BRIC

In verde gli stati che costituiscono il BRIC

BRIC è un acronimo utilizzato in economia internazionale per riferirsi congiuntamente a[1]:

Questi paesi condividono una situazione economica in via di sviluppo, una grande popolazione (Russia e Brasile centinaia di milioni di abitanti, Cina e India oltre un miliardo di abitanti ciascuna), un immenso territorio, abbondanti risorse naturali strategiche e, cosa più importante, sono stati caratterizzati da una forte crescita del prodotto interno lordo (PIL) e della quota nel commercio mondiale, soprattutto nella fase iniziale del XXI secolo.

Sono nati in seguito anche gli acronimi BRICS con l'aggiunta del Sudafrica e BRICST con l'aggiunta della Turchia[2].

Questo termine è apparso per la prima volta nel 2001 in una relazione della banca d'investimento Goldman Sachs, a cura di Jim O'Neill, la quale spiegava che i quattro Paesi domineranno l'economia mondiale nel prossimo mezzo secolo.[1] La relazione suggeriva che le economie dei paesi BRIC sarebbero cresciute rapidamente, rendendo il loro PIL nel 2050 paragonabile a quello dei paesi del G6 (Stati Uniti d'America, Giappone, Regno Unito, Germania, Francia ed Italia).[1]

Nel novembre 2010 il Fondo monetario internazionale ha incluso i Paesi BRIC tra i dieci paesi con il diritto di voto più elevato, insieme a Stati Uniti d'America, Giappone e i quattro Paesi più popolati dell'Unione europea (Francia, Germania, Italia e Regno Unito).[3]

Capi di stato del BRIC nel 2009, Manmohan Singh (India), Dmitrij Medvedev (Russia), Hu Jintao (Cina) e Luiz Inácio Lula da Silva (Brasile)

La prima riunione dei Paesi aderenti al BRIC si è tenuta martedì 16 giugno 2009 a Ekaterinburg, in Russia. Il vertice, presieduto da Vladimir Putin, si è concluso con una dichiarazione finale: “Crediamo che sia veramente necessario avere un sistema di divise più stabile (del dollaro statunitense), di facile pronostico e più diversificato”[4].

La seconda riunione dei Paesi BRIC si è tenuta i giorni 15 e 16 di aprile 2010 a Brasilia, capitale del Brasile[5]. Nella riunione preparatoria del giorno precedente a Rio de Janeiro, furono discusse, per la prima volta opportunità di affari e investimenti nei settori di energia, tecnologia dell'informazione, infrastrutture e agrocommercio. Il Sudafrica vi ha preso anche parte. La Russia annunciò la richiesta di investimenti su autostrade ed aeroporti, il Brasile su ferrovie, aeroporti, idrovie e strutture urbane. La Cina suggerì lo scambio di informazioni per la sicurezza alimentare, per evitare i grandi aumenti nei prezzi degli alimenti[6][7].

Data Paese ospitante Presidente Località Sito web Note
16 giugno 2009 Russia (bandiera) Russia Dmitrij Medvedev Ekaterinburg
15 aprile e 16 aprile 2010 Brasile (bandiera) Brasile Luiz Inácio Lula da Silva Brasilia[8]

Le successive riunioni del BRICS continuarono ufficialmente la numerazione da 3.

Confronto Bric/G7

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Alcuni indicatori macroeconomici

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Pur se la dimensione delle economie dei Paesi del BRIC è ormai comparabile con quelle dei Paesi del G7, a livello di PIL pro-capite la distanza è ancora elevata. Mentre il reddito pro-capite medio, a parità di potere d'acquisto, di questi ultimi era nel 2014 di oltre 44.100 $ (dai 32.345 dell'Italia ai 49.875 degli Stati Uniti), i corrispettivi valori dei Paesi BRIC erano:

Tuttavia, dal 2000 al 2008 il PIL pro-capite a parità di potere d'acquisto di questi quattro Paesi è circa raddoppiato, contro una crescita circa del 35% dei sette maggiori Paesi industrializzati.[9]

Anche per quanto riguarda il tasso di inflazione, rimane ancora una forte differenza. Tra il 2000 e il 2008 l'inflazione media del G7 è stata dell'1,89%, mentre molto più elevata, il 6,43%, per il BRIC. In particolare, il Paese più colpito è stata la Russia, quello meno colpito la Cina.

Previsioni di crescita del PIL

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Secondo un rapporto di Goldman Sachs[1], i Paesi del BRIC, ed in particolare Cina ed India si avviano a superare gli Stati del G6 (Stati Uniti, Giappone, Germania, Regno Unito, Francia e Italia) in termini di PIL nominale, riconsegnando all'Asia il primato economico che aveva perso nel XIX secolo. Infatti, se ancora nel 2000 il BRIC produceva solo il 17% della ricchezza del G6, nella prima metà del XXI secolo questo dato è destinato a cambiare radicalmente. La Cina avrebbe dovuto superare il Giappone nel 2016, ma il sorpasso è già avvenuto nel tardo 2010. Nel 2023 sarà in grado di produrre più dei quattro paesi europei messi insieme (obiettivo che l'India raggiungerà qualche anno più tardi, nel 2039, anno nel quale il BRIC avrà un PIL superiore a quello del G6). Infine, nel 2041 è previsto che la Cina superi gli Stati Uniti per PIL nominale, divenendo così la prima potenza economica mondiale.

