Carlo Gallina

Carlo Gallina
NascitaGarbagna Novarese, 2 maggio 1895
MorteNovara, 16 novembre 1944
Cause della mortemorte naturale
Dati militari
Paese servitoItalia (bandiera) Italia
Forza armataEsercito italiano
ArmaFanteria
Corpo
SpecialitàArdito
Anni di servizio1914-1929
Gradocapitano
FeriteFerita al collo da mitragliatrice (Nad Bregom, 24 maggio 1917)
ComandantiCarlo Perris
GuerrePrima guerra mondiale
Battaglie
  • Pečinka (15 agosto 1916)
  • Nad Bregom (23-26 maggio 1917)
  • Castagnevizza (18-21 agosto 1917)
  • Zenson di Piave (12-15 novembre 1917)
  • Basso Piave (18-20 giugno 1918)
  • Monte Valbella (9 agosto 1918)
  • Falzè di Piave/Vittorio Veneto (27-30 ottobre 1918)
Decorazioni
  • Medaglia di bronzo al valor militare (4)
  • Medaglia d'argento al valor militare (2)
fonti: Abate, 1920[1], FreeNovara, 2023[2]
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Carlo Gallina (Garbagna Novarese, 2 maggio 1895[3]Novara, 16 novembre 1944[3]) è stato un militare e calciatore italiano, di ruolo attaccante.
Partecipò alla Grande Guerra e venne insignito del titolo di Superdecorato al valore militare[4][5].

Nacque a Garbagna Novarese il 2 maggio 1895, figlio di Giovanni[3][6].

Fu chiamato alle armi e destinato alla fanteria, nel 23º Reggimento "Como". Prestò giuramento a Novara il 16 agosto 1914, quindi trasferito al 13º Reggimento della Brigata "Pinerolo"[2].

Prima guerra mondiale

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Raggiunto il grado di tenente, nell'agosto 1916 ottenne la prima Medaglia di Bronzo al valore in occasione dei combattimenti sull'altura del Pečinka (nell'attuale Slovenia): dopo un violento bombardamento che colse di sorpresa il suo reparto e causò molte perdite e generale sbandamento, assieme agli ufficiali Carlo Perris e Vincenzo La Furia ricompattò e rimotivò le truppe, respingendo l'attacco nemico e riguadagnando le posizioni perse[7]. I racconti dei commilitoni dell'epoca lo riportano protagonista di numerosi eventi analoghi[2].

Nel maggio 1917, durante la battaglia del Nad Bregom (piccola altura nei pressi del villaggio di Hudi Log, non lontano dal confine sloveno) guadagnò un'ulteriore Medaglia di Bronzo al valore: nella confusione dell'assalto nemico, nel quale caddero molti soldati e ufficiali, si diffuse la notizia che era morto; tuttavia era stato solamente ferito al collo da un proiettile di mitragliatrice e, ciò nonostante, seguitò a condurre le sue truppe nelle operazioni. Il proiettile non fu mai estratto[8].

Dopo la disfatta di Caporetto, nel novembre 1917 il suo reggimento si batté nella battaglia di Zenson, che valse al Gallina una Medaglia d'Argento[2]. Giuseppe Abate, cappellano del 13º Reggimento della "Brigata Pinerolo", lo descrisse come "cicerone sempre pronto e volontario di quelle insediatissime trincee, potrà raccontare molti episodi di cecchinaggio, che, col suo eccezionalissimo ardimento, di continuo provocava"[9][10].

L'operato del 1918 gli fece meritare altre tre decorazioni per il valore dimostrato nei combattimenti sul Monte Valbella e nella zona operativa del Piave[2].

Tra le due guerre

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Ufficiali del 13º Reparto d'Assalto "Fiamme Nere" (1ª Divisione d'Assalto) prima della partenza per la Libia nel 1919 (Gallina è nella fila di mezzo, quinto da sinistra)

Conclusa la guerra, nella primavera 1919 salpò da Venezia per una missione militare di tre mesi in Libia[11].

