Giovanni Cattaneo (militare 1916)
Giovanni Cattaneo | |
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Nascita | Magenta, 3 agosto 1916 |
Morte | Regalbuto, 31 luglio 1943 |
Cause della morte | Caduto in combattimento |
Luogo di sepoltura | Cimitero di Magenta |
Dati militari | |
Paese servito | Italia |
Forza armata | Regio Esercito |
Arma | Fanteria |
Reparto | 4ª Divisione fanteria "Livorno" |
Anni di servizio | 1937-1943 |
Grado | sergente |
Comandanti | Domenico Chirieleison |
Guerre | Seconda guerra mondiale |
Campagne | Operazione Husky |
Battaglie | Battaglia delle Alpi Occidentali Battaglia di Gela (1943) |
Decorazioni | vedi qui |
dati tratti da Combattenti Liberazione[1] | |
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Giovanni Cattaneo (Magenta, 3 agosto 1916 – Regalbuto, 31 luglio 1943) è stato un militare italiano, decorato di medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della seconda guerra mondiale.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nacque a Magenta, in provincia di Milano, il 3 agosto 1916.[1] Operaio in una fabbrica di fiammiferi a Magenta, venne arruolato nel Regio Esercito nel 1937 per assolvere gli obblighi del servizio militare di leva nel 34º Reggimento di fanteria a Fossano.[1] Congedato nel 1938, fu richiamato in servizio per un periodo di addestramento nel settembre 1939 e trattenuto in servizio attivo; dopo l'entrata in guerra del Regno d'Italia partecipò alle operazioni sul fronte occidentale.[1] Nel 1942 divenne istruttore per l'inquadramento delle reclute presso il deposito reggimentale con il grado di caporale maggiore.[1] Rientrato in servizio presso il reggimento mobilitato, allora di stanza in Sicilia, fu nominato comandante di squadra mitraglieri.[1] Nell'ottobre 1942 fu promosso sergente.[1]
Quando il 10 luglio 1943 gli Alleati iniziarono lo sbarco in Sicilia (Operazione Husky), partecipò alla battaglia di Gela.[2]
Combatté al fianco dell'alleato tedesco sino al 29 luglio 1943, impegnato nella difesa della cittadina di Regalbuto, presidiata per l'appunto da un reggimento della divisione "Sizilien".[2] Durante l'attacco lanciato il 30 luglio dalle truppe degli Alleati (canadesi e militari della 231ª Brigata "Malta"), le forze italo-tedesche in città opposero tenace resistenza e cedettero dopo due giorni di duri combattimenti.[2]
Postosi in prima linea, continuò a fare fuoco con gli uomini che gli erano rimasti, costringendo gli avversari a rinunciare all'attacco definitivo per ben due volte, salvo poi venire egli stesso colpito dallo scoppio di una granata e morire sul colpo.[2] Per questo gesto eroico gli venne conferita la medaglia d'oro al valor militare alla memoria; la città natia gli ha dedicato una via, dove ancora oggi campeggia un suo busto commemorativo.[2] La sua salma riposa nel camposanto di Magenta.[2]
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]— Decreto 30 luglio 1947[4][5]
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Fabrizio Carloni, Gela 1943. Le verità nascoste dello sbarco americano in Sicilia, Milano, Ugo Mursia Editore, 2013.
- Hugh Pond, Sicilia!, Milano, Longanesi & C., 1964.
- Pier Luigi Villari, L'onore dimenticato. I ragazzi della Divisione Livorno, Roma, IBN Editore, 2013.
- Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare, Le Medaglie d'Oro al Valor Militare vol.2 (1943-1959), Roma, Tipografia regionale, 1981.
- Periodici
- Riccardo Rossotto, La divisione “Livorno” e la battaglia di Gela, in Storia Militare, n. 333, Parma, Ermanno Albertelli Editore, giugno 2021, pp. 18-32, ISSN 1122-5289 .
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Cattaneo, Giovanni, su Combattenti Liberazione. URL consultato il 10 giugno 2021.
- Giovanni Cattaneo, su Associazione Memento. URL consultato il 10 giugno 2021.