Gaetano Pirrone

Gaetano Pirrone

Deputato del Regno d'Italia
Durata mandato24 maggio 1924 –
2 marzo 1939
LegislaturaXXVII, XXVIII, XXIX

Dati generali
Titolo di studioLaurea in giurisprudenza
Professioneavvocato, pubblicista

Gaetano Pirrone (Catania, 26 novembre 1892Catania, 16 gennaio 1971) è stato un politico italiano.

Nato da Rosaria Fazio e da Santi Pirrone senior[1]. Prestò servizio durante la prima guerra mondiale come capitano sul fronte austriaco[2], poi in Libia[3].

Fu uno dei primi capi del fascismo in provincia di Catania[3].

Fu seniore della MVSN, presidente della Commissione Reale per i Procuratori Legali di Catania[4] e fiduciario per il Centro di cultura e propaganda corporativa dell'INCF per la Provincia di Catania. Venne eletto tre volte deputato al Parlamento dalla XXVII legislatura (1921) in poi. Fu incaricato, come delegato del Comune di Catania, nel consiglio di amministrazione dell'Istituto di Scienze Economiche e Commerciali di Catania (poi facoltà di Economia e Commercio)[5].

Fu inoltre segretario provinciale del PNF per Catania (fino al maggio 1924)[6] e commissario straordinario per i Fasci di Caltanissetta (1926-'27). Si occupò di giornalismo come direttore del giornale settimanale « La Voce della Sicilia: organo della Federazione provinciale fascista » di Catania[7] e fu padre del giudice Santi Pirrone.

Nel secondo dopoguerra militò nel Movimento sociale italiano (MSI).

  1. ^ Gaetano Pirrone (voce), Chi è? Dizionario degli italiani d'oggi, Angelo Fortunato Formiggini Editore, 1940, vol. 2, p.755.
  2. ^ Fu capitano dal novembre 1916. Cfr. Italia: Ministero della guerra: Ruoli d'anzianita pel 1919 degli Ufficiali in Congedo, Parte Prima, Roma, Stabil. Poligr. per l'Amministraz. della Guerra, 1921, p. 98.
  3. ^ a b Gaetano Pirrone (voce), Almanacco italiano: piccola enciclopedia popolare della vita pratica e annuario diplomatico amministrativo e statistico, Firenze, R. Bemporad & figlio, vol. 30, 1925, p. 324.
  4. ^ La Trinacria Annuario di Sicilia, guida generale dell'Isola: amministrativa-commerciale professionale, Palermo, F. Pravatà Edit., a. XXIII, 1933, p. 584.
  5. ^ Annuario del Ministero dell'Educazione Nazionale, Roma, Provveditorato Generale dello Stato Libreria, 1930, p.332.
  6. ^ Scrive lo storico Giuseppe Barone su Gaetano Zingali: « passato al fascimo nel 1922 aveva agevolato l'inserimento dei social-riformisti nei fasci di (Siracusa) a danno dei liberal-conservatori di Carnazza; insieme al fratello Antonino, console della Milizia, nel 1923 era stato tra i principali fautori della rielezione di (Gaetano) Pirrone alla carica di federale, e per questo motivo (Gabriello) Carnazza ne aveva bloccato l'inclusione nel 'listone' del '24; per protesta Gaetano si era dimesso da membro della federazione fascista di Siracusa, mentre Antonino abbandonava il comando della legione "Enna" di Catania e prendeva parte agli incidenti avvenuti fra fascisti e combattenti il 4 novembre; entrambi, infine, dopo la parentesi "quartarellista" che li aveva pubblicamente affiancati a Giuffrida, Macchi e Saitta, erano ritornati negli alvei del fascimo ufficiale, ma pur sempre col comune denominatore dell'anticarnazzismo ». Fonte: Giuseppe Barone, Partiti ed élite politiche a Catania, in Carmelo Musumarra (a cura di), Società e letteratura a Catania tra le due guerre: saggi, Palermo, Palumbo, 1978, p. 65.
  7. ^ Annuario della Stampa 1931-1932, Bologna, Nicola Zanichelli Editore, p.57.
  • Giorgio Alberto Chiurco, Storia della rivoluzione fascista, Vallecchi, vol. 4, 1929.
  • Giuseppe Barone, Potere e società in Sicilia nella crisi dello Stato liberale: per una analisi del blocco agrario, Catania, Pellicanolibri, 1977.
  • Carmelo Musumarra (a cura di), Società e letteratura a Catania tra le due guerre: saggi, Palermo, Palumbo, 1978.
  • Mario Missori, Gerarchie e statuti del P.N.F.: gran consiglio, direttorio nazionale, federazioni provinciali. Quadri e biografie, Roma, Bonacci, 1986.
  • Giuseppe Tricoli, Mussolini a Palermo nel 1924, Palermo, Isspe, 1993.

Collegamenti esterni

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