Editors

Editors
Gli Editors al festival Eurockéennes nel 2007
Paese d'origineInghilterra (bandiera) Inghilterra
GenereIndie rock[1]
Post-punk revival[1]
Rock alternativo[1]
Periodo di attività musicale2002 – in attività
Album pubblicati10
Studio7
Raccolte3
Sito ufficiale

Gli Editors sono un gruppo musicale britannico formatosi a Stafford nel 2002.

Storia del gruppo

[modifica | modifica wikitesto]

I membri della band si sono incontrati alla Staffordshire University mentre studiavano Music Technology, ma presto si resero conto del fatto, per loro, che la tecnologia non fosse la strada giusta e cominciarono ad esibirsi a Stafford e Birmingham.[2]

La band si esibì per la prima volta nel 2002 sotto il nome di Pilot.[3] Durante il college la band escogitò una strategia di marketing che consisteva nel mettere centinaia di adesivi in giro per Stafford con la scritta "Who's the Pilot?".[3] Solo successivamente si accorsero che il nome fosse già stato scelto da un gruppo pop scozzese degli anni '70, quindi decisero di cambiarlo in "The Pride".[4]

Decisero di realizzare un videoclip sotto questo nome contenente le tracce Come Share the View e Forest Fire e di caricarlo su internet.[5]

Ed Lay rimpiazzò il batterista Geraint Owen. Sotto questa formazione, il gruppo cambiò il nome in "Snowfield". Nell'estate del 2003 la band pubblicò un EP composto da sei canzoni che in seguito entrarono a far parte della discografia degli Editors.[6] Tale nome venne adottato nel 2004 dopo aver firmato un contratto con l'etichetta discografica indipendente Kitchenware Records.[4]

The Back Room

[modifica | modifica wikitesto]

Dopo aver aperto concerti di band come Puressence e Oceansize, il 24 gennaio 2005 gli Editors hanno pubblicato il singolo di debutto Bullets, registrato con il produttore Gavin Monaghan, in edizione limitata di 1000 copie per la Kitchenware Records.[7] Il brano era stato precedentemente trasmesso da Zane Lowe su BBC Radio 1, dove è stato "Singolo della Settimana".[8] La tiratura limitata si è esaurita il giorno della sua uscita, con copie che sono state vendute più tardi nella stessa settimana su eBay al prezzo di oltre 30 sterline.[9]

Nell'aprile dello stesso anno è seguita l'uscita di Munich, che ha regalato alla band il loro primo successo commerciale, un tour sold-out nel Regno Unito e una partecipazione allo show musicale Spanking New di MTV a Manchester. A questo punto, a causa della crescente popolarità della band, gli Editors e la Kitchenware hanno firmato un accordo di distribuzione esclusiva con Sony BMG.[10] Il singolo Blood è stato pubblicato due mesi dopo, raggiungendo la posizione numero 18 nella classifica dei singoli nel Regno Unito nella sua prima settimana, vendendo 5 286 copie.[11] Con queste uscite, il loro seguito è continuato a crescere e il 25 luglio 2005 è stato pubblicato il loro album di debutto, The Back Room, che ha riscosso consensi critici e successo commerciale.[12] Nella sua prima settimana, l'album è entrato nella classifica degli album più venduti nel Regno Unito al numero 13, vendendo 17 627 copie.[5] Dopo la ristampa di Bullets e un altro successo commerciale, gli Editors hanno ottenuto un ruolo di supporto di grande rilievo, aprendo i concerti dei Franz Ferdinand in arene nel Regno Unito e in Europa.[13]

Gli Editors hanno poi ristampato Munich nel gennaio 2006, vendendo mille copie in più rispetto alla prima edizione.[5] Il brano ha regalato agli Editors la loro prima apparizione in top 10 nel Regno Unito.[14] Con l'uscita del singolo, l'album The Back Room è risalito nelle classifiche degli album, raggiungendo la seconda posizione, vendendo altre 40 000 copie e diventando disco di platino.[5] L'uscita negli Stati Uniti di The Back Room nel marzo 2006 ha coinciso con un tour in Nord America con i Stellastarr. Il disco è stato pubblicato dalla label Fader e in venti settimane ha venduto 35 000 copie. La band ha poi suonato in importanti festival americani nel 2006 come il Coachella e il Lollapalooza.[15]

