Banovina della Zeta
Banovina della Zeta ex banovina | |
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(HBS) Zetska banovina Зетска бановина | |
Localizzazione | |
Stato | Jugoslavia |
Amministrazione | |
Capoluogo | Cettigne |
Data di istituzione | 3 ottobre 1929 |
Data di soppressione | 6 aprile 1941 |
Territorio | |
Coordinate del capoluogo | 42°22′48″N 18°55′12″E |
Superficie | 30 997 km² |
Abitanti | 925 516 (1931) |
Densità | 29,86 ab./km² |
Altre informazioni | |
Fuso orario | UTC+1 |
Cartografia | |
La banovina dopo il 1939 | |
La banovina della Zeta (in serbo-croato Zetska banovina/Зетска бановина) era una delle banovine in cui era suddiviso il Regno di Jugoslavia[1]. Il territorio comprendeva l'attuale Montenegro, la Dalmazia meridionale con Ragusa, la parte orientale della Erzegovina e parti del Sangiaccato e della Metochia. Prende il nome dall'omonimo fiume.
Confini
[modifica | modifica wikitesto]I confini della banovina erano definiti come:
«La banovina della Zeta è delimitata a nord dai confini meridionali delle banovine del Litorale e della Drina [...] fino alle intersezioni dei confini dei tre distretti di Dragačevo, Žiča e Studenica. Da questo punto fino alla frontiera con l'Albania, il confine di questa banovina segue il confine orientale dei distretti di Studenica, Deževa, Mitrovica, Drenica e Drin, inclusi i territori di questi distretti. Poi il confine coincide, fino al mare Adriatico, con il confine di Stato tra Jugoslavia e Albania.»
Storia
[modifica | modifica wikitesto]La banovina venne creata nel 1929 con la riorganizzazione dello stato degli Sloveni, Croati e Serbi nel Regno di Jugoslavia sotto il governo di Alessandro I. Nel 1939, la zona a maggioranza croata tra le bocche di Cattaro e Sabbioncello, compresa la città di Ragusa, venne annessa alla neonata banovina di Croazia.
La banovina venne abolita nel 1941 in seguito all'occupazione nazista. Il territorio limitrofo alle bocche di Cattaro fu annesso al Regno d'Italia (provincia di Cattaro), mentre la parte restante fu divisa tra il regno del Montenegro, il Regno albanese (entrambi stati-satelliti dell'Italia fascista) e lo Stato Indipendente di Croazia (stato fantoccio sotto il controllo nazista).
Al termine della seconda guerra mondiale il territorio venne diviso tra le repubbliche sociali di Montenegro, Bosnia ed Erzegovina, Serbia e Croazia in seno alla Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia.
Lista dei bani
[modifica | modifica wikitesto]Bano[2] (Nato-Morto) | Mandato | |
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Inizio | Fine | |
Krsto Smiljanić (1868–1944) | 9 ottobre 1929 | 1931 |
Uroš Krulj (1875–1961) | 1931 | 1932 |
Aleksa Stanišić (1877–?) | 1932 | 1934 |
Mujo Sočica (?–1942) | 1934 | 12 agosto 1936 |
Petar Ivanišević (1878–1961) | 12 agosto 1936 | 1939 |
Božidar Krstić (?–?) | 1939 | 1941 |
Blažo Đukanović (1883–1943) | 1941 | 17 aprile 1941 |
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b (EN) The Constitution of the Kingdom of Yugoslavia, su geocities.com, Internet Archive, 3 settembre 1931 (archiviato dall'url originale il 21 ottobre 2009).
- ^ (EN) World Statesmen. Montenegro, su worldstatesmen.org.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla Banovina della Zeta