Frank Williams Racing Cars

Disambiguazione – Se stai cercando la scuderia di Formula 1 attuale, vedi Williams F1.
Frank Williams Racing Cars
SedeRegno Unito (bandiera) Regno Unito
Categorie
Formula 1
Dati generali
Anni di attivitàdal 1969 al 1976
FondatoreRegno Unito (bandiera) Frank Williams
Formula 1
Anni partecipazioneDal 1969 al 1976
Miglior risultato9º posto (1975)
Gare disputate79 (come team)
25 (come costruttore)
Vittorie0
Note
Sostituita dalla Walter Wolf Racing

La Frank Williams Racing Cars è stata una squadra motoristica britannica di Formula 1, fondata da Frank Williams. Ha partecipato al Campionato mondiale di Formula 1 dal 1969 al 1976 correndo 79 gran premi, 25 dei quali come costruttore in proprio dal 1975 al 1976, senza mai ottenere un successo. All'inizio del 1976, il petroliere canadese Walter Wolf acquistò la scuderia ribattezzandola Walter Wolf Racing. Williams, dopo una breve carriera nelle vetture turismo e in Formula 3, convinto di aver raggiunto il suo massimo livello come pilota, decise di costituire un proprio team e ingaggiare altri piloti, il primo fu il suo amico Piers Courage. Nel 1968 conquistarono insieme il titolo europeo di Formula 2.

1969: Brabham

[modifica | modifica wikitesto]

Williams acquistò una Brabham BT26A-Ford di Formula 1 per Courage nel 1969. Vi furono anche alcuni strascichi con Jack Brabham in quanto la vettura avrebbe dovuto essere utilizzata solo in gare non valide per il mondiale e convertita in una Formula 5000. In ogni caso Courage disputò una grande stagione, debuttò al Gran Premio di Spagna al Montjuïc Park il 4 maggio 1969 e conquistò il secondo posto in due gran premi, a Monaco e negli Stati Uniti, terminando il campionato 8º con 16 punti.

Piers Courage al GP di Gran Bretagna del 1969

1970: De Tomaso

[modifica | modifica wikitesto]

I risultati portarono all'interessamento del costruttore argentino Alejandro De Tomaso che aveva commissionato una vettura a Gian Paolo Dallara per il 1970. La vettura, poco competitiva, non riuscì a finire le prime 4 gare della stagione. Nella quinta gara, il Gran Premio d'Olanda del 21 giugno, la De Tomaso 505/38-Ford si ribaltò al 22 giro e prese fuoco provocando la morte di Courage. La morte del suo amico turbò gravemente Frank Williams: la successiva distanza creatasi tra Williams e i suoi piloti fu attribuita a quell'evento. La stagione fu terminata con due piloti paganti: Brian Redman prima e Tim Schenken poi. Nessuno dei tre piloti fu mai in grado di terminare una gara e al Gran Premio di Germania Redman non riuscì neanche a qualificarsi. Senza i risultati sperati l'accordo con De Tomaso giunse alla fine.

Nel 1971, Williams acquistò una March 701-Ford dell'anno prima, per farvi correre Henri Pescarolo. Malgrado il successivo acquisto di una nuova March 711 già alla seconda corsa (il Gran Premio di Spagna), non si andò oltre un quarto posto al Gran Premio di Gran Bretagna e un sesto al Gran Premio d'Austria. Al Gran Premio di Francia una monoposto fu affidata anche a Max Jean. In occasione del Gran Premio d'Italia di Monza del 5 settembre Pescarolo ottenne il primo giro più veloce della storia del team che intanto era rimasto a corto di fondi ed era costretto ad affrontare gli ultimi gran premi in modo precario.

1972: March e Politoys

[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1972 grazie alla sponsorizzazione della Motul e della Politoys (in seguito Polistil) Williams poté acquistare una nuova March 721 e poté tentare l'avventura della costruzione di una vettura propria chiamata appunto Politoys. Con una March Carlos Pace arrivò quinto nel Gran Premio del Belgio. Pescarolo portò la Politoys FX3 in pista al Gran Premio di Gran Bretagna, ma un incidente causato dalla rottura dello sterzo provocò seri danni alla vettura. Anche Chris Amon provò la vettura nelle prove di una gara non valida per il campionato ma preferì rinunciare alla gara.