Alla fine di marzo, gli Editors hanno pubblicato All Sparks come singolo nel Regno Unito, raggiungendo la posizione 21 nella classifica dei singoli più venduti.[14]

Dopo un tour europeo che includeva tre serate consecutive all'Accademia di Brixton, gli Editors hanno ristampato una versione limitata di Blood.[16] Il singolo è entrato nella Top 40, facendo salire l'album di 45 posizioni in classifica.[5] Successivamente, The Back Room ha superato il milione di copie vendute in tutto il mondo ed è stato anche nominato per il Premio Mercury nel 2006.[17] Dopo una serie di concerti in festival europei, tra cui il T in the Park,[18] il V 2006[19] e l'Isle of Wight Festival,[20] gli Editors hanno iniziato a lavorare al loro secondo album.

An End Has a Start

[modifica | modifica wikitesto]

Gli Editors hanno registrato il secondo album, An End Has a Start, assieme al produttore Jacknife Lee in Irlanda al Grouse Lodge.[21] Il disco è uscito il 25 giugno 2007 e ha debuttato al primo posto nella classifica ufficiale degli album del Regno Unito.[22] L'album è stato preceduto dal singolo Smokers Outside the Hospital Doors, che si è posizionato al settimo posto nella classifica del Regno Unito.[14] Due giorni prima della pubblicazione dell'album, la band ha suonato al festival di Glastonbury.[23]

Nello stesso anno gli Editors hanno contribuito con la reinterpretazione del brano Lullaby dei The Cure alla compilation Radio 1 Established 1967,[24] pubblicata il 1º ottobre 2007[25]. La canzone è presente anche nella versione CD del singolo Push Your Head Towards the Air.[26]

Durante il tour in America e Canada, nei primi due mesi del 2008, la band ricevette una nomination ai BRIT Awards, nella categoria "Best British Group".[27] Il 27 giugno 2008, gli Editors hanno suonato al festival di Glastonbury, per la prima volta sul "Pyramid Stage",[28] e in seguito hanno intrapreso un tour estivo in Europa come band di supporto nei concerti del gruppo statunitense R.E.M..[29]

In This Light and on This Evening

[modifica | modifica wikitesto]

Il 12 ottobre 2009 è uscito il terzo album, intitolato In This Light and on This Evening,[30] che ha debuttato alla prima posizione nella classifica del Regno Unito.[31] Il disco è caratterizzato da sonorità più cupe e da un largo utilizzo di tastiere, e dalla novità di utilizzo di strumenti elettronici.[32] Contemporaneamente all'uscita dell'album è uscito il singolo Papillon, che è stata la prima canzone degli Editors a raggiungere la vetta della classifica belga (nelle Fiandre),[33][34] paese in cui ha ottenuto anche una certificazione.[35]

Il 16 ottobre 2009 è uscita la colonna sonora del film The Twilight Saga: New Moon, contenente un brano inedito degli Editors intitolato No Sound but the Wind.[36] L'anno successivo è stata pubblicata come singolo una versione live di tale brano suonata dal gruppo al Rock Werchter, che ha raggiunto la prima posizione nella classifica fiamminga[37] ed è stato certificato disco di platino in Belgio.[38]

Nel 2011 è stato pubblicato Unedited, un cofanetto contenente i primi tre album, b-side e brani inediti, raccolti in sette CD e sette LP, assieme a un libro di foto e testi.[39]

Il 16 aprile 2012, è stato annunciato che Chris Urbanowicz aveva lasciato il gruppo a causa di divergenze nella direzione musicale.[40]

The Weight of Your Love

[modifica | modifica wikitesto]