Indebitamento pubblico

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A differenza dei Paesi ricchi del G7, indebitati e con scarse riserve internazionali, i paesi del BRIC oltre alle cospicue riserve di cui sopra hanno anche bassissimi livelli di indebitamento. A parte l'India, con un debito pubblico al 58% del PIL, in parte eredità dall'Impero britannico, il Brasile ha un debito del 45%, la Cina del 18% e la Russia solamente del 6%.

I Paesi ricchi hanno, invece debiti pubblici altissimi, dovuti alla grande domanda richiesta dalle loro economie, ovvero altissimi crediti privati o moneta circolante nel sistema, gli USA sono arrivati nel 2011 al 100% del debito pubblico in proporzione al PIL; l'Italia è oltre il 120%; la Germania ha un indebitamento pari al 77%. Il Giappone, seconda economia del mondo fino a quest'anno, in procinto di essere superata dalla Cina, ha un debito pubblico del 199%; al mondo, stranamente, solo lo Zimbabwe ha un debito pubblico più alto, pari al 231% del suo PIL. La massa monetaria circolante è dovuta ai grandi debiti pubblici e se è vero che dei 7 grandi, a parte il Giappone seconda riserva valutaria al mondo dopo la Cina con poco più di 1.000 miliardi di dollari, gli altri Paesi del G7 hanno riserve internazionali limitate: la Germania ha 130 miliardi, Italia e Francia circa 100, gli USA e la Gran Bretagna attorno a 70 ed il Canada meno di 50 miliardi.

Dinamica demografica

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La vera ricchezza dei Paesi del BRIC è la popolazione, infatti, questi quattro Stati rappresentano il 42% della popolazione mondiale e la popolazione, in una economia capitalistica, rappresenta la principale determinante della domanda. Questi quattro Paesi facendo leva sull'aumento della domanda interna determineranno la propria crescita che li condurrà ad essere i paesi economicamente più importanti del pianeta e soppianteranno gli attuali stati del G7 nella direzione del mondo. Attualmente, il mercato globale di questi quattro paesi rappresenta il 12,8% del volume totale e la loro quota continua a crescere e crescerà ulteriormente secondo tutte le previsioni, in particolare quelle della Banca mondiale e del WTO, l'organizzazione del commercio mondiale.

  1. ^ a b c d Relazione della banca d'investimenti Goldman Sachs del 2003: Dreaming with BRICs: The Path to 2050, su www2.goldmansachs.com (archiviato dall'url originale il 12 novembre 2007).
  2. ^ Programma BRICST — Internazionalizzazione — E-R Imprese
  3. ^ FAQ: Which members would be among the 10 largest shareholders under this agreement?
  4. ^ Wall Street Journal, 16-06-09
  5. ^ BRICs vão discutir proposta brasileira de comércio sem dólar (I BRIC discuteranno la proposta brasiliana di commercio senza dollaro) su Folha Online in portoghese http://www1.folha.uol.com.br/folha/bbc/ult272u582337.shtml
  6. ^ Copia archiviata, su agenciabrasil.ebc.com.br. URL consultato il 19 aprile 2010 (archiviato dall'url originale il 4 aprile 2010). Empresários do Bric e África do Sul discutem oportunidades de negócios em reunião preparatória (Gli impresari del BRIC e dell'Africa del Sud discutono di commercio nella riunione preliminare, 14 aprile 2010). Agência Brasil in portoghese
  7. ^ Empresas de países do Bric discutem negócios( Imprese dei paesi del BRIC discutono di commercio, 14 aprile 2010). Valor Econômico in portoghese
  8. ^ Cúpula do BRIC será em Brasília, em abril (L'incontro del BRIC si terrà a Brasilia) in 'Último Segundo in portoghese Copia archiviata, su ultimosegundo.ig.com.br. URL consultato il 19 aprile 2010 (archiviato dall'url originale il 15 febbraio 2010).
  9. ^ (EN) Report for Selected Countries and Subjects, su imf.org. URL consultato il 5 luglio 2022 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  • Andrea Goldstein: BRIC. Brasile, Russia, India, Cina alla guida dell'economia globale, Il Mulino 2011, ISBN 978-88-15-15061-5
  • Paolo Quercia e Paolo Magri (a cura di): I BRICs e noi. L'ascesa di Brasile, Russia, India e Cina e le conseguenze per l'Occidente, Strategitaly 2011, ISBN 978-88-906417-0-1
  • Lorenzo Striuli: "L'uso della forza secondo l'opinione pubblica dei paesi Bric", in Fabrizio Battistelli, Maria Grazia Galantino, Livia Fay Lucianetti, Lorenzo Striuli: Opinioni sulla guerra. L'opinione pubblica italiana e internazionale di fronte all'uso della forza, FrancoAngeli 2012, ISBN 978-88-568-4769-7

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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