Motul e Politoys abbandonarono la scuderia alla fine del 1972 e Williams riuscì a schierarsi al via della stagione 1973 grazie alla sponsorizzazione della Marlboro e della casa costruttrice Iso con la Politoys FX3 corretta rinominata ISO Marlboro FX3B-Ford. I due nuovi piloti erano Howden Ganley e Nanni Galli, che nel Gran Premio del Sudafrica lasciò il posto a Jackie Pretorius. L'esordio fu al Gran Premio d'Argentina, ma nessuno dei due piloti riuscì a terminare la corsa. Nel Gran Premio di Spagna esordì la nuova vettura, la ISO-Marlboro IR, progettata da John Clarke. Mancarono comunque i risultati e Galli lasciò la scuderia, sostituito da una serie di piloti paganti: Tom Belsø, Henri Pescarolo, Graham McRae, Gijs van Lennep (sesto al Gran Premio d'Olanda), Tim Schenken. Nel Gran Premio del Canada a causa di un errore dei giudici, dopo che la gara era stata neutralizzata dalla safety car a causa della pioggia, (primo e per molti anni unico caso in formula 1) sembrò che Howden Ganley (trovatosi alle spalle della safety car) fosse il vincitore, mentre in realtà era terminato sesto ad un giro.

1974: Williams FW

[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1974 sia la ISO che la Marlboro lasciarono e la ISO-Marlboro IR venne ribattezzata come Williams FW, le denominazioni FW01, FW02 e FW03 che furono utilizzate quell'anno erano indicative del numero di telaio, non del tipo. Inizialmente fu schierata una sola vettura per Arturo Merzario (sesto al Gran Premio del Sudafrica dopo aver ottenuto il terzo tempo in qualifica) denominata ISO Marlboro FW01-Ford. Saltuariamente si alternarono sulla seconda vettura Tom Belsø, Gijs van Lennep, Jean-Pierre Jabouille, Jacques Laffite, mentre al Gran Premio di Svezia fu schierata una terza vettura per Richard Robarts. Il quarto posto al Gran Premio d'Italia ottenuto da Merzario fu il miglior risultato della stagione.

Merzario e Laffite rimasero anche per il 1975 al volante delle nuove Williams-Ford. Solo nel Gran Premio di Spagna Laffite fu sostituito da Tony Brise (7º al traguardo), mentre Merzario portava all'esordio la nuova Williams FW04. Dopo il Gran Premio del Belgio Merzario lasciò la squadra e fu sostituito da Ian Scheckter mentre Damien Magee sostituì per una gara Laffite al Gran Premio di Svezia. Ma anche Ian Scheckter (fratello del futuro campione di Formula 1 Jody) rimase senza fondi e fu talvolta sostituito da François Migault. L'unica nota lieta della stagione fu il fortunoso secondo posto di Laffite al Gran Premio di Germania favorito da molte forature ed incidenti. Era dal 1969 che una vettura di Frank Williams non saliva sul podio, i sei punti di Laffite furono gli unici raccolti dalla squadra durante tutto l'anno. La seconda vettura continuò ad essere affittata gara per gara a piloti come Ian Ashley, Jo Vonlanthen, Renzo Zorzi, Lella Lombardi.

1976: arriva Walter Wolf

[modifica | modifica wikitesto]

All'inizio del 1976, la Frank Williams Racing Cars fu acquistata dal petroliere Walter Wolf, diventando Walter Wolf Racing. Solo al Gran Premio di Spagna fu iscritta una FW04 alla guida dello spagnolo Emilio Zapico grazie a un accordo con la Mapfre, che tuttavia non prese parte alla gara non avendo ottenuto la qualificazione. Frank Williams, relegato insieme a Patrick Head a figura di secondo piano nel team Wolf Racing, decise di lasciare la scuderia e fondare la Williams Grand Prix Engineering nel 1977.

