Carme LXX

Voce principale: Liber (Catullo).

Il Carme 70 del Liber di Catullo è il primo del Liber è composto in distici elegiaci. Il componimento fa parte del ciclo di Lesbia; egli in particolare tratta della promessa che la sua amata gli rivolge, nonostante giudichi vana e illusoria la parola femminile.

(LA)

«Nùlli se dicìt mulièr mea nùbere màlle
quàm mihi, nòn si sé Iùppiter ìpse petàt.
Dìcit; sèd mulièr cupidò quod dìcit amànti,
ìn vento èt rapidà scrìbere opòrtet aquà.»

(IT)

«La mia donna dice di non volersi sposare con altri
se non con me, nemmeno se lo stesso Giove lo chiedesse.
Dice; ma ciò che la donna dice all'amante desideroso,
conviene scriverlo nel vento e nell'acqua che scorre via/rapida.»

La parola mulier al centro del v. 1 differisce da puella nel grado di maturità e consapevolezza della donna, anche se il termine nubere, che viene utilizzato con il significato di rapporti che corrono tra amanti, non garantisce che la donna avesse accettato il matrimonio ed è in contrasto con il termine rapida (v. 4), che indica la dissolubilità e l'incorporeità del loro rapporto.

L'intento di Catullo non è quello di proporre una storia d'amore felice, quanto quello di rafforzare il tema della vanità delle promesse femminili. Nell'ultimo verso possiamo notare in antitesi i sostantivi che indicano l'inafferrabilità delle parole femminili, espressa dalla metafora tipica del “vento e l'acqua”, in contrasto con il verbo scribere, che rimanda alla concretezza; questo concetto si inserisce nel topos letterario del giuramento femminile vano, ripreso dagli autori successivi Properzio e Ovidio. Il verbo dicit, con cui si esprime l'enunciato della donna e presente ben 3 volte, intende rafforzare questo concetto. L'epigramma è di ispirazione callimachea (Epig. 25 Pfeiffer).

  • M. Lechantin De Gubernatis, Catullo, Carmina selecta, Loescher Editore, Torino 1972. ISBN non esistente

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