Ametrida centurio
Ametrida centurio | |
---|---|
Stato di conservazione | |
Rischio minimo[1] | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Classe | Mammalia |
Superordine | Laurasiatheria |
Ordine | Chiroptera |
Sottordine | Microchiroptera |
Famiglia | Phyllostomidae |
Sottofamiglia | Stenodermatinae |
Tribù | Stenodermatini |
Genere | Ametrida Gray, 1847 |
Specie | A.centurio |
Nomenclatura binomiale | |
Ametrida centurio Gray, 1847 | |
Sinonimi | |
A.minor | |
Areale | |
Ametrida centurio (Gray, 1847) è un pipistrello della famiglia dei Fillostomidi, unica specie del genere Ametrida (Gray, 1847), diffuso nell'America meridionale.[1][2]
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Dimensioni
[modifica | modifica wikitesto]Pipistrello di medie dimensioni, con la lunghezza della testa e del corpo tra 40 e 55 mm, la lunghezza dell'avambraccio tra 26 e 34 mm, la lunghezza del piede tra 9 e 12 mm, la lunghezza delle orecchie tra 13 e 17 mm e un peso fino a 12 g.[3]
Caratteristiche craniche e dentarie
[modifica | modifica wikitesto]Il cranio ha un rostro notevolmente accorciato e la scatola cranica rotonda. Il margine anteriore delle orbite consiste di un piatto sottile, mentre le arcate zigomatiche sono estese lateralmente. Gli incisivi superiori sono separati tra loro, i più interni sono visibilmente più grandi di quelli esterni.
Sono caratterizzati dalla seguente formula dentaria:
3 | 2 | 1 | 2 | 2 | 1 | 2 | 3 |
3 | 2 | 1 | 2 | 2 | 1 | 2 | 3 |
Totale: 32 | |||||||
1.Incisivi; 2.Canini; 3.Premolari; 4.Molari; |
Aspetto
[modifica | modifica wikitesto]Il colore delle parti superiori è marrone scuro, mentre le parti ventrali sono bruno-grigiastre. I maschi sono più grigiastri. Entrambi i sessi hanno una distinta macchia bianca su ogni spalla e una meno visibile sui lati del collo dietro le orecchie. Il muso è corto, privo di peli e con le labbra ricoperte internamente di papille. La foglia nasale ha la forma di una piccola lancia, schiacciata contro la faccia. Gli occhi sono grandi e sporgenti, con l'iride giallastra. I maschi hanno dei cuscinetti rigonfi sotto ogni occhio. Le orecchie sono piccole, triangolari, larghe alla base e sono marroni chiare con la base gialla. Il trago è piccolo ed appuntito, con il margine esterno dentellato. Le membrane alari sono marroni ed attaccate posteriormente alla base del dito più esterno del piede. L'uropatagio è corto, marrone e ricoperto di peli, particolarmente lungo il bordo. È privo di coda, mentre il calcar è corto ma distinto. Le femmine sono più grandi dei maschi di circa il 17%. Il cariotipo è 2n=30-31 FN=56.
Biologia
[modifica | modifica wikitesto]Alimentazione
[modifica | modifica wikitesto]Si nutre di frutta e talvolta anche di nettare.
Riproduzione
[modifica | modifica wikitesto]Femmine gravide sono state catturate sull'isola di Trinidad a luglio ed agosto.
Distribuzione e habitat
[modifica | modifica wikitesto]Questa specie è diffusa nell'America meridionale nord-orientale, da Panama meridionale, Colombia orientale, Venezuela, Guyana, Suriname, Guyana francese, Brasile centro-settentrionale e sulle isole di Trinidad e Bonaire.
Vive nelle foreste sempreverdi di pianura, vicino a corsi d'acqua ed altri ambienti umidi fino a 2.100 metri di altitudine. Occasionalmente è stato osservato anche in zone disboscate, foreste rigenerate e decidue.
Conservazione
[modifica | modifica wikitesto]La IUCN Red List, considerato il vasto areale, classifica A.centurio come specie a rischio minimo (Least Concern)).[1]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c (EN) Miller, B., Reid, F., Arroyo-Cabrales, J., Cuarón, A.D. & de Grammont, P.C. 2008, Ametrida centurio, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
- ^ (EN) D.E. Wilson e D.M. Reeder, Ametrida centurio, in Mammal Species of the World. A Taxonomic and Geographic Reference, 3ª ed., Johns Hopkins University Press, 2005, ISBN 0-8018-8221-4.
- ^ Reid, 2009.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- A.M.Husson, The Bats of Suriname, in Zoologische Verhandelingen, vol. 58, 1962, pp. 1-282.
- Thomas E.Lee & Daniel J.Dominguez, Ametrida centurio (PDF), in Mammalian Species, n. 640, 2000 (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2015).
- Ronald M. Novak, Walker's Mammals of the World, 6th edition, Johns Hopkins University Press, 1999. ISBN 9780801857898
- Fiona A.Reid, Field guide to the Mammals of Central America, Oxford University Press, 2009. ISBN 9780195343236
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Ametrida centurio
- Wikispecies contiene informazioni su Ametrida centurio