Nel 1922 nel Biellese le organizzazioni vicine al Partito Socialista e alla Lega proletaria mutilati e invalidi di guerra fecero erigere numerosi monumenti ritenuti disfattisti e distruttivi dei valori patriottici della Grande Guerra da parte degli ex combattenti. Dati i continui dinieghi delle amministrazioni alle richieste di rimozione, i reduci scatenarono una vera e propria campagna di distruzione dei monumenti. Nello specifico, la notte del 23 agosto 1922 fu intrapresa un'azione guidata da Aldo Rossini, allora Sottosegretario per l'Assistenza militare, contro i monumenti di Crevacuore e Coggiola. Alla squadra appartenevano Carlo Gallina, i tenenti Guido Canalini ed Enrico Ronolo, assieme a Mauro Sagliaschi e Alfredo Forni. Danneggiate le opere, sul posto furono lasciati fiori e cartelli recanti la scritta: «I combattenti di Novara fieri di aver vendicato l'oltraggio si inchinano riverenti ai gloriosi compagni caduti». Un frammento bronzeo del monumento di Crevacuore, raffigurante un pugno chiuso su un ramo di quercia, fu conservato da Rossini e in seguito donato al Duca d'Aosta, che lo destinò alla collezione di cimeli di Palazzo Cisterna di Torino[12][13][14].

Le promozioni ottenute negli anni gli valsero nel 1929 la qualifica di Primo Capitano[2].

Seconda guerra mondiale

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Essendo stato richiamato in patria per un periodo di formazione, non fu coinvolto negli eventi bellici del secondo conflitto mondiale[2].

Sappiamo che in quegli anni lavorò nell'industria alimentare. Trasferitosi a Romagnano Sesia, morì prematuramente il 16 novembre 1944 per problemi di salute, a soli 49 anni[2][6].

Riconoscimenti

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Gli fu dedicato un busto presso il Colle della Vittoria di Novara, con l'iscrizione: "Capitano Carlo Gallina 1895-1944 Superdecorato al Valor Militare Fante-Ardito della Pinerolo e della Prima Divisione d'Assalto"[2].

In occasione del Giorno dell'Unità nazionale del 2023, la sezione novarese dell'Associazione nazionale volontari di guerra e l'Associazione Memento hanno commemorato il capitano Carlo Gallina presso il suddetto monumento[2].

Medaglia di bronzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Ufficiale addetto al comando di reggimento, durante un'azione, mentre l'ala destra del reggimento, fortemente provata per il violento fuoco di batterie avversarie, retrocedeva, essendo stati sconvolti i trinceramenti della posizione occupata, concorse, con fermezza e coraggio, a ricondurre i reparti sulla posizione contesa, che fu poi mantenuta.»
— Pečinka, 15 agosto 1916[15][5]
Medaglia di bronzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
— Nad Bregom, 24-26 maggio 1917[15]
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Sotto il violento fuoco di artiglieria e le raffiche di mitragliatrici nemiche, che battevano di fronte e d'infilata il reparto da lui comandato, malgrado le forti perdite, attraverso a terreno pantanoso e boschivo metteva piede per primo su una posizione avversaria, trascinandovi col suo ammirevole esempio i dipendenti.»
— Zenson di Piave, 14 novembre 1917[2][15][5]
Medaglia di bronzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Dopo un violentissimo attacco, svolto dal nemico a masse serrate con irrompente furore, egli, alla testa della propria compagnia, balzava al contrattacco con tale ardimento e slancio da obbligare l'avversario a volgere il tergo, lasciando nelle nostre mani buon numero di prigionieri. Col suo costante valore cooperò sempre ai successi ottenuti durante quattro giorni di lotta asprissima, nella quale all'inferiorità del numero, suppliva il valore e la fede di tutti.»
— Basso Piave, 18-20 giugno 1918[5][2]
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Costituendo con la sua compagnia la prima ondata di un ardito colpo di mano, di cui era stato incaricato il suo reparto d'assalto, infondeva tale slancio e ferma volontà di riuscita nei suoi arditi, che, per quanto con essi costretto a formarsi i varchi attraverso i reticolati e sotto il più violento fuoco nemico di fucileria e bombe a mano, penetrava nella posizione nemica, raggiungeva rapidamente l'obbiettivo assegnatogli, e riusciva a catturare prigionieri e mitragliatrici.»
— Monte Valbella, 9 agosto 1918[5][2][15]
Medaglia di bronzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Comandante di compagnia d'assalto, spiegava virtù di energia, coraggio e avvedutezza, nel parare da prima attacchi nemici sul fianco, e nel condurre poi, calmi e ordinati, i reparti di retroguardia, ottenendo risultati efficaci. Mirabile esempio ai suoi dipendenti di sprezzo del pericolo e di alte virtù militari.»
— Falzè di Piave, 27 ottobre 1918[5][2][15]

Carriera sportiva

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Carlo Gallina
NazionalitàItalia (bandiera) Italia
Calcio
RuoloAttaccante
SquadraJuventus
Termine carriera31 dicembre 1919
Carriera
Squadre di club1
1913-1914Juventus3 (0)
1914-1915Juventus2 (0)
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
 

Attaccante, Gallina era dotato di un tiro destro potente[16], ma totalmente incapace di sfruttare il piede sinistro[17]. Nonostante il gioco non arioso, a suo vantaggio aveva robustezza, decisione e resistenza[18].

