Boavista Futebol Clube
Boavista FC Calcio | |
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Panteras (Pantere) | |
Segni distintivi | |
Uniformi di gara | |
Colori sociali | Bianco, nero |
Simboli | Pantera nera |
Inno | Hino do Boavista |
Dati societari | |
Città | Porto |
Nazione | Portogallo |
Confederazione | UEFA |
Federazione | FPF |
Campionato | Primeira Liga |
Fondazione | 1903 |
Presidente | Vitor Murta |
Allenatore | Cristiano Bacci |
Stadio | Estádio do Bessa Século XXI (28.263 posti) |
Sito web | www.boavistafc.pt |
Palmarès | |
Primeira Liga | 1 |
Trofei nazionali | 5 Coppe di Portogallo 2 Supercoppe di Portogallo |
Si invita a seguire il modello di voce |
Il Boavista Futebol Clube, noto semplicemente come Boavista (boɐ'viʃtɐ), è una società polisportiva portoghese con sede a Porto, nella freguesia di Ramalde. La sua sezione più nota, quella calcistica, milita nella Primeira Liga, la massima divisione del campionato portoghese di calcio, e disputa le sue partite casalinghe nell'Estádio do Bessa Século XXI, capace di contenere 28.263 spettatori. Nel suo palmarès figurano un titolo portoghese, peraltro uno dei due soli vinti da una squadra non appartenente alla storica "triade" del calcio lusitano, Benfica, Porto e Sporting Lisbona. Ha vinto inoltre 5 Coppe e 3 Supercoppe di Portogallo (due ufficiali ed una non ufficiale), mentre a livello internazionale il miglior risultato è il raggiungimento della semifinale nella Coppa UEFA 2002-2003.
Risulta essere una delle migliori squadre portoghesi nella classifica perpetua e nelle Competizioni UEFA.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Il club viene fondato il 1º agosto 1903 a Porto; si iscrive al campionato cittadino e qui ottiene la vittoria nella prima edizione del torneo, quella del 1914. In seguito entrano in rosa anche Óscar Carvalho, Albino Luzia e Casoto, che guidano i bianconeri fino ai primi anni del campionato nazionale. Il Boavista accede a questo torneo nella seconda edizione, quella del 1935-1936, retrocedendo tuttavia al termine della stessa. Nei decenni successivi il club non riesce a rimanere nel massimo campionato per più di qualche anno consecutivo, rimanendo così al secondo livello per diversi anni e scivolando anche al terzo negli anni Sessanta.
Una certa stabilità viene raggiunta solo dal campionato 1969-1970, che può essere considerato come l'inizio di un nuovo periodo. La squadra finisce al quarto posto nella stagione 1974-1975, quando, dopo il successo sul Benfica nella finale, vince anche la prima Taça de Portugal. L'annata successiva è tuttavia anche migliore: inizia con l'esordio in Coppa delle Coppe e si conclude col secondo posto in Primeira Divisão, due soli punti dietro le Aquile di Lisbona, e con la conquista di una nuova Coppa, ottenuta questa volta sconfiggendo il Vitória Guimarães nell'ultimo atto. Dopo una fugace apparizione anche nella Coppa UEFA 1977-1978, nella quale i lusitani sono però pesantemente sconfitti dalla Lazio, arriva, nell'edizione 1978-1979, la terza Coppa nazionale: questa volta l'ultimo ostacolo è rappresentato dallo Sporting Lisbona. Negli anni Ottanta il club ottiene generalmente dei buoni piazzamenti in campionato, inoltre, pur non passando mai il secondo turno in Coppa UEFA, riesce ad eliminare l'Atlético Madrid e la Fiorentina. Il Boavista apre il decennio successivo con la conquista della quarta Coppa, nel 1992, dopo aver sconfitto il Porto, e con la vittoria della Supertaça Cândido de Oliveira 1992, ottenuta prevalendo sempre sui concittadini; questi stessi trofei vengono conquistati anche nel 1997. In campo europeo, invece, i portoghesi eliminano l'Inter campione in carica dalla Coppa UEFA 1991-1992 e qualche anno dopo la Lazio, mentre vengono sconfitti dal Torino, dal Parma, dal Napoli e dai nerazzurri di Milano.
