Premio Compasso d'oro

Premio Compasso d'oro
Luogovariabile
Anni1954 - oggi
Fondato daAssociazione per il disegno industriale
GenereValorizzazione delle eccellenze del design italiano
OrganizzazioneAssociazione per il disegno industriale
Sito ufficialewww.adi-design.org/compasso-d-oro.html

Il Premio Compasso d'Oro è un importante riconoscimento che viene assegnato dall'Associazione per il disegno industriale con l'obiettivo di premiare e valorizzare la qualità del design italiano. Si tratta del più antico e prestigioso premio di disegno industriale al mondo.[1][2][3][4]

Il premio è un compasso, ispirato a quello di Adalbert Goeringer e alla proporzione aurea, disegnato dal grafico Albe Steiner e opera degli architetti Marco Zanuso e Alberto Rosselli.

Da giugno 2020 gli oggetti premiati sono esposti presso l'ADI Design Museum[5].

Istituito nel 1954 da un'idea di Gio Ponti e sostenuto inizialmente dai magazzini la Rinascente, premia il design italiano. Dal 1964, cessato il patrocinio della Rinascente, il premio è passato integralmente all'ADI.[6]

Selezione, premiazione e conservazione dei beni vincitori

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Gli oggetti premiati vengono scelti grazie all'attività di preselezione dell'Osservatorio permanente del Design di cui fanno parte critici, storici, designer e giornalisti, non necessariamente soci di ADI. Dal 1998 gli oggetti che superano questa prima selezione vengono segnalati con l'ADI Design Index che li include nell'annuario omonimo. Ogni 3 anni, una giuria internazionale seleziona tra gli oggetti segnalati negli annuari del triennio precedente quelli a cui assegnare il premio Compasso d'Oro. Tutti i beni premiati e segnalati (Compassi d'Oro, Menzioni d'onore e Targhe giovani) sono raccolti nella Collezione storica Compasso d'Oro ADI assegnata alla Fondazione ADI (in collaborazione con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e con la Soprintendenza Regionale), creata nel 2001 da ADI per tutelare e valorizzare questo importante patrimonio.

Ogni 2 anni (precedentemente ogni 3) vengono assegnati dai 10 ai 20 premi Compasso d'Oro: il massimo riconoscimento della premiazione; da 75 a 150 Menzioni d'onore per il Compasso d'Oro, fino a 9 premi Compasso d'Oro alla carriera e fino a 3 "premi speciali internazionali".[7]

  • Premio Compasso d'Oro: vengono premiati con il Compasso d'Oro oggetti ritenuti di assoluta eccellenza.
  • Menzione d'onore: vengono premiati con la Menzione d'onore per il Compasso d'Oro i beni ritenuti di eccellenza in una di queste categorie: design per l'abitare, per l'ambiente, per il lavoro, per la persona, per il sociale, tecnologia dei materiali e dei componenti, servizi, allestimenti, comunicazione, ricerca per l'impresa, ricerca teorica (storica e critica).
  • Premio Compasso d'Oro alla carriera: premia personalità, imprese ed enti (italiani o operanti significativamente in Italia) che si sono distinti con riconoscenza da parte della giuria in ambito progettuale, di ricerca, insegnamento, produzione o distribuzione.
  • Premio internazionale: qualsiasi azienda, personalità, scuola, ente o istituzione, purché non residente in Italia che si è particolarmente distinta nel settore del design industriale.
  • Targa giovani: studenti delle scuole di design italiano di ogni ordine e grado che si sono distinti per produzioni, ricerche, elaborati, progetti, auto-produzioni purché oggetto di tesi o di esame finale.
  1. ^ Compasso d'oro a corraini edizioni, su altramantova.it. URL consultato il 1º giugno 2014.
  2. ^ leonardo.tv i candidati al premio più prestigioso del design, su leonardo.tv. URL consultato il 1º giugno 2014.
  3. ^ archimagazine vincitori XIX edizione, su archimagazine.com. URL consultato il 1º giugno 2014.
  4. ^ Inventario premiato al XXII Compasso d'oro, su corraini.com. URL consultato il 2 giugno 2014.
  5. ^ Testo Benedetto Marzullo, Ecco come sarà il Museo del Compasso d’Oro a Milano, su Living, 3 febbraio 2020. URL consultato il 9 settembre 2020.
  6. ^ http://www.adi-design.org/collezione-storica-test.html
  7. ^ (PDF) regolamento XXIII Compasso d'Oro (PDF), su adi-design.org. URL consultato il 1º giugno 2014.

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Collegamenti esterni

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