono il gruppo n. 35 di 75 nelle Alpi Orientali.

Il gruppo confina a nord con le Alpi Scistose Tirolesi separato dal Tuxerjoch; ad est con gli Alti Tauri separato dalla Forcella del Picco; a sud con le Dolomiti separato dal fiume Isarco e dal suo affluente Rienza; ad ovest con le Alpi dello Stubai (nelle Alpi Retiche orientali) separato dal passo del Brennero.

La catena delle Alpi della Zillertal, vista dal comune di Campo Tures posto a meridione

Secondo la SOIUSA le Alpi della Zillertal sono suddivise in quattro supergruppi e nove gruppi (tra parentesi sono indicati i codici SOIUSA dei supergruppi, gruppi e sottogruppi):

  • Catena Croda Alta-Olperer (A)[2]
    • Gruppo Gerla-Croda Alta (A.1)
    • Gruppo dell'Olperer (A.2)
  • Gruppo del Gran Pilastro (B)
    • Catena Gran Pilastro-Punta di Valle (B.3)
    • Catena Nord-occidentale della Zillertal (B.4)
      • Dorsale dell'Hochsteller (B.4.a)
      • Dorsale del Greiner (B.4.b)
      • Dorsale Mörchen-Igent (B.4.c)
        • Costiera del Mörchen (B.4.c/a)
        • Costiera dell'Igent (B.4.c/b)
      • Dorsale del Floiten (B.4.d)
      • Dorsale dell'Ahorn (B.4.e)
    • Catena Cima Cadini-Monte Fumo (B.5)
      • Costiera della Cima Cadini (B.5.a)
      • Costiera del Monte Fumo (B.5.b)
  • Monti di Fundres (C)
    • Catena Picco della Croce-Cima Piatta-Cima Valmaia (C.6)
      • Costiera del Picco della Croce (C.6.a)
      • Costiera della Cima Valmaia (C.6.b)
      • Costiera della Cima Piatta (C.6.c)
    • Catena Monte Gruppo-Selva dei Mulini (C.7)
      • Costiera del Monte Gruppo (C.7.a)
      • Costiera della Selva dei Mulini (C.7.b)
  • Gruppo del Reichenspitze (D)
    • Catena Reichenspitze-Vetta d'Italia (D.8)
      • Costiera del Reichenspitze (D.8.a)
      • Massiccio della Vetta d'Italia (D.8.b)
    • Catena Nord-orientale della Zillertal(D.9)
      • Costiera del Gerlos (D.9.a)
      • Costiera dello Schönach (D.9.b)
      • Costiera del Wimmer (D.9.c)
      • Costiera dello Schwarzach (D.9.d)
      • Costiera dello Ziller (D.9.e)

Oltre a questa suddivisione principale la SOIUSA individua anche due settori di sottosezione:

Vette principali

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Le montagne principali delle Alpi della Zillertal sono:

La catena delle Alpi Aurine venne esplorata interamente durante il XIX secolo. La prima cima ad essere salita è il monte Lovello nel 1843 dall'ing. M. V. Lipold ed un cacciatore di Mayrhofen. Successivamente vennero saliti il Grosser Mochner nel 1846 e lo Schrammacher nel 1847 da Peter Karl Thurwieser con diversi compagni. Nel resto del secolo tutte le cime e le creste principali vennero esplorate dai nomi illustri dei pionieri delle Dolomiti quali Freshfield, Fox, Tuckett i fratelli Zsigmondy ed altri.

La catena delle Alpi Aurine ha però poche pareti degne d'interesse ed è su queste che si concentrò, e tuttora è svolta, l'attività alpinistica del gruppo. Esse sono lo Schrammacher la cui parete nord venne scalata da Fritz Drasch già nel 1895, e sul cui pilastro, la Sagwand, sono state tracciate le vie più ardue della zona per opera di Paul Aschenbrenner e Hias Rebitsch; il Gran Pilastro, che presenta una bella parete nord attraversata da alcuni itinerari in ghiaccio, l'Hochfernerspitze e la vicina Hintere Weissspitze che verso la val di Vizze presentano pareti miste di roccia e ghiaccio alte fino a 1000 metri.

La parete nord dell'Hochfernerspitze fu scalata nel 1929 da Kuno Baumgartner e Willy Mayr attraverso la seraccata di destra, via raddrizzata poi da Karl Baumann ed Erich Vanis nel 1949. Il difficile Griesferner (seraccata di sinistra) fu invece salita nel 1942 da Toni Hackl, Bertl Herbst e Hans Veiglhuber. La vicina ed ancora più impervia parete nord dell'Hintere Wiessspitze fu invece esplorata negli anni '70 da Heinz Steinkotter.

Rifugio al Sasso Nero
Rifugio Gran Pilastro

Il gruppo montuoso, per facilitare l'escursionismo e l'ascesa alle vette, è dotato di diversi rifugi:

  1. ^ In accordo con le definizioni della SOIUSA, definizioni seguite anche nel seguito della voce.
  2. ^ Questo supergruppo viene chiamato anche Alpi Breonie Orientali
  • Sergio Marazzi, Atlante Orografico delle Alpi. SOIUSA, Pavone Canavese, Priuli & Verlucca, 2005.

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Collegamenti esterni

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