Carlo Chelli
Carlo Chelli (Carrara, 1807 – Carrara, 1877) è stato uno scultore italiano.
Dopo avere studiato all'Accademia di Belle Arti di Carrara fu attivo in Italia (Torino, Bologna, Roma) e in Cile.
Opere
[modifica | modifica wikitesto]Tra le opere:
- Statua della fede (a sinistra) e Statua della religione (a destra), alla base della scalinata della Chiesa della Gran Madre di Dio di Torino (1827)
- Sacra Famiglia con S. Giovanni e S. Anna, marmo conservato alla Pinacoteca dell'Accademia Albertina di Torino[1]
- Aiace (1833), Accademia di Belle Arti, Carrara
- Ganimede (1834), Accademia di Belle Arti, Carrara
- Danzatrice (1835), Accademia di Belle Arti, Carrara
- Madonna col Bambino (1844), chiesa di San Francesco, Bologna
- Statua del profeta Ezechiele, (1857), nel basamento della Colonna dell'Immacolata Concezione, nei pressi di Piazza di Spagna, Roma
- Cella Grabinski, (1861), Cimitero Monumentale di Bologna
- Paolo e Virginia (1863), Accademia di Belle Arti, Carrara
- Tomba di Nicola Puccetti (1868), Chiesa di Santa Maria in Aquiro, Roma
Galleria d'immagini
[modifica | modifica wikitesto]- La Fede e la Religione, Chiesa della Gran Madre di Dio a Torino
- Dettaglio della statua di Ezechiele, piedistallo della Colonna dell'Immacolata a Roma
- Monumento funebre della famiglia Marescotti, Certosa di Bologna
- Monumento funebre al generale polacco Giuseppe Grabinski, Certosa di Bologna
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ L'Italia, Milano, Touring Club Italiano; Roma, La Repubblica, 2005, Volume 12: Torino e Valle d'Aosta, p.190.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Carlo Chelli
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Chèlli, Carlo, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Carlo Chelli, in Storia e Memoria di Bologna, Comune di Bologna.
- Carlo Chelli, su PatER - Catalogo del Patrimonio culturale dell’Emilia-Romagna, Regione Emilia-Romagna.
- Alfonso Panzetta, Carlo Chelli - Carrara (MS), 1807 - Roma, 1877, su Certosa di Bologna. URL consultato il 30 aprile 2021 (archiviato dall'url originale il 13 aprile 2013). Dal Museo Virtuale della Certosa di Bologna