Fu un giocatore della Juventus per due sole stagioni: tre presenze nella 1913-1914 e due nella 1914-1915[19]. Esordì contro la US Milanese il 22 febbraio 1914, incontro terminato in pareggio per 0-0, mentre la seconda partita fu contro l'Inter il 17 maggio dello stesso anno, finita in pareggio per 2-2[3]. Giocò l'ultima partita ufficiale il 18 ottobre 1914 contro il Piemonte, vinta per 8-1[19].

Presenze e reti nei club

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Stagione Club Campionato
Comp Pres Reti
1913-1914 Juventus Prima Categoria 3 0
1914-1915 Juventus Prima Categoria 2 0
Totale Juventus 5 0
Totale carriera 5 0
  1. ^ Abate, 1920, pp. 60, 117, 119, 138, 216.
  2. ^ a b c d e f g h i j k l m n 4 novembre a Novara, ricordato il capitano Carlo Gallina, su FreeNovara, 6 novembre 2023. URL consultato il 23 ottobre 2024.
  3. ^ a b c d Tutti i giocatori della Juventus - Carlo Gallina, su Juworld.NET. URL consultato il 26 maggio 2024.
  4. ^ Moreno Prandina, Carlo Gallina, su Chi era costui?. URL consultato il 26 maggio 2024.
  5. ^ a b c d e f Gallina Carlo, su Istituto del Nastro Azzurro - I Decorati al Valor Militare. URL consultato il 26 maggio 2024.
  6. ^ a b Stato civile - Dal 12 al 19 novembre - Deceduti, in La Gazzetta, n. 90-91, Novara, 9 dicembre 1944, p. 1. URL consultato il 24 ottobre 2024.
  7. ^ Abate, 1920Dal Terzo al Pečinka, p. 60.
  8. ^ Abate, 1920I combattimenti sul Nad-Bregom, pp. 117, 119.
  9. ^ Abate, 1920I giorni della passione - La battaglia di Zenson, p. 138.
  10. ^ Salvatore Fucà, Don Giuseppe Abate da Casteltermini, prete e soldato, su Storie in divisa, 3 dicembre 2015. URL consultato il 27 ottobre 2024.
  11. ^ Edoardo Scala, Storia delle fanterie italiane. Le Fanterie Italiane nelle guerre coloniali, Roma, Stato Maggiore dell'Esercito, 1952, p. 329.
  12. ^ Adolfo Colombo, I cimeli di guerra di Emanuele Filiberto Duca d'Aosta nel Palazzo della Cisterna, in Torino - Rassegna mensile della città, n. 8, Torino, Tip. Carlo Accame, agosto 1933, pp. 38-39. URL consultato il 23 ottobre 2024.
  13. ^ Pietro Torrione e Virgilio Crovella, Il Biellese - Ambiente, uomini, opere, Biella, Centro Studi Biellesi, 1963, p. 248. URL consultato il 23 ottobre 2024.
  14. ^ Maria Rosaria Nappi, La raccolta di Emanuele Filiberto di Savoia, in Maria Rosaria Nappi (a cura di), La Campania e la Grande Guerra. I Monumenti ai Caduti di Napoli e Provincia, Roma, Gangemi, 2015, p. 66, ISBN 978-8849-294-01-9. URL consultato il 24 ottobre 2024.
  15. ^ a b c d e Abate, 1920Decorati al valore, p. 216.
  16. ^ Renato Tavella, Dizionario della grande Juventus, Newton & Compton, 2007, pp. 84-85 (edizione aggiornata).
  17. ^ Carlo Gallina, su Il pallone racconta, 16 luglio 2017. URL consultato il 26 maggio 2024.
  18. ^ Renato Tavella, L'epoca degli eroi, in Il romanzo della grande Juventus, Newton & Compton, 2014, ISBN 978-8854-166-61-5. URL consultato il 23 ottobre 2024. Ospitato su Google Libri.
  19. ^ a b Carlo (I) Gallina, su myJuve.it. URL consultato il 23 ottobre 2024.

Collegamenti esterni

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  • Carlo Gallina, su smr.worldfootball.net, HEIM:SPIEL Medien GmbH. Modifica su Wikidata
  • Profilo, su juventusplayers.wordpress.com.