Arcidiocesi di Monreale

Arcidiocesi di Monreale
Archidioecesis Montis Regalis
Chiesa latina
Suffraganea dell'arcidiocesi di Palermo
Regione ecclesiasticaSicilia
 
Mappa della diocesi
Provincia ecclesiastica
Provincia ecclesiastica della diocesi
Collocazione geografica
Collocazione geografica della diocesi
 
ArcivescovoGualtiero Isacchi
Vicario generaleFerdinando Toia
Arcivescovi emeritiSalvatore Di Cristina,
Michele Pennisi
Presbiteri118, di cui 105 secolari e 13 regolari
2.195 battezzati per presbitero
Religiosi22 uomini, 141 donne
Diaconi18 permanenti
 
Abitanti262.425
Battezzati259.100 (98,7% del totale)
StatoItalia
Superficie1.509 km²
Parrocchie70 (6 vicariati)
 
Erezione1174
Ritoromano
CattedraleSanta Maria Nuova
IndirizzoVia Arcivescovado 8, 90046 Monreale [Palermo], Italia
Sito webwww.diocesimonreale.it
Dati dall'Annuario pontificio 2022 (ch · gc)
Chiesa cattolica in Italia

L'arcidiocesi di Monreale (in latino Archidioecesis Montis Regalis) è una sede della Chiesa cattolica in Italia suffraganea dell'arcidiocesi di Palermo appartenente alla regione ecclesiastica Sicilia. Nel 2021 contava 259100 battezzati su 262425 abitanti. È retta dall'arcivescovo Gualtiero Isacchi.

L'arcidiocesi comprende 24 comuni della città metropolitana di Palermo: Monreale (esclusa la parrocchia di San Martino delle Scale che fa parte dell'arcidiocesi di Palermo), Altofonte, Balestrate, Bisacquino, Borgetto, Campofiorito, Camporeale, Capaci, Carini, Chiusa Sclafani, Cinisi, Corleone, Giardinello, Giuliana, Isola delle Femmine, Montelepre, Partinico, Prizzi, Roccamena, San Cipirello, San Giuseppe Jato, Terrasini, Torretta, Trappeto e le parrocchie di Sant'Antonio di Padova, San Gioacchino, Maria Santissima Addolorata e Santa Maria La Reale della città di Palermo.

Sede arcivescovile è la città di Monreale, dove si trova la cattedrale di Santa Maria Nuova.

Il territorio dell'arcidiocesi si estende su 1.509 km² ed è suddiviso in 70 parrocchie, raggruppate nei seguenti vicariati: Bisacquino, Carini, Corleone, Monreale, Partinico e San Giuseppe Jato.

L'abbazia di Santa Maria Nuova di Monreale fu dichiarata esente dalla giurisdizione degli arcivescovi di Palermo nel 1174 da papa Alessandro III, che con due bolle successive Attendentes quomodo ed Ex debito suscepti regiminis accordò all'abbazia molti privilegi. È incerto se il primo abate Teobaldo, eletto nel 1176, ottenne la consacrazione vescovile. Il re di Sicilia Guglielmo II dotò l'abbazia di molti possedimenti, sui quali l'abate esercitava la signoria feudale con giurisdizione civile e penale.

Il suo successore Guglielmo, eletto due anni più tardi, riuscì ad ottenere da papa Lucio III, con la bolla Licet Dominus del 5 febbraio 1183, l'elevazione dell'abbazia al rango di arcidiocesi metropolitana, a cui furono assegnate come suffraganee le diocesi di Catania e, dal 1188, di Siracusa.

Il diritto di elezione degli arcivescovi fu affidato inizialmente ai monaci del capitolo. Nel 1233 papa Gregorio IX avocò alla Sede Apostolica il diritto di conferma degli eletti e contestualmente secolarizzò il capitolo, annullando perciò l'antico diritto dei monaci.

Dal 1446 al 1488 l'arcivescovo di Monreale accolse nei territori della diocesi un folto gruppo di esuli albanesi cattolici osservanti il rito bizantino (rito greco), esuli dalle proprie terre a causa dell'occupazione turco-ottomana.

Nel 1590 l'arcivescovo Ludovico II de Torres istituì il seminario diocesano.

Il 7 luglio 1775 papa Pio VI, su richiesta del re Ferdinando III di Sicilia, in forza del breve Apostolici suscepti unì aeque principaliter l'arcidiocesi di Monreale a quella di Palermo. L'unione ebbe termine il 2 marzo 1802 quando papa Pio VII con la bolla Imbecillitas humanae mentis ripristinò Monreale come sede metropolitana indipendente.

