Corvini
Corbini, Corvini o Corvino | |
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Scudo trinciato: nel 1° d’oro pieno; nel 2° d’azzurro, al bue d’oro, uscente dal mare d’argento, fluttuoso di nero, movente dalla punta Cimiero: un corvo di nero, tenente col becco un occhio al naturale Corona di principe | |
Stato | Repubblica di Pisa Regno di Sicilia Italia |
Titoli |
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I Corbini, Corvini o Corvino di Sicilia[1][2] sono una famiglia nobile siciliana, originaria di Napoli o Pisa[2][3].
Origini del cognome
[modifica | modifica wikitesto]Secondo la tradizione discendono da Valerio Publicola, liberatore di Roma,[4][5][6][7][8][9][10] prozio del leggendario vincitore di nome Marco Valerio Corvo (suo pronipote). Quest'ultimo durante una battaglia contro alcuni Galli, scesi nella penisola italica, sarebbe stato aiutato da un corvo[4][7][8][9][10], che cavò un occhio ad un soldato nemico, dall'avvenimento avrebbe tratto il cognome[4]. Infatti, il cognome Corvino è una variante del cognome Corvo, uno dei cognomen più frequenti tra la gens Valeria. Secondo qualcuno, le famiglie Corvino o Corvini discendono dal ramo dei Valeri Poplicola, mentre i Corvo o Corvi discenderebbero dal ramo dei Valeri Massimi.[11][12]
Storia della famiglia
[modifica | modifica wikitesto]Capostipite siciliano è un Gaspare Giovanni Corvino, trasferitosi da Pisa, allora sotto la dominazione fiorentina, il quale acquistò diversi feudi, tra i quali Mezzojuso, e fu barone di Baida. Un Blasco, pretore di Palermo, fu il primo principe di Mezzojuso, titolo elevato da quello di barone con diploma del 9 agosto 1638 che passò per eredità ai Platamone. Un Giuseppe fu pretore di Palermo e cavaliere dell'ordine di San Giacomo della Spada. Un altro Blasco fu duca di Altavilla, titolo poi commutato in Villavaga. Un Domenico fu principe di Villanova in provincia di Agrigento.
Complessivamente la famiglia possedette due principati, un ducato e oltre tre baronie[2].
Simboli della famiglia
[modifica | modifica wikitesto]- Arma (o scudo): trinciato: nel 1º d'oro pieno; nel 2º d'azzurro, al bue d'oro, uscente dal mare d'argento, fluttuoso di nero, movente dalla punta[2].
- Cimiero: un corvo di nero, tenente col becco un occhio al naturale[2][13].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Giovanni Battista di Crollalanza, Dizionario storico-blasonico delle famiglie nobili e notabili italiane estinte e fiorenti volume I pagina 320, Direzione del giornale araldico, Pisa, 1886.«Corbini o Corvini di Sicilia: Baroni di Mezzoiuso, Menta ecc., originaria di Napoli»
- ^ a b c d e Mango di Casalgerardo, Nobiliario di Sicilia, A. Reber, 1912.«Il Minutolo la vuole originaria di Pisa, la chiama Corbini e la dà per estinta; il Galluppi, non sappiamo in base a quali documenti, la vuole originaria di Napoli; ma il Villabianca la dice pure d'origine Pisana»
- ^ Discorsi delle famiglie nobili del Regno di Napoli del signor Carlo De Lellis, Parte Terza, Napoli 1671, Libro indirizzato: all’Illustrissimo & Eccellentissimo Signore Don Pietro Antonio; Raymondo Folch De Cardona olim D’Aragona. Vedere da pagina 121 a pagina 125. «Non farà fuor fi proposito trattar anche della Famiglia Corbino, solamente nel diminuitivo, dal cognome di Corbo, […]; Poiché nel regnar del Rè Roberto, & propriamente nel 1320. Ughetto Corbino Cavalier Pisano fu eletto Governatore della Provincia di Calabria…»
