Coro da stadio
I cori da stadio sono i canti e gli slogan che vengono intonati coralmente dai tifosi delle squadre di calcio, o di altri sport di squadra, in occasione di incontri ed eventi agonistici, sia dentro sia fuori dallo stadio, durante lo svolgimento delle partite, ma anche prima dell'inizio dell'incontro e talvolta dopo la sua conclusione. I cori possono accompagnare lo svolgimento vero e proprio delle azioni, oppure riempire le pause tra i tempi di gioco o le interruzioni regolamentari che scandiscono i diversi tempi di cui si compone un incontro. L'innesco di un coro non è un evento eterodiretto,[1] ma il frutto di un comportamento emergente e spontaneo: in principio, infatti, il canto viene di solito intonato da un solo tifoso, o da un piccolo gruppo di persone; in un secondo momento, il canto viene raccolto da altri per poi propagarsi, fino a impegnare ampi settori delle gradinate,[1] trasformandosi in coro o in un vero e proprio boato.[2]
Funzioni
[modifica | modifica wikitesto]Le esplosioni di cori e canti, insieme alle bordate di fischi, alle coreografie, ai boati di gioia, disappunto, o disperazione, costituiscono uno degli ingredienti fondamentali che compongono quel fenomeno sociale di ritualità collettiva che va in scena in occasione delle partite e attraverso il quale si dà espressione e sfogo a «emozioni, gioie, dolori, rabbie e frustrazioni».[3] Un rito catartico in cui entrano in gioco valori e sentimenti che danno senso all'appartenenza comunitaria e attraverso il quale si «dà vita, domenica dopo domenica, [...] all'epopea della propria comunità, all'esaltazione dell'atto collettivo, da cui emergono spontaneamente forze ancestrali, mitiche, che si fanno energia e pathos comune»,[3] in un clima che può indurre il singolo a sentirsi partecipe di uno stato vicino a una "trance collettiva".[3]
Genere musicale
[modifica | modifica wikitesto]I cori sono inventati dagli stessi tifosi e sono spesso il frutto di adattamenti di canzoni o motivi musicali famosi. A volte, invece, non si possono definire come veri e propri canti, ma sono una sorta di slogan accompagnati da un ritmico battere di mani, scanditi nella maniera ritmata che si incontra nell'ascolto di slogan politici e sindacali intonati durante le manifestazioni pubbliche.
Si tratta di creazioni musicali più o meno spontanee, classificabili alla stregua di un genere musicale di estrazione popolare. Poiché, normalmente, i cori non sono oggetto di pubblicazione musicale, essi si tramandano, perpetuano, ed evolvono, soprattutto facendo affidamento sui meccanismi della tradizione orale.[4] La loro popolarità può essere più o meno duratura: alcuni di essi risalgono indietro fino all'epoca stessa di costituzione della squadra.
Fonti di ispirazione musicale
[modifica | modifica wikitesto]L'origine delle melodie può essere la più varia. A volte, per esempio, i canti attingono a brani celebri della musica classica, della tradizione operistica o del jazz.[3] Altre volte, invece, le musiche sono prese in prestito da inni di varia natura, o dal repertorio spiritual, o da canzoni popolari.[3] Fonti di ispirazione vengono fornite spesso dal mondo della musica pop e dalla musica leggera.[3] Non mancano casi di creazioni derivate da cori o inni politici.[3][5]
Obiettivi dei cori
[modifica | modifica wikitesto]Il fenomeno musicale dei cori da stadio interessa diverse culture calcistiche nazionali, seppure con modi e accenti variabili, non solo da paese a paese, ma, spesso, anche da squadra a squadra. I cori possono essere intonati a sostegno della propria squadra o, al contrario, possono avere come bersaglio i tifosi e i calciatori della squadra avversaria: a volte vengono perfino intonati nei confronti di un club diverso dall'avversario del momento, per il solo fatto che esiste, nei suoi confronti, una tradizione di rivalità calcistica. Quando lo scopo è colpire l'orgoglio e la reputazione di calciatori e di tifoserie avverse, i cori possono arrivare a veicolare offese ed esprimere insulti anche molto pesanti, fino a trascendere nella discriminazione etnica o razziale.
Cori contro le forze dell'ordine
[modifica | modifica wikitesto]A volte, obiettivi dei cori offensivi sono le forze dell'ordine[6] colpite con slogan che ne offendono l'immagine istituzionale, anche prendendone di mira singoli esponenti dal forte valore simbolico: è il caso, ad esempio, in Italia, del vasto repertorio di slogan offensivi, che rimbalzano anche sui graffiti murali, nei confronti della memoria dell'ispettore capo di Polizia Filippo Raciti,[6] ucciso in servizio nel 2007, mentre tentava di sedare i disordini susseguenti al Derby di Sicilia Catania-Palermo. Esistono anche cori che sono rivolti a singole figure di atleti (o a dirigenti della squadra), con un intento che può essere sia malevolo sia benevolo: quest'ultimo fenomeno, tuttavia, è da considerare in declino, dal momento che i meccanismi del calciomercato e la frequente mobilità tra team portano sempre più alla rarefazione delle figure dei calciatori-bandiera, quelli, cioè, in grado di interpretare, agli occhi del pubblico, perfino quello avverso, un valore simbolico per un'intera squadra.[2]
Cori razzisti o discriminatori
[modifica | modifica wikitesto]A volte, i cori intonati sulle gradinate mirano a colpire la dignità degli avversari facendo leva su contenuti che implicano feroce discriminazione su basi etniche, religiose, territoriali o razziali. Tali contenuti discriminatori e razzisti, a seconda degli ordinamenti nazionali vigenti nei territori in cui tali comportamenti vengono messi in atto, possono arrivare a integrare varie tra quelle fattispecie di reato la cui ratio è colpire i cosiddetti crimini d'odio: secondo il diritto penale italiano, ad esempio, può essere configurabile la fattispecie istigazione all'odio razziale, ipotesi di reato introdotta dalla cosiddetta Legge Mancino. I responsabili dei comportamenti illeciti possono essere individuati e identificati dalla magistratura attraverso l'osservazione delle riprese video provenienti dalle videocamere di sorveglianza installate nello stadio o nella struttura sportiva.
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Stefano Pozzoni, Dove sono gli ultrà? Squadre, stadi, curve e cori, Baldini Castoldi Dalai Editore, 2005, ISBN 88-6018-083-X.
- Andrea Ferreri, Ultras, i ribelli del calcio: quarant'anni di antagonismo e passione, Milano, Bepress Edizioni, 2008, ISBN 978-88-96130-02-5.
- (EN) Chris Robert, Heavy Words Lightly Thrown: The Reason Behind Rhyme, Thorndike Press, 2006, ISBN 0-7862-8517-6.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikiquote contiene citazioni sui cori da stadio
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sui cori da stadio
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