Il 1º luglio 2013, a distanza di 4 anni da In This Light and on This Evening, è stato pubblicato il quarto album in studio The Weight of Your Love, anticipato dal singolo A Ton Of Love, uscito il 6 maggio 2013.[41] Il 21 novembre 2013 sono ospiti al quinto live di X Factor cantando A Ton Of Love.[42]

L'album ha riscosso un ottimo successo non solo in Belgio e in Inghilterra,[14] ma anche in Italia, dove The Weight Of Your Love ha raggiunto la Top 10 dei dischi più venduti.[43] Inoltre il live all'Alcatraz di Milano ad ottobre 2013 ha registrato un veloce sold out,[44] e quello successivo di Bologna, a febbraio del 2014 ha richiesto un cambiamento di location a causa della grande richiesta di biglietti.[45]

Terminato il tour del 2013 di The Weight of Your Love, il tastierista Elliott Williams si è momentaneamente allontanato dal gruppo per approfondire un altro suo progetto musicale, "Y.O.U.", ed è stato sostituito, sempre momentaneamente, dal musicista Nicholas Willes.[46]

Il quinto album degli Editors, In Dream, è stato pubblicato il 2 ottobre 2015.[47] I singoli che hanno anticipato l'uscita del disco sono No Harm, Marching Orders[48] e Life is a Fear.[49] Prima dell'uscita dell'album, gli Editors avevano condiviso anche la traccia The Law,[50] che contiene la prima collaborazione presente in un brano del gruppo.[51]

Il 9 marzo 2018 è stato pubblicato il sesto album in studio Violence,[52] anticipato dai singoli Magazine[53] e Hallelujah (So Low).[54]

Il 3 maggio 2019 è uscito The Blanck Mass Sessions, un album contenente otto tracce di cui sette sono versioni alternative di brani presenti in Violence, a cui si aggiunge l'inedito Barricades.[55]

Nel 2019, la band ha pubblicato un album di compilation, intitolato Black Gold, che include 13 brani tratti dalla loro carriera, insieme a tre nuove canzoni: Black Gold, Frankenstein e Upside Down, prodotte da Jacknife Lee.[56] L'edizione deluxe dell'album include otto versioni acustiche di brani precedentemente pubblicati, riunite sotto il titolo Distance: The Acoustic Recordings. L'uscita è stata seguita nel 2020 da un tour dei migliori successi.[56]

Il 20 aprile 2022 la band ha pubblicato il singolo Heart Attack e ha annunciato l'ingresso di Benjamin John Power come membro ufficiale della band. Il dj aveva già collaborato con la band nell'album Violence.[57] Il 22 settembre 2022, la band ha pubblicato il loro settimo album, EBM.[58]

Stile e influenze

[modifica | modifica wikitesto]

Lo stile degli Editors attinge ad influenze di gruppi del passato e di band contemporanee. Le loro influenze comprendono gli Elbow, i R.E.M. e i Bloc Party.[59] Il loro stile si rifà specialmente agli album Asleep in the Back e Murmur. Sebbene siano stati spesso paragonati ai Joy Division e agli Echo & the Bunnymen, gli Editors hanno dichiarato che questi gruppi sono troppo datati per aver avuto un forte impatto sul loro stile musicale.[60] Ai tempi delle loro prime apparizioni nella scena musicale britannica, gli Editors sono stati spesso accostati al gruppo indie rock statunitense Interpol.[61]

Il primo album degli Editors, The Back Room è stato descritto come un album dal sound ispido e grezzo, soprannominato "dark disco" dalla rivista NME.[62] Tale sound è stato ottenuto con l'uso di sintetizzatori, riff di chitarra orecchiabili e testi semplici e ambigui. An End Has a Start ha mostrato una progressione verso un nuovo sound, ottenuto sia aggiungendo più strati strutturati alle canzoni, sia incorporando nuove forme di musica dentro di esse. Esempi di questo nuovo sound sono l'aggiunta di un coro in Smokers Outside the Hospital Doors e l'inclusione di registrazioni della band che gioca a nascondino in Spiders.

