Collezione Prinzhorn

Collezione Prinzhorn
(DE) Sammlung Prinzhorn
Ubicazione
StatoGermania (bandiera) Germania
LocalitàHeidelberg
Coordinate49°24′35.17″N 8°41′19.49″E
Caratteristiche
Intitolato aHans Prinzhorn
Istituzione1890
FondatoriHans Prinzhorn, Karl Wilmanns
Sito web

La Collezione Prinzhorn è una collezione d'arte ospitata presso l'ospedale dell'Università di Heidelberg[1], la più antica università tedesca. Comprende oltre 20.000 opere[2] tra cui disegni, dipinti ad olio, sculture in legno e opere tessili realizzate da artisti affetti da malattie mentali, tra cui Emma Hauck, Agnes Richter e August Natterer[1][3][4].

La collezione venne fondata all'inizio degli anni '20[1][5] dallo psichiatra Karl Wilmanns e dal suo assistente Hans Prinzhorn. Tra il 1919 e il 1921 Wilmanns e Prinzhorn visitarono molti ospedali psichiatrici in tutta la Germania, raccogliendo inizialmente cinquemila opere[2][3][5]. Prinzhorn, medico e storico dell'arte, venne assunto dall'ospedale dell'Università di Heidelberg nel 1919[6] per espandere una piccola raccolta di opere create da artisti affetti da malattie mentali, precedentemente catalogate dallo psichiatra tedesco Emil Kraepelin.

Le opere della collezione vennero esposte alla mostra d'arte degenerata del 1937[6], e dal dopoguerra in poi vennero conservate in un magazzino dell'ospedale[6]. A partire dal 1963[5] si intraprese un intervento conservativo che portò al restauro e alla catalogazione di tutte le opere[6].

La collezione ha avuto influenza sull'attività del pittore e scultore francese Jean Dubuffet, che, dopo averla visitata nel 1950[7], scrisse a Henri Matisse, descrivendola come «qualcosa che ho sognato per anni»[8].

  1. ^ a b c (EN) When Illness Inspires Great Art, su spiegel.de. URL consultato il 19 dicembre 2022.
  2. ^ a b (EN) A window on the mind: Heidelberg hospital displays art of the mentally ill, su stripes.com. URL consultato il 19 dicembre 2022.
  3. ^ a b (EN) Thomas Röske, Agnes Richter's jacket, in Epidemiology and Psychiatric Sciences, vol. 23, n. 3, Cambridge, Cambridge University Press, 13 giugno 2014, pp. 227-229, DOI:10.1017/S2045796014000298, PMC 6998268, PMID 24923836.
  4. ^ Hal Foster, Prosthetic Gods, MIT Press, 2004, pp. 215-216, ISBN 9780262062428.
  5. ^ a b c (EN) The Prinzhorn Collection in Heidelberg Shines a Light on the Art of Mental Patients, su news.artnet.com. URL consultato il 19 dicembre 2022.
  6. ^ a b c d (EN) Herbert Arlt e Donald G. Daviau, Literature and the fine arts, in Encyclopedia of Life Support Systems, vol. 1, Oxford, EOLSS Publishers, 2009, p. 86, ISBN 9781848265721.
  7. ^ (EN) Dubuffet's List, su prinzhorn.ukl-hd.de. URL consultato il 19 dicembre 2022 (archiviato dall'url originale il 27 settembre 2021).
  8. ^ (EN) A Journey Into the Radical Art of Brain Injury Survivors, su vice.com. URL consultato il 19 dicembre 2022.

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN139644146 · ISNI (EN0000 0001 0720 7598 · LCCN (ENn86838234 · GND (DE10184173-5 · BNF (FRcb14529319d (data) · J9U (ENHE987007599413005171
  Portale Arte: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di arte