Phaseolus vulgaris
Il fagiolo comune (Phaseolus vulgaris L.) è una pianta annua della famiglia delle Leguminose (anche detta Fabaceae), originaria del Messico e dell'America centrale[1].
Fu importato, a seguito della scoperta dell'America, in Europa dove esistevano unicamente fagioli di specie appartenenti al genere Vigna, di origine asiatica: i fagioli del genere Phaseolus si sono diffusi ovunque soppiantando il gruppo del mondo antico, in quanto si sono dimostrati più facili da coltivare e più redditizi (rispetto a Vigna la resa per ettaro è quasi doppia).
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]ll fagiolo è una pianta erbacea, annuale, con portamenti differenti in base alle varietà.
Esistono due gruppi principali: i fagioli rampicanti, simili al tipo originale, e i fagioli eretti e più ramificati.
Il portamento della pianta è determinato principalmente dal suo genoma, ma le condizioni ecologiche nelle varie fasi fenologiche possono influenzarla. Per esempio, una temperatura elevata (30 °C) nella fase della prima foglia trifogliata innesca sempre un portamento rampicante[2].
Il fagiolo ha una radice principale non dominante che viene rapidamente integrata con radici laterali. Le radici possono raggiungere la profondità di un metro se il terreno è adatto. le radici sono in simbiosi radicale con batteri azoto fissatori, principalmente Rhizobium etli e Rhizobium phaseoli. Le condizioni ottimali per lo sviluppo di noduli sono una temperatura da 25 a 30 °C e un pH da 6 a 7. La quantità di azoto fissata può raggiungere i 200 kg per ettaro.
Gli steli rampicanti non sono molto ramificati e avvolgono il loro supporto in senso antiorario. Possono raggiungere i 2-3 metri di altezza. le cultivar nane sono più ramificate, erette, alte da 40 a 60 cm e si prestano meglio alla meccanizzazione delle colture.
Le foglie adulte sono picciolate, stipolate, alterne e trifogliate. Le foglioline hanno una forma ovale-acuminata, quasi a forma di losanga e sono lunghe da 6 a 15 cm e larghe da 3 a 11 cm.
Tassonomia
[modifica | modifica wikitesto]La prima descrizione botanica del fagiolo comune, sotto il nome di Smilax hortensis , è attribuita ai botanici Hieronymus Bock e Leonhart Fuchs nel 1542.
In Species Plantarum del 1753, Linneo classificò i fagioli conosciuti ai suoi tempi nei generi Phaseolus e Dolichos elencando 11 specie di Phaseolus cui 6 specie coltivate e 5 specie selvatiche.
I fagioli asiatici una volta attribuiti al genere Phaseolus sono stati trasferiti nel genere Vigna, cosicché il genere Phaseolus comprende oggi esclusivamente specie di origine americana [3].
Come con la maggior parte delle specie del genere, il genoma del fagiolo ha 11 coppie di cromosomi (2n = 22). Con k625 paia di basi per genoma aploide, è il più piccolo della famiglia delle leguminose[4].
Coltivazione
[modifica | modifica wikitesto]Il fagiolo viene coltivato per i semi, raccolti freschi o secchi (fagioli), oppure per l'intero baccello da mangiare fresco (fagiolini o cornetti). Le varietà a ciclo vegetativo più lungo, nelle regioni temperate sono seminate in primavera, quelle a ciclo più breve in estate. Nel caso dei fagioli rampicanti è necessaria la collocazione di sostegni.[5]
Usi
[modifica | modifica wikitesto]I fagioli secchi si conservano indefinitamente se conservati in un luogo fresco e asciutto, ma con il passare del tempo il loro valore nutritivo e il loro sapore si degradano ed i tempi di cottura si allungano. I fagioli secchi vengono quasi sempre cotti mediante bollitura, spesso dopo essere stati ammollati in acqua per diverse ore. Anche se l'ammollo non è strettamente necessario, questo riduce i tempi di cottura e consente di ottenere fagioli dalla consistenza più uniforme. Inoltre, l’ammollo dei fagioli rimuove dal 5 al 10% degli zuccheri produttori di gas che possono causare flatulenza in alcune persone.[6] Prima della cottura l'acqua di ammollo viene scolata e scartata. I fagioli comuni secchi impiegano più tempo a cuocere rispetto alla maggior parte dei legumi: i tempi di cottura variano da una a quattro ore ma si riducono sostanzialmente con l'uso della pentola a pressione.
I fagiolini e vengono spesso cotti a vapore, bolliti, saltati in padella o cotti al forno in casseruola.[7]
Produzione
[modifica | modifica wikitesto]I 10 maggiori produttori di fagiolo nel 2018[8] | |
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Paese | Produzione (tonnellate) |
India | 6.220.000 |
Birmania | 4.779.927 |
Brasile | 2.915.030 |
Stati Uniti | 1.700.510 |
Cina | 1.324.407 |
Tanzania | 1.210.359 |
Messico | 1.196.156 |
Uganda | 1.039.109 |
Kenya | 765.977 |
Etiopia | 607.929 |
Varietà
[modifica | modifica wikitesto]Varietà tipiche italiane
[modifica | modifica wikitesto]- Fagiolo tianese o fagiolo di Tiana . Prodotto agroalimentare tradizionale della Regione Sardegna
- Borlotto nano di Levada Prodotto agroalimentare tradizionale
- Fagiolino "Meraviglia di Venezia" Prodotto agroalimentare tradizionale
- Fagiolo Cannellino di Garliano (AR)
- Fagiolo "Badda" di Polizzi Generosa (Pa), presidio internazionale di Slow Food
- Fagiolo bianco di Frattura[9]
- Fagiolo bianco di Pigna
- Fagiolo della Regina di Gorga
- Fagiolo di Atina
- Fagiolo di Carìa
- Fagiolo di Mandia [1] , inserito tra i prodotti tradizionali del Cilento della Regione Campania, sono coltivati sui terreni di Mandia di Ascea nel Parco Nazionale del Cilento.