Un nuovo secondo posto viene raggiunto al termine della Primeira Divisão 1998-1999, che è il preludio alla prima partecipazione in Champions League: la squadra riesce a qualificarsi per la fase a gruppi, dove finisce però quarta. Il Boavista entra poi nella storia vincendo il titolo nel 2001: è una delle sole cinque squadre a poter scrivere il proprio nome sull'albo d'oro. Questa volta il cammino nella massima manifestazione continentale è ben più soddisfacente: i bianconeri passano la prima fase a gironi insieme al Liverpool, ma si classificano terzi nella seconda. Arriva contemporaneamente un nuovo secondo posto in Primeira Liga, che porta ad un ottimo traguardo internazionale: infatti, pur fallendo l'accesso al tabellone principale della UEFA Champions League 2002-2003 a causa della sconfitta con l'Auxerre, i lusitani arrivano a giocare la semifinale di Coppa UEFA contro il Celtic; sono però gli scozzesi a proseguire.
Gli anni che seguono non portano altri successi al club, che anzi viene coinvolto nello scandalo denominato Fischietto d'oro: si indaga su alcuni episodi di corruzione arbitrale risalenti alla stagione 2003-2004. Nel maggio 2008 arriva così la condanna alla retrocessione[1][2], mentre un'ulteriore caduta, questa volta sul campo, avviene nel 2009: i bianconeri si ritrovano quindi in soli due anni in Segunda Divisão, la terza serie portoghese. La sentenza iniziale viene però ribaltata dal Consiglio di giustizia della Federazione portoghese il 21 febbraio 2013, pertanto, anche a seguito della decisione di allargare il campionato a 18 squadre[3], il Boavista si iscrive direttamente alla Primeira Liga 2014-2015.
Cronistoria
[modifica | modifica wikitesto]Cronistoria del Boavista Futebol Clube |
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Strutture
[modifica | modifica wikitesto]Stadio
[modifica | modifica wikitesto]Dal 30 dicembre 2003 il club disputa le proprie gare casalinghe nell'Estádio do Bessa Século XXI, che si trova a Porto e che ha una conformazione che può ricordare quella dello Stadio Luigi Ferraris di Genova. Costruito a partire dal 1998 per ospitare tre partite del campionato d'Europa 2004 può contenere 28.263 spettatori.
Il Boavista ha giocato in precedenza in impianto omonimo situato nello stesso luogo, che era stato inaugurato nel 1911.
Società
[modifica | modifica wikitesto]Altre sezioni della polisportiva
[modifica | modifica wikitesto]Oltre alla sezione di calcio sono presenti anche le sezioni di pallamano, atletica leggera, biliardo, pugilato, mountain bike, ciclismo, scherma, beach soccer, calcio femminile, calcio a 5, ginnastica acrobatica, ginnastica artistica, ginnastica ritmica, jujutsu, judo, karate, kickboxing, kung fu, pagaia, taekwondo, Tiro a segno, triathlon, pallavolo[5].
Allenatori e presidenti
[modifica | modifica wikitesto]Di seguito è riportata la lista degli allenatori[6] che si sono succeduti alla guida del club nella sua storia.
- 1970-1971 Fernando Caiado
- 1972-1974 Aymoré Moreira
- 1974-1976 José Maria Pedroto
- 1976-1977 Mário Wilson
- 1977-1978 Fernando Caiado
- 1978-1979 Jimmy Hagan
- 1979-1980 Mário Lino
- 1980-1981 Henrique Calisto
- 1981-1982 Mário Lino
- 1982-1983 Acácio Casimiro
- Hermann Stessl (1 lug.-31 ott.)
- 1983-1984 Acácio Casimiro, Henrique Calisto
- 1984-1986 Acácio Casimiro, João Alves
- 1986-1987 João Alves
- 1988-1989 Raul Águas
- 1989-1990 Manuel Barbosa (1 lug.-30 set.)
- 1990-1991 Acácio Casimiro
- 1991-1996 Manuel José
- 1996-1998 Mário Reis
- 1998-2005 Jaime Pacheco
- 2005-2006 Carlos Brito
- 2006-2007 Željko Petrović (1 lug.-22 ott.)
- 2007-2008 Jaime Pacheco
- 2008-2009 Rui Bento
- 2009-2010 Madureira
- 2010-2011 Gouveia
- 2011-2012 Mário Silva, Amândio Barreiras
- 2012-2013 Mário Silva, Petit
- 2013-2015 Petit
- 2015-2016 Petit (1 lug.-28 nov.)
- Erwin Sánchez (1 dic.-30 giu.)
- 2016-2017 Erwin Sánchez (1 lug.-10 ott.)
- Miguel Leal (11 ott.-30 giu.)
- 2017-2018 Miguel Leal (1 lug.-13 set.)
- Jorge Simão (14 set.-30 giu.)
- 2018-2019 Jorge Simão (30 giu-26 gen.)
- 2019 Lito Vidigal(27 gen.-17 dic.)
- 2019-2020 Daniel Ramos
- 2020 Vasco Seabra
- 2021 Jesualdo Ferreira
- 2021 João Pedro Sousa
- 2021-2023 Petit
- 2023-2024 Ricardo Paiva
- Jorge Simão (16 apr.-30 giu.)
