Castello di Geraci
Castello di Geraci | |
---|---|
Il castello | |
Ubicazione | |
Stato | Regno di Sicilia |
Stato attuale | Italia |
Regione | Sicilia |
Città | Geraci Siculo |
Indirizzo | via del Castello ‒ 90010 Geraci Siculo (PA) |
Coordinate | 37°52′N 14°09′E |
Informazioni generali | |
Condizione attuale | Restaurato |
voci di architetture militari presenti su Wikipedia | |
Il castello di Geraci sorge a Geraci Siculo,[1][2][3] sopra una massiccia roccia arenaria dove ora si trovano gli antichi resti del Maniero dei Ventimiglia.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Si presume che il castello sia stato costruito in età bizantina.
La costruzione fu la prima difesa occidentale dell'area poi divenuta la vasta contea di Geraci, in quanto la sua posizione la rendeva inaccessibile. Oltre per la sua posizione l'inaccessibilità era dovuta anche alla struttura: all'interno gli ambienti avevano una distribuzione e collocazione militaresca, priva di lussi, ed era preparata ad resistere anche a lunghi assalti.
Epoca normanno - aragonese
[modifica | modifica wikitesto]I Normanni lo trasformarono per le loro esigenze militari: il conte Ruggero I d'Altavilla sottrae il territorio al dominio arabo e lo assegna in vassallaggio al nipote Riccardo Serlo II d'Altavilla[4] ( † 1072).[5]
- Eliusa, moglie di Serlione, rimasta vedova è concessa in sposa a Engelmaro, soldato semplice molto valoroso.[5]
- Engelmaro il Normanno,[2][4][6] in seguito ad ambizione e superbia, è privato della Contea ed estromesso dal Regno di Sicilia;[5]
- Eliusa Normanna, figlia unica di Serlione, sposa di Ruggiero di Bernavilla, signore di Castronovo, ( † 1098 in Antochia durante la spedizione in Terra Santa);[7]
- Rainaldo di Bernavilla Normanno, figlio di Ruggiero di Bernavilla, senza discendenza diretta e privo di prole;[7]
- Ugone de Creone, subentra per concessione del sovrano Ruggero II d'Altavilla suo consanguineo;[7]
- Guglielmo de Creone, figlio di Ugone de Creone, sposo di Rocca di Bernavilla, quest'ultima sorella di Rainaldo di Bernavilla;[7]
- Ruggero de Creone e Bernavilla;[7]
- Guerrera, figlia di Ruggero de Creone e Bernavilla, sposa di Alduino, discendente di re Desiderio dei Longobardi;[7]
- Ruggero,[7] figlio di Alduino e sposo di Elisabetta;[8]
- Alduino, figlio di Ruggero;[8]
- Elisabetta, figlia di Alduino, sposa di Arrigo Ventimiglia, quest'ultimo figlio di Guglielmo Ventimiglia ( † 1265);[8] signore di Petralia Soprana e Petralia Sottana, viceré di Napoli nel 1260;[9]
- Alduino Ventimiglia ( † 1289, naufrago a Palinuro), figlio di Arrigo Ventimiglia, viceré di Napoli;[9]
- Francesco I Ventimiglia ( † 1338),[8] fratello di Alduino Ventimiglia, conte di geraci, signore di Petralia Soprana e Petralia Sottana, di Gangi, di San Mauro Castelverde, di Castelbuono, di Tusa, del castello di San Gregorio, del porto di Tusa, di Castelluccio, di Gratteri, di Caronia, di Sperlinga, di Pettineo, di castel di Pollina,[9] feudo di Alvira, Resuttano, Belici, Mosino, Fiscaulo, fortezza di Raugiovanni;[10]
- Elisabetta, figlia di Alduino, sposa di Arrigo Ventimiglia, quest'ultimo figlio di Guglielmo Ventimiglia ( † 1265);[8] signore di Petralia Soprana e Petralia Sottana, viceré di Napoli nel 1260;[9]
- Alduino, figlio di Ruggero;[8]
- Ruggero,[7] figlio di Alduino e sposo di Elisabetta;[8]
- Guerrera, figlia di Ruggero de Creone e Bernavilla, sposa di Alduino, discendente di re Desiderio dei Longobardi;[7]
- Ruggero de Creone e Bernavilla;[7]
- Guglielmo de Creone, figlio di Ugone de Creone, sposo di Rocca di Bernavilla, quest'ultima sorella di Rainaldo di Bernavilla;[7]
- Ugone de Creone, subentra per concessione del sovrano Ruggero II d'Altavilla suo consanguineo;[7]
- Rainaldo di Bernavilla Normanno, figlio di Ruggiero di Bernavilla, senza discendenza diretta e privo di prole;[7]
- Eliusa Normanna, figlia unica di Serlione, sposa di Ruggiero di Bernavilla, signore di Castronovo, ( † 1098 in Antochia durante la spedizione in Terra Santa);[7]
- Engelmaro il Normanno,[2][4][6] in seguito ad ambizione e superbia, è privato della Contea ed estromesso dal Regno di Sicilia;[5]
Al tempo degli Aragonesi e dei Ventimiglia, nella persona di Francesco I[11][12][13][14] divenne una vera e propria fortezza militare.