- Fagiolo di Controne Prodotto Agroalimentare Tradizionale
- Fagiolo di Lamon della Vallata Bellunese IGP
- Fagiolo di Negruccio di Biella
- Fagiolo di Saluggia Prodotto agroalimentare tradizionale
- Fagiolo di Sarconi IGP
- Fagiolo di Sorana IGP
- Fagiolo Gialét Prodotto agroalimentare tradizionale
- Fagiolo rosso scritto del Pantano di Pignola
- Fagiolo Scalda Prodotto agroalimentare tradizionale
- Fagiolo Tondino di Villaricca (NA)[10]
- Fagiolo zolfino
- Fagiola di Venanzio
- Fasóla posenàta di Posina (var. fagiolo di Spagna) Prodotto agroalimentare tradizionale
- Fasou de' Brebbie (Fagiolo di Brebbia)[11]
- Fagiolo a pisello del Turano
- Fagiolina del Trasimeno
Avversità
[modifica | modifica wikitesto]I funghi che colpiscono il fagiolo sono: l'antracnosi (Colletrotrichum lindemuthianum), la ruggine del fagiolo (Uromyces phaseoli), la peronospora del fagiolo (Phytophthora phaseoli) e il marciume carbonioso (Macrophomina phaseolina). Tra gli insetti nocivi ci sono i miridi Calocoris norvegicus e Lygus campestris, la piralide delle leguminose (Etiella zinckenella), la mosca grigia dei semi (Delia platura) e il tonchio del fagiolo (Acanthoscelides obtectus).[senza fonte]
Avvertenze
[modifica | modifica wikitesto]Il composto tossico fitoemoagglutinina, una lectina, è presente in molte varietà di fagioli comuni, ma è particolarmente concentrato nei fagioli rossi. I fagioli bianchi contengono circa un terzo delle tossine rispetto alla varietà rossa.[12]
La fitoemoagglutinina può essere inattivata cuocendo i fagioli per dieci minuti al punto di ebollizione (100 °C). Per cuocere in sicurezza i fagioli, la Food and Drug Administration consiglia di farli bollire per 30 minuti per garantire che raggiungano una temperatura sufficiente per un tempo sufficiente a distruggere completamente la tossina.[12] Per i fagioli secchi, la FDA consiglia anche un ammollo iniziale di almeno 5 ore in acqua che deve poi essere scartata.[12]
I sintomi principali dell'avvelenamento da fitoemoagglutinina sono nausea, vomito e diarrea. L'apparizione dei sintomi avviene da una a tre ore dopo il consumo di fagioli preparati in modo improprio e i sintomi si risolvono generalmente entro poche ore.[12] Il consumo di appena quattro o cinque fagioli crudi e ammollati può causare sintomi.[12] I fagioli rossi in scatola sono sicuri da usare immediatamente, poiché sono già cotti.[13][14]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Phaseolus vulgaris, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 17 maggio 2023.
- ^ (FR) Dagba Eugène, Les facteurs du milieu, notamment la température, et le port du haricot, Phaseolus vulgaris L. (PDF), in Revue de Cytologie et de Biologie Végétale : Le Botaniste, n. 11, pp. 85-112.
- ^ (FR) Michel Chauvet, Le point sur la nomenclature des haricots, à l'occasion de la parution de la monographie de Maréchal, Mascherpa et Stainie, in Journal d'agriculture traditionnelle et de botanique appliquée, vol. 29, n. 1, 1982.
- ^ (EN) P. Gepts, Encyclopedia of Genetics, Elsevier, 2001, pp. 1444–1445, DOI:10.1006/rwgn.2001.1749, ISBN 978-0-12-227080-2. URL consultato il 12 aprile 2020.
- ^ Coltivare i fagioli, su coltivare.wiki. URL consultato il 2 maggio 2022.
- ^ Rombauer, Irma S. The Joy of Cooking.
- ^ Roger Phillips e Martyn Rix, Vegetables, Random House, 1993, ISBN 978-0-679-75024-6.
- ^ (EN) Food and Agriculture Organization of The United Nations, FAOSTAT, su fao.org. URL consultato il 7 agosto 2020.
- ^ Michela Becchi, Riscoprire Frattura attraverso il fagiolo bianco: il borgo d’Abruzzo che rinasce, su gamberorosso.it, Gambero Rosso. URL consultato il 29 agosto 2021.
- ^ Fagiolo di Villaricca, su agricoltura.regione.campania.it.
- ^ I Fagioli di Brebbia - "I Fasou de' Brebbie", su comune.brebbia.va.it.
- ^ a b c d e Bad Bug Book (PDF), su fda.gov. URL consultato il 17 aprile 2020.
- ^ (EN) Robin Mather, Be Careful With Red Kidney Beans in The Slow Cooker – Mother Earth News, su motherearthnews.com. URL consultato l'8 agosto 2024.
- ^ (EN) Home Food Preservation and Safety | Penn State Extension, su extension.psu.edu. URL consultato l'8 agosto 2024.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikiquote contiene citazioni sul fagiolo
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Phaseolus vulgaris
- Wikispecies contiene informazioni su Phaseolus vulgaris
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) green bean, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
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