Dyoplax arenaceus
Dyoplax | |
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Illustrazione del fossile di Dyoplax arenaceus | |
Stato di conservazione | |
Fossile | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Sottoregno | Eumetazoa |
Ramo | Bilateria |
Superphylum | Deuterostomia |
Phylum | Chordata |
Classe | Sauropsida |
Sottoclasse | Diapsida |
Infraclasse | Archosauromorpha |
(clade) | Archosauria |
Famiglia | Erpetosuchidae |
Genere | Dyoplax |
Specie | D. arenaceus |
Dyoplax arenaceus è un rettile estinto, appartenente agli erpetosuchidi. Visse nel Triassico superiore (Carnico, circa 225 milioni di anni fa) e i suoi resti fossili sono stati ritrovati in Germania.
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Questo animale è noto solo grazie a un piccolo scheletro quasi completo, conservatosi come un calco naturale nell'arenaria. Sembra che il cranio fosse piuttosto allungato e snello, con un muso lungo, in generale piuttosto simile a quello dei coccodrilli. Era presente una doppia fila di placche ossee (osteodermi) lungo il dorso, piuttosto simili a quelli di altri piccoli arcosauri triassici come Erpetosuchus.
Classificazione
[modifica | modifica wikitesto]Dyoplax, descritto per la prima volta nel 1867 da Fraas, è noto grazie a uno scheletro rinvenuto nella formazione di Stoccarda. Nel corso degli anni, questo fossile è stato attribuito di volta in volta agli sfenosuchi, agli aetosauri, ai protosuchidi o agli erpetosuchidi. Dal momento che i fossili si presentano in un cattivo stato di conservazione, non è possibile stabilire con certezza le reali parentele di questo animale. In ogni caso, si suppone che fosse un arcosauro, a causa della presenza di caratteri come una finestra anteorbitale circondata da una fossa anteorbitale molto marcata; la presenza e la disposizione degli osteodermi suggerisce l'appartenenza al gruppo degli pseudosuchi (Nesbitt e Butler, 2012). Un ulteriore studio (Maisch et al., 2013) ha nuovamente avvicinato Dyoplax agli erpetosuchidi.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Fraas, O. 1867. Dyoplax arenaceus, ein neuer Stuttgarter Keuper-Saurier. Jahreshefte des Vereins für vaterländische Naturkunde in Württemberg 23, 108–12.
- Huene, F. V. 1902. Übersicht über die Reptilien der Trias. Geologische und Paläontologische Abhandlungen 6, 1–84.
- Walker, A. D. 1961. Triassic reptiles from the Elgin area: Stagonolepis, Dasygnathus, and their allies. Philosophical Transactions of the Royal Society of London 244, 103–204.
- Benton, M. J. 1994. Late Triassic to Middle Jurassic extinctions among continental tetrapods: testing the pattern. In In the Shadow of the Dinosaurs (eds N. C. Fraser & H.-D. Sues), pp. 366–97. Cambridge: Cambridge University Press.
- Lucas, S. G., Wild, R. & Hunt, A. P. 1998. Dyoplax O. Fraas, a Triassic sphenosuchian from Germany. Stuttgarter Beiträge zur Naturkunde Serie B (Geologie und Paläontologie) 263, 1–13.
- Clark, J. M., Sues, H.-D. & Berman, D. S. 2000. A new specimen of Hesperosuchus agilis from the Upper Triassic of New Mexico and the interrelationships of basal crocodylomorph archosaurs. Journal of Vertebrate Paleontology 20, 683–704.
- Nesbitt S. J. and Butler R. J. 2012. Redescription of the archosaur Parringtonia gracilis from the Middle Triassic Manda beds of Tanzania, and the antiquity of Erpetosuchidae. Geological Magazine, pp 1 14.
- Michael W. Maisch, Andreas T. Matzke, Thomas Rathgeber (2013). "Re-evaluation of the enigmatic archosaur Dyoplax arenaceus O. Fraas, 1867 from the Schilfsandstein (Stuttgart Formation, lower Carnian, Upper Triassic) of Stuttgart, Germany". Neues Jahrbuch für Geologie und Paläontologie - Abhandlungen 267 (3): 353–362. doi:10.1127/0077-7749/2013/0317.
Altri progetti
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Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Dyoplax arenaceus, su Fossilworks.org.