Il cantante Tom Smith ha annunciato che la band avrebbe intrapreso una nuova direzione nella realizzazione del terzo album, inseguendo un nuovo sound più grezzo. Questo nuovo sound si è materializzato mediante l'uso di sintetizzatori tradizionali, che hanno preso il posto delle chitarre. Il produttore di In This Light and on This Evening ha reso il sound più "dark" rispetto ai due album precedenti, cercando al tempo stesso di farlo suonare come se fosse registrato dal vivo.[63] Sebbene Tom Smith tenda a scrivere i testi e gli accordi, la scrittura delle canzoni è nel complesso uno sforzo collaborativo.[64] La scrittura delle canzoni parte da registrazioni eseguite da Tom Smith al pianoforte o alla chitarra acustica, che vengono poi inviate agli altri membri del gruppo, che collaborano convertendole nelle canzoni definitive. Tom Smith ha dichiarato che i testi che scrive sono intenzionalmente ambigui, cosicché gli ascoltatori possano trarne le loro conclusioni.

Formazione attuale

[modifica | modifica wikitesto]
Turnisti

Ex componenti

[modifica | modifica wikitesto]
  • Chris Urbanowicz – chitarra, sintetizzatori (2002-2012)
  • Geraint Owen – batteria (2002-2003)
Lo stesso argomento in dettaglio: Discografia degli Editors.