Risultati in Formula 1

[modifica | modifica wikitesto]
Anno Vettura Motore Gomme Piloti Punti Pos.
1969 BT26A
BT30
Ford Cosworth DFV
Ford Cosworth FVA
D Regno Unito (bandiera) Courage Rit 2 Rit Rit 5 Rit 5 Rit 2 10 -[1]
Regno Unito (bandiera) Attwood 6[2]
Anno Vettura Motore Gomme Piloti Punti Pos.
1970 De Tomaso 505 Ford Cosworth DFV D Regno Unito (bandiera) Courage Rit NP NC Rit Rit -[1]
Regno Unito (bandiera) Redman NP NQ
Australia (bandiera) Schenken Rit Rit NC Rit
Anno Vettura Motore Gomme Piloti Punti Pos.
1971 March 701
March 711
Ford Cosworth DFV F Francia (bandiera) Pescarolo 11 Rit 8 NC Rit 4 Rit 6 NP Rit Rit -[1]
Francia (bandiera) Jean NC
Anno Vettura Motore Gomme Piloti Punti Pos.
1972 March 711
March 721
Politoys FX3
Ford Cosworth DFV G Francia (bandiera) Pescarolo 8 11 11 Rit NC NP Rit Rit NP NQ 13 14 -[1]
Brasile (bandiera) Pace 17 6 17 5 Rit Rit NC NC Rit 9* Rit
Anno Vettura Motore Gomme Piloti Punti Pos.
1973 ISO Marlboro FX3B
ISO-Marlboro IR
Ford Cosworth DFV F Italia (bandiera) Galli Rit 9 11 Rit Rit -[1]
Nuova Zelanda (bandiera) Ganley NC 7 10 Rit Rit Rit Rit 14 9 9 NC NC 6 12
Sudafrica (bandiera) Pretorius Rit
Danimarca (bandiera) Belsø NP
Francia (bandiera) Pescarolo Rit 10
Nuova Zelanda (bandiera) McRae Rit
Paesi Bassi (bandiera) van Lennep 6 9 Rit
Australia (bandiera) Schenken 14
Belgio (bandiera) Ickx 7
Anno Vettura Motore Gomme Piloti Punti Pos.
1974 Iso-Marlboro FW Ford Cosworth DFV F Italia (bandiera) Merzario Rit Rit 6 Rit Rit Rit INF Rit 9 Rit Rit Rit 4 Rit Rit -[1]
Danimarca (bandiera) Belsø Rit NQ 8 NQ
Regno Unito (bandiera) Robarts NP
Paesi Bassi (bandiera) van Lennep 14 NQ
Francia (bandiera) Jabouille NQ
Francia (bandiera) Laffite Rit NC Rit 15 Rit
Anno Vettura Motore Gomme Piloti Punti Pos.
1975 FW02
FW03
FW04
Ford Cosworth DFV G Italia (bandiera) Merzario NC Rit Rit Rit NQ Rit 6
Sudafrica (bandiera) Scheckter Rit 12
Francia (bandiera) Laffite Rit 11 NC NQ Rit Rit 11 Rit Rit 2 Rit NP
Regno Unito (bandiera) Magee 14
Francia (bandiera) Migault NP
Regno Unito (bandiera) Ashley NP
Svizzera (bandiera) Vonlanthen Rit
Italia (bandiera) Zorzi Rit
Italia (bandiera) Lombardi NP
Regno Unito (bandiera) Brise 7
Anno Vettura Motore Gomme Piloti Punti Pos.
1976 FW04
FW05
Ford Cosworth DFV G Belgio (bandiera) Ickx 8 16 NQ 7 NQ NQ 10 NQ 0 NC
Italia (bandiera) Merzario Rit Rit Rit NP Rit Rit Rit
Italia (bandiera) Zorzi 9
Francia (bandiera) Leclère 13 NQ 10 11 11 Rit 13
Nuova Zelanda (bandiera) Amon NP
Australia (bandiera) Brown 14
Austria (bandiera) Binder Rit
Giappone (bandiera) Kuwashima NP
Spagna (bandiera) Zapico NQ
Legenda 1º posto 2º posto 3º posto A punti Senza punti/Non class. Grassetto – Pole position
Corsivo – Giro più veloce
Squalificato Ritirato Non partito Non qualificato Solo prove/Terzo pilota
  1. ^ a b c d e f Non partecipa al campionato in qualità di costruttore.
  2. ^ Non può ottenere punti in quanto iscritto come pilota di Formula 2.

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]