Horror (film)
Horror | |
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Paese di produzione | Italia, Spagna |
Anno | 1963 |
Durata | 90 min |
Rapporto | Vistavision |
Genere | orrore |
Regia | Alberto De Martino (come Martin Herbert) |
Sceneggiatura | Bruno Corbucci (come Gordon Wilson Jr.), Natividad Zaro, Giovanni Grimaldi (come Jean Grimaud) |
Produttore | Italo Zingarelli, Alberto Aguilera |
Casa di produzione | Film Columbus, Llama Film |
Distribuzione in italiano | Titanus |
Fotografia | Alejandro Ulloa |
Montaggio | Otello Colangeli |
Musiche | Carlo Franci |
Interpreti e personaggi | |
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Horror è un film horror del 1963 diretto da Alberto De Martino; è ispirato ai racconti La caduta della casa degli Usher, Quattro chiacchiere con una mummia e Una storia delle Ragged Mountains di Edgar Allan Poe.[1]
Trama
[modifica | modifica wikitesto]In un tetro maniero scozzese vivono i Blackford, una strana nobile famiglia. La giovane Emily è vittima di un misterioso assassino. Verranno in difesa la sua amica Alice e il fratello John.
Produzione
[modifica | modifica wikitesto]Fonti spagnole accreditano il contributo alla sceneggiatura di Natividad Zaro. Come per molte co-produzioni europee dell'epoca, ciò è stato fatto per motivi fiscali.[2] Il materiale di promozione italiano ha sponsorizzato il film come un prodotto basato su un racconto di Edgar Allan Poe, tuttavia la pellicola prende solo in prestito alcuni elementi da La caduta della casa degli Usher, Una storia delle Ragged Mountains e Quattro chiacchiere con una mummia.[1] La sceneggiatura è più vicina ai film di Roger Corman basati sui racconti di Poe che agli horror gotici italiani dell'epoca.[3] Il regista Alberto De Martino si sentiva maggiormente ispirato da Alfred Hitchcock.[1][3]
Il film è stato girato nel monastero di Santa Maria La Real de Valdeiglesias in Spagna e presso gli studi di Cinecittà a Roma.[1]
Distribuzione
[modifica | modifica wikitesto]Horror è stato distribuito nei cinema italiani dalla Titanus il 6 giugno 1963.[1] Il film ha incassato un totale di 87 milioni di lire a livello nazionale.[1]
La pellicola è stata distribuita col titolo The Blancheville Monster negli Stati Uniti, dove è entrata nel pubblico dominio.[2]
Accoglienza
[modifica | modifica wikitesto]Lo stesso regista lo ha definito "un piccolo film senza importanza" dove l'unica cosa che trovava memorabile era la maschera scolpita da suo padre utilizzata nella pellicola.[3] Lo storico di cinema Roberto Curti ha affermato che il film "non ha molto da offrire" al di fuori della regia competente di De Martino e la fotografia di Alejandro Ulloa.[3] Curti ha anche sottolineato i cliché della trama e la recitazione mediocre.[3]
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Roberto Curti, Italian Gothic Horror Films, 1957-1969, McFarland, 2015, ISBN 1476619891.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Horror, su MYmovies.it, Mo-Net Srl.
- (EN) Horror, su IMDb, IMDb.com.
- (EN) Horror, su AllMovie, All Media Network.
- (EN) Horror, su Rotten Tomatoes, Fandango Media, LLC.
- (EN, ES) Horror, su FilmAffinity.
- (EN) Horror, su Box Office Mojo, IMDb.com.