Album in studio

[modifica | modifica wikitesto]
  1. ^ a b c Scheda su Allmusic.com
  2. ^ (EN) Andy Richardson, Staffordshire Uni band Editors launch new album at Brum gig, su www.expressandstar.com, 2 marzo 2018. URL consultato il 1º giugno 2024.
  3. ^ a b (EN) Wayback Machine, su web.archive.org, 2 giugno 2009. URL consultato il 23 febbraio 2023 (archiviato dall'url originale il 2 giugno 2009).
  4. ^ a b Siamo così sicuri di aver attribuito il giusto peso agli Editors?, su noisyroad. URL consultato il 1º giugno 2024.
  5. ^ a b c d e (EN) Editors Music, su web.archive.org, 22 giugno 2009. URL consultato il 23 febbraio 2023 (archiviato dall'url originale il 22 giugno 2009).
  6. ^ (EN) Amanda, Review: Revisit Editors' Early 'Snowfield Demos' EP, su Hidden Jams, 1º novembre 2019. URL consultato il 1º giugno 2024.
  7. ^ (EN) Surge > Music > Artists > Editors, su web.archive.org, 16 luglio 2011. URL consultato il 5 luglio 2023 (archiviato dall'url originale il 16 luglio 2011).
  8. ^ (EN) Editors Music, su web.archive.org, 2 giugno 2009. URL consultato il 5 luglio 2023 (archiviato dall'url originale il 2 giugno 2009).
  9. ^ (EN) Anglo Plugging News Story - The British Music Industry's Favourite Pluggers, su web.archive.org, 17 ottobre 2007. URL consultato il 5 luglio 2023 (archiviato dall'url originale il 17 ottobre 2007).
  10. ^ (EN) Sony BMG Music UK | Artists | Editors, su web.archive.org, 29 settembre 2008. URL consultato il 5 luglio 2023 (archiviato dall'url originale il 29 settembre 2008).
  11. ^ (EN) Editors Music, su web.archive.org, 2 giugno 2009. URL consultato il 5 luglio 2023 (archiviato dall'url originale il 2 giugno 2009).
  12. ^ (EN) Editors, su Contactmusic.com. URL consultato il 5 luglio 2023.
  13. ^ (EN) Franz Ferdinand UK tour – the first report, su nme.com.
  14. ^ a b c d (EN) EDITORS, su Official Charts, 5 febbraio 2005. URL consultato il 1º giugno 2024.
  15. ^ (EN) DCist: DCist Interview: Tom Smith of Editors, su web.archive.org, 12 febbraio 2012. URL consultato il 5 luglio 2023 (archiviato dall'url originale il 12 febbraio 2012).
  16. ^ (EN) Anglo Plugging News Story - The British Music Industry's Favourite Pluggers, su web.archive.org, 23 ottobre 2007. URL consultato il 5 luglio 2023 (archiviato dall'url originale il 23 ottobre 2007).
  17. ^ (EN) Mercury Music Prize: The nominees, 18 luglio 2006. URL consultato il 5 luglio 2023.
  18. ^ (EN) BBC - Radio 1 - T In The Park 2006, su www.bbc.co.uk. URL consultato il 1º giugno 2024.
  19. ^ (EN) Ella Braidwood, Every V Festival poster and line-up since 1996, su NME, 1º marzo 2018. URL consultato il 1º giugno 2024.
  20. ^ (EN) NME, Editors confirmed for Isle Of Wight, su NME, 2 febbraio 2006. URL consultato il 1º giugno 2024.
  21. ^ (EN) Grouse Lodge Residential Recording Studios - Westmeath, Ireland, su web.archive.org, 24 febbraio 2008. URL consultato il 1º giugno 2024 (archiviato dall'url originale il 24 febbraio 2008).
  22. ^ (EN) AN END HAS A START, su Official Charts, 7 luglio 2007. URL consultato il 1º giugno 2024.
  23. ^ (EN) eFestivals, Other Stage - eFestivals, su www.efestivals.co.uk. URL consultato il 1º giugno 2024.
  24. ^ (EN) BBC - Radio 1 - Established 1967, su www.bbc.co.uk. URL consultato il 1º giugno 2024.
  25. ^ (EN) Radio 1 Established 1967. URL consultato il 1º giugno 2024.
  26. ^ (EN) Editors, Push Your Head Towards the Air. URL consultato il 1º giugno 2024.
  27. ^ (EN) Brit Awards nominees: in quotes, 20 febbraio 2008. URL consultato il 1º giugno 2024.
  28. ^ (EN) Glastonbury 2008, su BBC Music Events. URL consultato il 1º giugno 2024.
  29. ^ (EN) R.E.M. Timeline - 2008 Concert Chronology, su www.remtimeline.com. URL consultato il 1º giugno 2024.
  30. ^ (EN) In This Light and on This Evening. URL consultato il 1º giugno 2024.
  31. ^ (EN) IN THIS LIGHT AND ON THIS EVENING, su Official Charts, 24 ottobre 2009. URL consultato il 1º giugno 2024.
  32. ^ Editors - In This Light And On This Evening :: Le Recensioni di OndaRock, su OndaRock. URL consultato il 1º giugno 2024.
  33. ^ (NL) Editors - Papillon - ultratop.be, su www.ultratop.be. URL consultato il 1º giugno 2024.
  34. ^ (EN) Editors Top Belgian Charts With 'Papillon' - Spinner, su web.archive.org, 22 settembre 2012. URL consultato il 1º giugno 2024 (archiviato dall'url originale il 22 settembre 2012).