- 2024- Cristiano Bacci (dal 30 giu.)
Calciatori
[modifica | modifica wikitesto]Capocannonieri del campionato
[modifica | modifica wikitesto]Calciatore portoghese dell'anno
Palmarès
[modifica | modifica wikitesto]Competizioni nazionali
[modifica | modifica wikitesto]- 1936-1937, 1949-1950
Altri piazzamenti
[modifica | modifica wikitesto]- Semifinalista: 2021-2022
- Finalista: 2001
- Semifinalista: 2002-2003
Statistiche e record
[modifica | modifica wikitesto]Partecipazione ai campionati e ai tornei internazionali
[modifica | modifica wikitesto]Campionati nazionali
[modifica | modifica wikitesto]Dalla stagione 1934-1935 alla 2023-2024 il club ha ottenuto le seguenti partecipazioni ai campionati nazionali:
Livello | Categoria | Partecipazioni | Debutto | Ultima stagione | Totale |
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1º | Primeira Divisão / Primeira Liga | 59 | 1935-1936 | 2023-2024 | 61 |
2º | Segunda Liga/Segunda Divisão | 21 | 1934-1935 | 2008-2009 | 21 |
3º | Terceira Divisão / Segunda Divisão | 7 | 1966-1967 | 2013-2014 | 7 |
Tornei internazionali
[modifica | modifica wikitesto]Alla stagione 2019-2020 il club ha ottenuto le seguenti partecipazioni ai tornei internazionali[7]:
Categoria | Partecipazioni | Debutto | Ultima stagione |
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Coppa dei Campioni/UEFA Champions League | 3 | 1999-2000 | 2002-2003 |
Coppa delle Coppe | 5 | 1977-1978 | 1997-1998 |
Coppa UEFA/UEFA Europa League | 12 | 1978-1979 | 2002-2003 |
Statistiche individuali
[modifica | modifica wikitesto]I giocatori con più presenze nelle competizioni europee sono Erwin Sánchez e Ricardo a quota 35, mentre il miglior marcatore è Elpídio Silva con 11 gol[7].
Statistiche di squadra
[modifica | modifica wikitesto]A livello internazionale la miglior vittoria è per 8-0, ottenuta contro lo Sliema Wanderers nel primo turno della Coppa delle Coppe 1979-1980, mentre la peggior sconfitta è il 5-0 subito contro la Lazio nel primo turno della Coppa UEFA 1977-1978[7].
Organico
[modifica | modifica wikitesto]Rosa 2024-2025
[modifica | modifica wikitesto]Aggiornata al 12 settembre 2024.[8][9]
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Rosa 2022-2023
[modifica | modifica wikitesto]Aggiornata al 10 maggio 2023.[8][9]
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Rosa 2021-2022
[modifica | modifica wikitesto]Aggiornata al 24 dicembre 2021.[8][9]
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Rosa 2020-2021
[modifica | modifica wikitesto]Aggiornata all'11 marzo 2021.[8][9]
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Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Porto penalizzato, Boavista retrocesso, in it.uefa.com. URL consultato il 17 dicembre 2019.
- ^ Calciopoli portoghese Boavista in Serie B, su gazzetta.it, 10 maggio 2008.
- ^ Portogallo: campionato passa a 18 squadre, in tuttomercatoweb.com. URL consultato il 17 dicembre 2019 (archiviato dall'url originale il 17 dicembre 2019).
- ^ Copia archiviata, su theportugalnews.com. URL consultato il 24 novembre 2015 (archiviato dall'url originale il 10 gennaio 2015).
- ^ (PT) MODALIDADES, in boavistafc.pt. URL consultato il 17 dicembre 2019.
- ^ Boavista » Storia Allenatore, in calcio.com. URL consultato il 14 dicembre 2019.
- ^ a b c Boavista FC, in www.uefa.com. URL consultato il 10 dicembre 2019.
- ^ a b c d Copia archiviata, su boavistafc.pt. URL consultato il 1º aprile 2019 (archiviato dall'url originale l'8 novembre 2018).
- ^ a b c d Liga Portugal
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Boavista Futebol Clube
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (PT) Sito ufficiale, su boavistafc.pt.
- Boavista Futebol Clube (canale), su YouTube.
- (DE, EN, IT) Boavista Futebol Clube, su Transfermarkt, Transfermarkt GmbH & Co. KG.
- Boavista Futebol Clube, su int.soccerway.com, Perform Group.
- Boavista Futebol Clube, su smr.worldfootball.net, HEIM:SPIEL Medien GmbH.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 268837529 · LCCN (EN) no2002033076 |
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