Giuseppe Motta
Giuseppe Motta | |
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Presidente dell'Assemblea generale della Società delle Nazioni | |
Durata mandato | 1924 – 1925 |
Predecessore | Cosme de la Torriente y Peraza |
Successore | Raoul Dandurand |
Presidente della Confederazione svizzera | |
Durata mandato | 1º gennaio 1915 – 31 dicembre 1915 |
Predecessore | Arthur Hoffmann |
Successore | Camille Decoppet |
Durata mandato | 1º gennaio 1920 – 31 dicembre 1920 |
Predecessore | Gustave Ador |
Successore | Edmund Schulthess |
Durata mandato | 1º gennaio 1927 – 31 dicembre 1927 |
Predecessore | Heinrich Häberlin |
Successore | Edmund Schulthess |
Durata mandato | 1º gennaio 1932 – 31 dicembre 1932 |
Predecessore | Heinrich Häberlin |
Successore | Edmund Schulthess |
Durata mandato | 1º gennaio 1937 – 31 dicembre 1937 |
Predecessore | Albert Meyer |
Successore | Johannes Baumann |
Vicepresidente della Confederazione svizzera | |
Durata mandato | 1º gennaio 1914 – 31 dicembre 1914 |
Durata mandato | 1º gennaio 1919 – 31 dicembre 1919 |
Durata mandato | 1º gennaio 1926 – 31 dicembre 1926 |
Durata mandato | 1º gennaio 1931 – 31 dicembre 1931 |
Durata mandato | 1º gennaio 1936 – 31 dicembre 1936 |
Consigliere federale | |
Durata mandato | 14 dicembre 1911 – 23 gennaio 1940 |
Predecessore | Josef Anton Schobinger |
Successore | Enrico Celio |
Dati generali | |
Partito politico | Partito Popolare Democratico |
Giuseppe Motta (Airolo, 29 dicembre 1871 – Berna, 23 gennaio 1940) è stato un avvocato, politico e notaio svizzero di lingua italiana, consigliere federale svizzero.
Il 14 dicembre 1911 venne eletto in Consiglio federale con 184 voti su 206 (199 espressi), succedette a Josef Anton Schobinger[1]. Apparteneva al Partito Conservatore (oggi Alleanza del centro). Durante gli anni in carica Giuseppe Motta diresse i seguenti dipartimenti:
- 1912-1919: Dipartimento federale delle finanze e delle dogane
- 1920-1940: Dipartimento politico (attualmente dipartimento federale degli affari esteri)
Assieme al consigliere federale Felix-Louis Calonder[2] si impegnò per l'adesione della Svizzera alla Società delle Nazioni. Il 16 maggio 1920 la Svizzera accettò in votazione popolare l'adesione alla Società delle Nazioni. Il risultato fu risicato, con 11 cantoni favorevoli e 10 contrari.
Nel 1924 Giuseppe Motta fu presidente dell'Assemblea della Società delle Nazioni.
Come responsabile della politica economica prima ed estera poi si trovo spesso a dover elaborare dossier importanti per l'epoca e la posizione del paese nel mondo. Soprattutto come responsabile della politica estera federale si trovo a dover trattare con i regimi fascisti che vennero a crearsi attorno alla confederazione elvetica, da notare che le origini ticinesi favorirono il rapporto con il regime fascista di Benito Mussolini nonostante le critiche levate da Motta sulla politica espansionistica in Africa prima e poi quella razziale addotta dal regime italiano.
Fu presidente della Confederazione svizzera negli anni 1915, 1920, 1927, 1932 e 1937 e vicepresidente negli anni 1914, 1919, 1926, 1931 e 1936. Morì in carica il 23 gennaio 1940.
Il successore di Giuseppe Motta in Consiglio federale fu Enrico Celio.
Opere
[modifica | modifica wikitesto]- Giuseppe Motta, Testimonia Temporum. Discorsi e scritti scelti, volume I (1911-1931), II (1932-1936), III (1936-1940), Istituto Editoriale Ticinese, Bellinzona 1931, 1936, 1941.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Consigliere federale Giuseppe Motta, su admin.ch, Consiglio federale. URL consultato il 25 luglio 2023.
- ^ Felix-Louis Calonder, in Dizionario storico della Svizzera.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Associazione ticinese in Berna (a cura di), La prima elezione di un cittadino ticinese a Presidente della Confederazione Svizzera, richiami e documenti, Traversa, Lugano 1915.
- Aymon De Mestral, Le Président Motta, Payot, Lausanne 1941.
- Jean Rudolf von Salis, Giuseppe Motta, Orell-Füssli, Zurigo 1941.
- Federazione Docenti Ticinesi (a cura di), Nel decennio della morte, numero unico commemorativo, La Buona Stampa, Lugano 1950.
- Enrico Celio, Un esempio di vita: Giuseppe Motta, Istituto Editoriale Ticinese, Bellinzona 1957.
- AA.VV., Giuseppe Motta. Vita e opere (1871-1940), Elvetica, Chiasso 1971.
- Andrea Ghiringhelli, Il Ticino della transizione 1889-1922, Armando Dadò Editore, Locarno 1988, 85, 86, 107, 108, 109, 112, 113, 114, 116, 137, 143 nota 31, 144 n. 56/57/61, 154, 157, 158, 160, 162, 164, 168, 170, 171, 172, 174, 177, 178, 179, 180, 181, 183, 184, 185, 187, 189, 190, 191, 199, 205, 209, 210, 218, 224, 225, 226, 229 n. 35/37/38/41, 230 n. 66, 231, n. 71/94, 232 n. 101, 233 n. 137, 238 n. 248/260, 255, 301.
- Alberto Lepori, Fabrizio Panzera (a cura di), Uomini nostri. Trenta biografie di uomini politici, Armando Dadò editore, Locarno 1989, 75-82.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Giuseppe Motta
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Mòtta, Giuseppe, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Motta, Giuseppe, in Dizionario di storia, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2010.
- (IT, DE, FR) Giuseppe Motta, su hls-dhs-dss.ch, Dizionario storico della Svizzera.
- (EN) Giuseppe Motta, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- Giuseppe Motta, su parlament.ch, Assemblea federale.
- Giuseppe Motta, in Banca dati online Dodis, Documenti Diplomatici Svizzeri.
- Fondazione Giuseppe Motta, su fondazionegiuseppemotta.ch. URL consultato il 16 ottobre 2012 (archiviato dall'url originale il 24 ottobre 2014).
- Commemorazione del 70.esimo della morte (PDF), su www3.ti.ch.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 34449451 · ISNI (EN) 0000 0000 6136 4087 · SBN TO0V268153 · BAV 495/225300 · LCCN (EN) n2001037641 · GND (DE) 116941839 · BNF (FR) cb110268549 (data) · J9U (EN, HE) 987007414204605171 |
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