  35. ^ (NL) ultratop.be - ULTRATOP BELGIAN CHARTS, su www.ultratop.be. URL consultato il 1º giugno 2024.
  36. ^ (EN) The Twilight Saga: New Moon (Original Motion Picture Soundtrack). URL consultato il 1º giugno 2024.
  37. ^ (NL) Editors - No Sound But The Wind (Live At Rock Werchter 2010) - ultratop.be, su www.ultratop.be. URL consultato il 1º giugno 2024.
  38. ^ (NL) ultratop.be - ULTRATOP BELGIAN CHARTS, su www.ultratop.be. URL consultato il 1º giugno 2024.
  39. ^ (EN) Editors - "Unedited", su sonymusicdigital.com. URL consultato il 1º giugno 2024 (archiviato dall'url originale il 6 dicembre 2010).
  40. ^ (EN) Editors and Chris Urbanowicz part ways | Editors Official, su web.archive.org, 19 aprile 2012. URL consultato il 1º giugno 2024 (archiviato dall'url originale il 19 aprile 2012).
  41. ^ Editors, Editors - A Ton Of Love (Official Video), 6 maggio 2013. URL consultato il 1º giugno 2024.
  42. ^ Live 5: gli Editors si esibiscono in Ton Of Love | Video Sky - XFactor, su video.sky.it. URL consultato il 1º giugno 2024.
  43. ^ (NL) Editors - The Weight Of Your Love - ultratop.be, su www.ultratop.be. URL consultato il 1º giugno 2024.
  44. ^ rockon, SOLD OUT * EDITORS: una data a Milano il 10 Ottobre per la band inglese, su Rockon.it, 19 settembre 2013. URL consultato il 1º giugno 2024.
  45. ^ Rockol com s.r.l, √ Concerti, grande richiesta per gli Editors a Bologna. Spostato lo show, su Rockol. URL consultato il 1º giugno 2024.
  46. ^ Editors concerti Italia estate 2014: Rock in Roma e City Sound Milano, su AllSongs, 26 marzo 2014. URL consultato il 1º giugno 2024.
  47. ^ Editors: esce oggi il nuovo album In Dream | Deer Waves, su deerwaves.com. URL consultato il 1º giugno 2024.
  48. ^ (EN) Editors share video for epic new track 'Marching Orders', su web.archive.org, 19 giugno 2015. URL consultato il 1º giugno 2024 (archiviato dall'url originale il 19 giugno 2015).
  49. ^ "Life Is A Fear", il nuovo video degli Editors dall'album in uscita | Rolling Stone Italia, su rollingstone.it, 13 agosto 2015. URL consultato il 1º giugno 2024.
  50. ^ (EN) The Law | Editors new album | In Dream, su web.archive.org, 23 settembre 2015. URL consultato il 1º giugno 2024 (archiviato dall'url originale il 23 settembre 2015).
  51. ^ (EN) Editors - In Dream (2CD + Signed Print, Pre-order) - TM Stores, su web.archive.org, 15 luglio 2015. URL consultato il 1º giugno 2024 (archiviato dall'url originale il 15 luglio 2015).
  52. ^ (EN) Violence. URL consultato il 1º giugno 2024.
  53. ^ Magazine, 16 gennaio 2018. URL consultato il 1º giugno 2024.
  54. ^ Hallelujah (So Low), 22 febbraio 2018. URL consultato il 1º giugno 2024.
  55. ^ (EN) Editors Release ‘The Blanck Mass Sessions’ for a Record Store Day Album, PopMatters, su www.popmatters.com, 20 maggio 2019. URL consultato il 1º giugno 2024.
  56. ^ a b (EN) Editors announce greatest hits album Black Gold and 2020 tour, su Radio X. URL consultato il 5 luglio 2023.
  57. ^ (EN) Editors Add Blanck Mass As Full-Time Member, Share New Song “Heart Attack”, su Stereogum, 20 aprile 2022. URL consultato il 5 luglio 2023.
  58. ^ (EN) Charlotte Krol, Editors announce new album 'EBM' and share new song 'Karma Climb', su NME, 7 giugno 2022. URL consultato il 5 luglio 2023.
  59. ^ (EN) Editors Music, su web.archive.org, 2 giugno 2009. URL consultato il 26 maggio 2023 (archiviato dall'url originale il 2 giugno 2009).
  60. ^ (EN) Editors Music, su web.archive.org, 2 giugno 2009. URL consultato il 26 maggio 2023 (archiviato dall'url originale il 2 giugno 2009).
  61. ^ (EN) Interpol: 'We Feel Sorry For Editors', su Contactmusic.com, 30 luglio 2007. URL consultato il 26 maggio 2023.
  62. ^ (EN) Montreal Mirror : Music : Editors, su web.archive.org, 6 febbraio 2007. URL consultato il 26 maggio 2023 (archiviato dall'url originale il 6 febbraio 2007).
  63. ^ Intervista radio, Couleur 3, 11 giugno 2009
  64. ^ (EN) Editors Music, su web.archive.org, 2 giugno 2009. URL consultato il 26 maggio 2023 (archiviato dall'url originale il 2 giugno 2009).

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN158349446 · ISNI (EN0000 0001 0675 8494 · LCCN (ENno2005114747 · GND (DE10339893-4 · BNF (FRcb15075869p (data)
  Portale Rock: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di Rock