- ^ a b c Vincenzo Palizzolo Gravina, Il blasone in Sicilia: ossia, Raccolta araldica pagina 159 (TXT), Visconti & Huber, 1875.«Antica e nobile famiglia romana derivata da Valerio console romano; il quale mentre combatteva con un cavaliere gallo un corvo gli scese sul cimiero, un occhio cavandogli col becco; lo che fu al Valerio di gran vantaggio per la vittoria che riportò sul suo avversario: di là il cognome»
- ^ Filadefo Mugnos, Teatro genologico delle famiglie del regno di Sicilia volume I pagina 305, Arnaldo Forni.«Se noi consideriamo l'antica nobiltà della famiglia Corvino di Roma e Milano ella si fa riconoscere per una della più antiche della region d'Italia, perciò che (secondo gravissimi autori) ebbe origine da Valerio Corvino console romano»
- ^ Francesco Maria Gaetani di Villabianca Emanulele, Della Sicilia nobile pagina 107, 1754.«Famiglia molto cospicua in quella città di Palermo, incominciata nei primi del Cinquecento da Giovanni Corvino primo barone di Mezzojuso. Fiori nobilissima nella città di Pisa, conoscendo la sua antichissima origine da Valerio Corvino console romano»
- ^ a b Decimus Junius Juvenalis, D. Junii Juvenalis Satirae pagina 1090, J. Antonelli, 1839.«Corvino: antichissima fu la famiglia Corvinia cognominata dal corvo, che difese Valerio Corvino, mentre combatteva contro un feroce soldato dell'armata gallica»
- ^ a b Vittorio Angius, Dizionario geografico, storico, statistico, commerciale degli ..., Volume 5 pagina 468, G. Maspero, 1839.«[...] illustre famiglia dei Corvini della stirpe nobilissima di Valerio Publicola; alla quale famiglia Corvina diede principio un pronipote del Publicola, che, come pretende Tito Livio, combattendo contro un Gallo, fu meravigliosamente aiutato da un corvo»
- ^ a b Memorie di religione, di morale e di letteratura pagina 275, 1834.«Il primo Messalla era della famiglia dei Corvini, per fede di Seneca (da brev. vit. i3): Corvinus primus Messanam vicit, et primus ex familia Valeriorum Messoria appellatus est: e d'altra parte attesta Dionisio (Mai. Script. Vat. T. II, p. 496) che M. Valerio, il quale per l'ostento del corvo si appellò Corvino, traeva l'origine da Valerio Publicola, uno dei liberatori di Roma»
- ^ a b Magda Jászay, Incontri e scontri nella storia dei rapporti italo-ungheresi pagina 170, Rubbettino Editore, 2003.«Il primo a portare il soprannome di Corvino fosse il console Marco Valerio, per ricordare che nella lotta contro i galli fu aiutato da un corvo»
- ^ "Prose d'arte", di Basilio Magni, Roma 1875. pagina 30 e 31
- ^ "Il Buonarroti - scritti sopra le arti e le lettere", Volume Ottavo, di Benvenuto Gasparoni, Roma 1873. pagine 66, 67
- ^ Discorsi delle famiglie nobili del Regno di Napoli del signor Carlo De Lellis, Parte Terza, Napoli 1671, Libro indirizzato: all’Illustrissimo & Eccellentissimo Signore Don Pietro Antonio; Raymondo Folch De Cardona olim D’Aragona. Vedere da pagina 121 a pagina 125. «Non farà fuor fi proposito trattar anche della Famiglia Corbino, solamente nel diminuitivo, dal cognome di Corbo, […]; Poiché nel regnar del Rè Roberto, & propriamente nel 1320. Ughetto Corbino Cavalier Pisano fu eletto Governatore della Provincia di Calabria…», p. 121 disegno dello stamma col cimiero.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Vincenzo Palizzolo Gravina, Il blasone in Sicilia: ossia, Raccolta araldica, Visconti & Huber Editore, 1875
- Filadelfo Mugnos, Teatro genologico delle famiglie del regno di Sicilia volume I pagine 305 - 306, Arnaldo Forni Editore, ristampa anastatica, 2007
- Mango di Casalgerardo, Nobiliario di Sicilia, A. Reber Editore, 1912.
- Francesco Maria Emanuele e Gaetani di Villabianca, Della Sicilia nobile, 1754