Emily Jacir
Emily Jacir (Betlemme, 1970[1]) è un'artista e produttrice cinematografica palestinese. Vive e lavora tra New York e Ramallah.[2]
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nata a Betlemme nel 1970 e cresciuta in Arabia Saudita, dopo il liceo a Roma ha frequentato l'Università di Dallas, dove ha conseguito il Bachelor of Arts, e il Memphis College of Art, dove ha conseguito il Master of Fine Arts.[2]
Utilizza vari media, tra cui la fotografia, il video, l'audio, l'installazione. Uno dei suoi temi principali è il conflitto israelo-palestinese.
Il lavoro di Emily Jacir abbraccia un'ampia gamma di ambiti e di media - film, fotografia, installazioni, performance, video, interventi pubblici, scrittura e suono. Dal 1994 Jacir ha esposto in Europa, America e nel Mondo Arabo. Ha avuto mostre personali al Beirut Art Center (2010), al Guggenheim Museum di New York (2009), al Kunstmuseum di St. Gallen (2008). Ha partecipato a documenta (13) (2012); a diverse Biennali di Venezia - 51° (2005), 52° (2007), 53° (2009), 54° (2011); alla 15ª Biennale di Sydney (2006); alla Biennale 7 di Sharjah (2005); alla 8ª Biennale di Istanbul (2003).
Nel 2003 O.K Books, Vienna, ha pubblicato belongings, una monografia con una selezione dei lavori di Jacir dal 1998 al 2003. La sua seconda monografia è stata pubblicata nel 2008 da Verlag Fur Moderne Kunst, Norimberga, e nel 2012 Buchhandlung Walther König, Colonia, ha pubblicato ex libris, dal progetto esposto a documenta (13). Nel 2012 Jacir ha fatto parte della Giuria del Festival internazionale del Cinema di Berlino - sezione Shorts, della Giuria del Festival internazionale del Film di Roma - sezione CinemaXXI, e del Comitato di selezione del Cda-Projects Grant for Artistic Research and Production, Istanbul. Jacir è professore alla International Academy of Art Palestine di Ramallah dall'apertura nel 2006 e da allora fa parte del Consiglio Accademico. Ha partecipato al Comitato Curricolare del Home Workspace Program a Beirut nel 2010-2011 e ha diretto il primo anno di attività (2011-2012), stabilendo il curriculum e la programmazione. È nel Consiglio Direttivo della Civitella Ranieri Foundation (PG).
Musei
[modifica | modifica wikitesto]Elenco dei musei che espongono o hanno esposto opere dell'artista:
- Palazzo delle Papesse di Siena, Italia, nella mostra 'System Error: war is a force that gives us meanings'
- Khalil Sakakini Cultural Centre di Ramallah
- Oxford Modern Art Museum
Riconoscimenti
[modifica | modifica wikitesto]- 2007 – LII Esposizione internazionale d'arte di Venezia: Leone d'oro a un artista under 40, «assegnato a una pratica artistica che si concentra sul tema dell'esilio in generale e sulla questione palestinese in particolare, senza tuttavia cadere nell'esotismo. Il lavoro esposto nel padiglione centrale ai Giardini rappresenta e amplifica la contaminazione fra cinema, materiale documentaristico, narrativa e suono».[3]
- 2007 – Premio Prince Claus, Paesi Bassi, «per la qualità delle sue opere d'arte intensamente evocative che trascendono il quadro nazionale e risuonano con gli esuli in tutto il mondo, per la sua resistenza all'ingiustizia e per i suoi tentativi, attraverso azioni culturali, di guarire le ferite del conflitto».[4]
- 2008 – Premio Hugo Boss della Solomon R. Guggenheim Foundation «per la sua rigorosa pratica concettuale – che comprende fotografia, video, performance e lavori basati su installazioni – testimonia una cultura lacerata dalla guerra e dagli sfollamenti. Come membro della diaspora palestinese, commenta le questioni della mobilità (o della sua mancanza), crisi di confine e amnesia storica attraverso progetti che portano alla luce narrazioni individuali ed esperienze collettive».[5]
- 2011 – Herb Alpert Award in the Arts del California Institute of the Arts.[6]
- 2023 – Premio Arts and Letters dell'American Academy of Arts and Letters, New York.[7]
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]— National College of Art and Design, Dublino, 1º dicembre 2023[8]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Emily Jacir, su La Biennale di Venezia.
- ^ a b (EN) Emily Jacir, su Artspace.
- ^ I premi della 52. Esposizione Internazionale d'Arte La Biennale di Venezia, su Archimagazine, 17 ottobre 2007.
- ^ (EN) Emily Jacir - Palestine, su Prince Claus Fund, 2007 (archiviato dall'url originale il 18 maggio 2022).
- ^ (EN) Emily Jacir Wins 2008 Hugo Boss Prize, su Solomon R. Guggenheim Foundation, 14 novembre 2008 (archiviato dall'url originale il 29 aprile 2011).
- ^ (EN) Emily Jacir 2011, su Herb Alpert Award, 2011 (archiviato dall'url originale il 10 dicembre 2022).
- ^ (EN) New Members and Recipients of Awards (PDF), New York, American Academy of Arts and Letters, 24 maggio 2023, p. 15.
- ^ (EN) National College of Art and Design awards inaugural Honorary Doctorate to internationally renowned artist Emily Jacir, su National College of Art and Design, 1º dicembre 2023.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Emily Jacir: introduzione all'artista, su iperarte.net. URL consultato il 28 dicembre 2021 (archiviato dall'url originale il 29 settembre 2020).
- I Premi della 52ª Biennale di Venezia, su labiennale.org. URL consultato il 17 ottobre 2007 (archiviato dall'url originale il 29 gennaio 2012).
- Material for a Film descritto da Emily Jacir su electronicintifada.net, su electronicintifada.net.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 96584771 · ISNI (EN) 0000 0000 7852 2029 · Europeana agent/base/15624 · ULAN (EN) 500122503 · LCCN (EN) no2004112898 · GND (DE) 128750731 · BNF (FR) cb161519796 (data) · J9U (EN, HE) 987007496453905171 |
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