Risale a questo periodo infatti la chiusura del perimetro urbano con le grandi porte di cui ancora oggi si possono intravedere i segni.
Nel sottosuolo vi erano le cisterne per l'acqua, gli spazi per le provviste e le prigioni; al pian terreno c'erano le scuderie, le cucine, le sale d'armi e le feritoie per i tiratori mentre il piano superiore era adibito a residenza della famiglia del conte.
- Emanuele Ventimiglia ( † 1362), figlio di Francesco I Ventimiglia, nel 1354 re Ludovico di Sicilia restituisce i beni confiscati, senza discendenza diretta e senza prole;[11]
- Francesco II Ventimiglia[8] ( † 1387), figlio di Francesco I Ventimiglia, nel 1354 re Ludovico di Sicilia restituisce i beni confiscati;[15]
- Enrico III Ventimiglia, figlio di Francesco II Ventimiglia;
- Giovanni I Ventimiglia,[8] figlio di Enrico III Ventimiglia, I° marchese di Geraci; per nomina nel 1433 di re Alfonso V d'Aragona il Magnanimo;[4][16]
- Antonio Ventimiglia Prades, marchese di Gerace e ammiraglio del Regno;[4][17]
-
- Filippo Ventimiglia e Cardona, morto senza discendenza diretta e senza prole;[18]
- Simone I Ventimiglia;[18]
-
-
- Giovanni III Ventimiglia, ventesimo conte di Ventimiglia, ottavo marchese di Geraci, principe di Castelbuono nel 1595, Strategoto di Messina, Vicario Generale delle Valli di Noto e di Mazzara, Presidente e Capitano del Regno dal 1595 al 1598;[20]
- Simone;
- Giuseppe Ventimiglia Ventimiglia ( † 1620), cugino di Giovanni III Ventimiglia che gli succedette nei titoli.[21]
-
Con questo successore le investiture dei marchesi di Geraci sono le medesime dei principi di Castelbuono.[21]
Epoca contemporanea
[modifica | modifica wikitesto]Del castello oggi sopravvivono i ruderi: gli angoli mozzati delle torri, le feritoie, le cisterne vuote e la chiesetta di Sant'Anna, integra in mezzo alle rovine.
Galleria d'immagini
[modifica | modifica wikitesto]- La Rocca che ospita i ruderi del Castello dei Ventimiglia vista dal versante ovest
- Ruderi del castello dei Ventimiglia fotografati in una giornata di cielo coperto
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Pagine 100 e 565, Capitolo VIII Tommaso Fazello, "Della storia di Sicilia, Deche due del r.p.m. Tommaso Fazello siciliano ...", Volume 6. [1]
- ^ a b Libro 3, Capitolo 31, Goffredo Malaterra, "Biblioth.".
- ^ Vito Maria Amico, aggiunte e continuazione dell'opera di Tommaso Fazello: "Storia di Sicilia dal 1556 al 1750, per servire di continuazione a quella ..." [2].
- ^ a b c d Francesco Maria Emanuele Gaetani, pag. 258.
- ^ a b c Francesco Maria Emanuele Gaetani, pag. 259.
- ^ Tomo 1, Foglio 220, Giovanni Battista Caruso, "Memorie Storiche".
- ^ a b c d e f g Francesco Maria Emanuele Gaetani, pag. 260.
- ^ a b c d e f Francesco Maria Emanuele Gaetani, pag. 261.
- ^ a b c Francesco Maria Emanuele Gaetani, pag. 262.
- ^ Francesco Maria Emanuele Gaetani, pag. 263.
- ^ a b Francesco Maria Emanuele Gaetani, pag. 264.
- ^ Paragrafo I, Libro 10, Foglio 342, Giuseppe Bonfiglio, "Stor. Sic.".
- ^ Rocco Pirri, "Chronologia Regum".
- ^ Paragrafo 2, Volume 2, Libro 4, Foglio 165, Giovanni Battista Caruso, "Memorie Storiche".
- ^ Francesco Maria Emanuele Gaetani, pag. 265.
- ^ Francesco Maria Emanuele Gaetani, pag. 269, 270, 271, 272 e 273.
- ^ a b Francesco Maria Emanuele Gaetani, pag. 273.
- ^ a b Francesco Maria Emanuele Gaetani, pag. 274.
- ^ a b Francesco Maria Emanuele Gaetani, pag. 275.
- ^ Francesco Maria Emanuele Gaetani, pag. 276.
- ^ a b Francesco Maria Emanuele Gaetani, pag. 278.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Francesco Maria Emanuele Gaetani, marchese di Villabianca, "Della Sicilia Nobile", Volume unico, Palermo, Stamperia de' Santi Apostoli per Pietro Bentivenga, 1757.
- Francesco Sacco, "Dizionario geografico del Regno di Sicilia", Tomo uno, Palermo, Reale Stamperia, 1800.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Castello dei Ventimiglia