Aspetta primavera, Bandini
Aspetta primavera, Bandini | |
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Titolo originale | Wait Until Spring, Bandini |
Autore | John Fante |
1ª ed. originale | 1938 |
1ª ed. italiana | 1948 |
Genere | romanzo |
Sottogenere | romanzo autobiografico |
Lingua originale | inglese |
Ambientazione | Rocklin in Colorado |
Protagonisti | Arturo Bandini |
Coprotagonisti | Svevo Bandini |
Altri personaggi | Maria Bandini, August, Federico, la vedova Hildegarde |
Preceduto da | La strada per Los Angeles |
Seguito da | Chiedi alla polvere |
Aspetta primavera, Bandini (titolo originale: Wait Until Spring, Bandini) è il romanzo d'esordio dello scrittore italo-americano John Fante, pubblicato nel 1938, ed è il primo romanzo della saga di Arturo Bandini (nonché il primo in ordine di pubblicazione, ma secondo per ordine di stesura, dopo La strada per Los Angeles).
Da questo romanzo, nel 1989 è stato tratto un film con lo stesso titolo, diretto da Dominique Deruddere e interpretato da Joe Mantegna (Svevo), Ornella Muti (Maria) e Michael Bacall (Arturo).
Trama
[modifica | modifica wikitesto]«Di nome faceva Arturo, ma avrebbe preferito chiamarsi John. Di cognome faceva Bandini ma lui avrebbe preferito chiamarsi Jones. Suo padre e sua madre erano italiani ma lui avrebbe preferito essere americano. [...] Aveva la faccia lentigginosa, ma avrebbe preferito averla pulita. Frequentava una scuola cattolica ma ne avrebbe preferita una pubblica. Aveva una ragazza che si chiamava Rosa, e che lo detestava.[1]»
Il romanzo narra la storia di una povera famiglia di immigrati italiani a Rocklin nel Colorado dell'inverno del 1928: Svevo Bandini, la moglie Maria e i tre figli Arturo, August e Federico. Svevo vive con forte disagio la sua situazione di muratore sommerso dai debiti e costretto all'inattività a causa del rigido clima invernale e si rifugia nell'alcol e nel gioco per dimenticare - anche solo per brevi istanti - la sua vita grama.
Il padre è, agli occhi del quattordicenne Arturo, al tempo stesso una figura da ammirare - per il fatto che non si vuole rassegnare alla condizione di "povero immigrato italiano" - e da temere e odiare[2], perché fa soffrire la madre, una donna estremamente devota che sopporta pazientemente i tradimenti e le continue assenze da casa del marito aggrappandosi tenacemente alla sua fede.
Arturo trova anch'egli un modo per evadere dalla realtà casalinga nel suo amore (non corrisposto) per la compagna di classe Rosa e nella passione per il baseball. La già fragile situazione familiare è aggravata dall'arrivo in casa Bandini della madre di Maria, Donna Toscana, che ha sempre giudicato Svevo un inetto e non perde occasione per rinfacciare alla figlia l'errore che ha commesso sposandolo...
Edizioni
[modifica | modifica wikitesto]- Aspettiamo primavera, Bandini, traduzione di Giorgio Monicelli, Collana Medusa n.207, Milano, Arnoldo Mondadori Editore, marzo 1948, p. 204.
- Aspetta primavera, Bandini, Milano, Leonardo, ottobre 1989.
- Aspetta primavera, Bandini, Collana Gli Alianti n.30, Roma, Marcos y Marcos, 1995.
- Aspetta primavera, Bandini, Introduzione di Niccolò Ammaniti, trad. Carlo Corsi, Collana Stile libero, Torino, Einaudi, 2005, pp. 271, cap. 10, ISBN 88-06-17136-4.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ John Fante, Aspetta primavera, Bandini, collana Einaudi Stile Libero, traduzione di Carlo Corsi, Torino, Einaudi, 2005, p. 25, ISBN 9788806171360.
- ^ Ibidem.«Lui era Arturo, e amava suo padre, ma viveva nel terrore che un giorno, diventato grande, le avrebbe suonate di santa ragione a suo padre. Adorava suo padre, ma della madre pensava solo che fosse una donnicciola sciocca»