Il 12 settembre 1816 ottenne come suffraganea la neo-eretta diocesi di Caltagirone. Nel 1832 perse la giurisdizione metropolitica sulla diocesi di Siracusa.

Il 20 maggio 1844 nel quadro del generale riordino delle diocesi siciliane stabilito dalla bolla In suprema di papa Gregorio XVI, si ampliò includendo cinque comuni che erano appartenuti alla diocesi di Agrigento. Contestualmente fu riorganizzata la provincia ecclesiastica che ora vedeva come suffraganee le diocesi di Agrigento, di Caltanissetta e di Catania, mentre Caltagirone diveniva suffraganea di Siracusa.[1]

Nel 1867 l'arcidiocesi rimase vacante per la morte di mons. Benedetto D'Acquisto; la sede vacante si protrasse, anche per i tentativi del governo liberale di intervenire nella nomina dei vescovi, che era soggetta all'exequatur e alla pretesa di subentrare nel regio patronato ai precedenti monarchi, ossia di godere del diritto di presentazione dei vescovi. Dopo la frattura tra Chiesa e Stato con la presa di Porta Pia del 20 settembre 1870, la Santa Sede rifiutò di concordare le nomine dei vescovi e tra il 1871 e il 1872 procedette a nomine unilaterali per le diocesi siciliane, scegliendo per Monreale il vescovo teatino Giuseppe Maria Papardo del Parco (1871-1883). Fino al 1879 non ricevette[2] l'exequatur e pertanto aveva ricevuto l’ingiunzione di lasciare il palazzo arcivescovile. Un'eventuale resistenza avrebbe potuto comportare non solo l'uso della forza, ma anche l'allontanamento coatto dalla diocesi e l'affidamento della diocesi a un vicario capitolare.[3]

Il 26 ottobre 1937 cedette le parrocchie di rito bizantino a vantaggio dell'erezione dell'eparchia di Piana dei Greci (oggi eparchia di Piana degli Albanesi).

Dal 2 dicembre 2000 Monreale non è più sede metropolitana, pur conservando il titolo arciepiscopale, ed è entrata a far parte della provincia ecclesiastica dell'arcidiocesi di Palermo.

Cronotassi dei vescovi

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Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.

L'arcidiocesi nel 2021 su una popolazione di 262.425 persone contava 259.100 battezzati, corrispondenti al 98,7% del totale.

anno popolazione presbiteri diaconi religiosi parrocchie
battezzati totale % numero secolari regolari battezzati per presbitero uomini donne
1949 199.500 200.000 99,8 220 180 40 906 35 300 50
1970 198.000 200.000 99,0 179 137 42 1.106 54 342 77
1980 211.800 214.000 99,0 150 117 33 1.412 47 305 85
1990 207.700 224.800 92,4 147 104 43 1.412 58 261 113
1999 185.000 190.000 97,4 147 107 40 1.258 2 53 290 113
2000 185.000 190.000 97,4 144 104 40 1.284 1 53 290 113
2001 185.000 190.000 97,4 150 110 40 1.233 53 290 113
2002 185.000 190.000 97,4 145 106 39 1.275 49 262 113
2004 185.000 193.413 95,7 133 106 27 1.390 2 44 278 113
2010 230.000 234.300 98,1 131 103 28 1.755 7 31 161 88
2013 255.150 258.368 98,8 136 110 26 1.876 11 29 148 69
2016 259.615 262.906 98,7 131 101 30 1.981 13 33 150 70
2019 259.964 263.209 98,8 117 99 18 2.221 17 31 143 70
2021 259.100 262.425 98,7 118 105 13 2.195 18 22 141 70
  1. ^ (LAIT) Bolla In suprema., in Collezione degli atti emanati dopo la pubblicazione del Concordato dell'anno 1818, parte X, Napoli, 1847, pp. 122–14
  2. ^ Concessione di exequatur a Monsignor Papardo Giuseppe Maria nominato arcivescovo e a Monsignor Michelangelo Celesia arcivescovo di Palermo in Prefettura di Palermo. Archivio di Gabinetto 1860-1905 (PDF)., p. 110
  3. ^ Gaetano Zito, L'arcivescovo Guarino, la Santa Sede e le Chiese di Sicilia. Nomine vescovili tra regio patronato ed exequatur., in Il cardinale Giuseppe Guarino e il suo tempo. Chiesa, movimenti, istituzioni civili nella Sicilia di fine Ottocento, a cura di Cesare Megazzù e Giovan Giuseppe Mellusi, Atti del Convegno di studi, Messina 16-17 marzo 2012, Messina, 2013, pp. 257-260, 272, ISBN 978-88-87617-56-6
  4. ^ Nominato arcivescovo titolare di Sardica.

Voci correlate

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