Correre la cavallina

L'espressione italiana correre la cavallina (o scorrere la cavallina) è una polirematica che sottintende "far correre la cavallina", con il significato di liberarsi dalle costrizioni sociali, ovvero di dedicarsi o lasciarsi andare ad una vita spensierata e gaudente, soprattutto nell'ambito delle relazioni sentimentali e sessuali.

Ipotesi sull'origine

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Risulta evidente la correlazione con le corse equestri che si svolgevano nel medioevo, retaggio dei ludi romani, ove i cavalli venivano improvvisamente liberati dalla "mossa"[1] per esprimere, in una breve corsa, tutta la loro foga.

Nel Malmantile Racquistato, del pittore e poeta seicentesco Lorenzo Lippi, si trova il verso «... Scorse in Firenze ognor la cavallina / Ne' lupanari, con gran pompa e fasto ...», indirizzato a mona Cionna.

Anche Giovanni Boccaccio utilizzò la similare espressione «... aveva prese le mosse quando andava a correr le giumente ...» (Decameron 1V, 2), narrando le esperienze libertine di frate Alberto e madonna Lisetta.

  1. ^ La "mossa" è il punto in cui le contrade che corrono il Palio di Siena convengono per la partenza (cfr., al riguardo, il Glossario del Palio di Siena).
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