Croce d'Onore alle vittime del terrorismo o di atti ostili
Croce d'Onore alle vittime del terrorismo o di atti ostili | |
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Croce d'Onore alle vittime di atti di terrorismo o di atti ostili impegnate in operazioni militari e civili all'estero | |
Repubblica Italiana | |
Tipo | ricompensa al valore |
Status | attuale |
Istituzione | Roma, 10 ottobre 2005 |
Concessa a | personale militare e civile delle Amministrazioni dello Stato o funzionalmente dipendente dal Ministero della difesa, compresa la Croce Rossa Italiana |
Concessa per | decesso o invalidità causata da atti di terrorismo o ostili commessi mentre era in missione all'estero. |
Totale delle concessioni | 74[1] |
Diametro | 40 mm |
Peso | 25 g |
Gradi | oro |
Medaglie, decorazioni e ordini cavallereschi italiani | |
Nastri della medaglia, in alto la versione per militari, in basso quella per civili | |
La Croce d'Onore alle vittime del terrorismo o di atti ostili impegnate in operazioni militari e civili all'estero è un'onorificenza italiana, istituita con la legge n.207 del 10 ottobre 2005[2].
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Può esserne insignito il personale militare e civile delle Amministrazioni dello Stato, nonché quello funzionalmente dipendente dal Ministero della difesa, compresa la Croce Rossa Italiana, che sia "deceduto, ovvero abbia subito una invalidità permanente pari o superiore all'80% della capacità lavorativa, per effetto di ferite o lesioni riportate in conseguenza di atti di terrorismo o di atti comunque ostili commessi in suo danno all'estero durante lo svolgimento di operazioni militari e civili autorizzate dal Parlamento, tranne che nell'ipotesi di cui all'articolo 78 della Costituzione" che fa riferimento allo stato di guerra[3].
Storia
[modifica | modifica wikitesto]La decorazione è attribuita con decreto del presidente della Repubblica, su proposta del Ministro competente, per gli eventi verificatisi all'estero a decorrere dal 1º dicembre 2001, data d'inizio della missione militare italiana in Afghanistan.
Nel caso di conferimento alla memoria, la Croce d'Onore è attribuita al coniuge superstite oppure, in mancanza, nell'ordine, ai figli, ai genitori, a fratelli e sorelle; in assenza dei parenti indicati, al Comune di residenza del decorato. Altri riconoscimenti, per lo stesso fatto, possono essere conferiti a chi ha ricevuto la Croce d'onore.
I primi ad aver avuto questo riconoscimento sono stati i caduti e feriti di Nassiriya durante una cerimonia svoltasi il 12 novembre 2005.
Al 2022 sono 74 gli insigniti[1].
Insegne
[modifica | modifica wikitesto]Medaglia
[modifica | modifica wikitesto]Ha la forma di una croce patente inscritta in un cerchio del diametro di 40 millimetri, è d'oro e pesa di 25 grammi, l'appiccagnolo è ad anello.
- Diritto
La croce è contornata da due fronde di alloro, con al centro un piccolo disco che reca la scritta "Pro Humanitate".
- Rovescio
Presenta al centro: per il personale militare la stella a cinque punte; per il personale civile le lettere R.I. sovrapposte ed intrecciate.
Nastro
[modifica | modifica wikitesto]In seta di 37 x 52 millimetri di colore azzurro con al centro tre strisce verticali dei colori della bandiera italiana (verde, bianco e rosso).
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Presidenza della Repubblica Italiana.
- ^ Legge 10 ottobre 2005, n. 207, in materia di "Conferimento della Croce d'onore alle vittime di atti di terrorismo o di atti ostili impegnate in operazioni militari e civili all'estero"
- ^ Croce d'Onore per le vittime del terrorismo, su Esercito Italiano. URL consultato il 20/11/22.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Croce d'Onore alle vittime di atti di terrorismo o di atti ostili impegnate in operazioni militari e civili all'estero, su Onorificenze, Presidenza della Repubblica Italiana. URL consultato il 20 novembre 2022.
- LEGGE 10 ottobre 2005, n.207 - Conferimento della Croce d'Onore alle vittime di atti di terrorismo o di atti o stili impegnate in operazioni militari e civili all'estero., in Gazzetta Ufficiale N. 239 del 13 ottobre 2005, Jesinet.