I Nubiani

I Nubiani
AutoreLouis-Ernest Barrias
Data1894
Materialegesso
Dimensioni580×280×100 cm
UbicazioneMuseo d'Orsay, Parigi

I Nubiani[1] (Les Nubiens), o I cacciatori di alligatori (Les Chasseurs d'alligators), è una scultura di Louis-Ernest Barrias, realizzata nel 1894 e conservata al museo d'Orsay.[2]

Un dettaglio dell'opera.

Commissionata nel 1893 con il titolo "Le razze umane" per 12.000 franchi, dopo essere stata esposta al Salone del 1894, quest'opera venne acquistata dallo stato per il museo di storia naturale.[3] Consegnata dai fratelli Thiébaut al deposito dei marmi nel 1897, dopo un'esecuzione in bronzo,[4] venne assegnata nel 1903 alla scuola nazionale superiore di arti e industria tessile di Roubaix. Tramite un decreto del 26 marzo 1986, l'opera fu trasferita nel museo d'Orsay. L'altorilievo fu esposto sul retro di un altro altorilievo, la Caccia all'aquila di Jules Coutan.[2]

In una scena che dovrebbe evocare le etnie dell'Africa, l'opera rappresenta un uomo con un perizoma che infila una zagaglia nella bocca di un alligatore pronto a divorare una giovane e i suoi due bambini, e forse anche un'altra donna svenuta.[5] La donna con i neonati ha un'espressione spaventata, mentre l'uomo sembra determinato a fermare ad ogni costo il rettile, la cui coda sbuca dall'altorilievo e arriva a toccare il suolo.[3] La scena è ambientata presso le rive di un fiume, che presentano una flora ricca di palme, cactus e canne di palude.

Il titolo fa riferimento ai Nubiani, un'antica popolazione africana vissuta nell'odierno Sudan, il cui nome era utilizzato molto nella Francia del XIX secolo per riferirsi ai popoli a loro contemporanei che vivevano in quella parte dell'Africa subsahariana.

Questo altorilievo scolpito nel 1894 era destinato a ornare la facciata della galleria d'antropologia del museo nazionale di storia naturale di Parigi per rappresentare le "razze umane". Barrias scelse dei personaggi di "tipo africano", riecheggiando le sculture etnografiche che Charles Cordier aveva realizzato qualche decennio prima. I dettagli animali e botanici, come le scaglie del rettile o le spine dei cactus, sono resi con una precisione naturalista, ma per quando riguarda i personaggi, Barrias rappresenta un'attrazione di successo svoltasi nel 1878, al giardino d'acclimatazione, dove dei nubiani in perizoma dovevano mimare delle scene di caccia.[6] Contemporanea delle prime esposizioni coloniali, questa rappresentazione riecheggia gli stereotipi dell'epoca sulle popolazioni africane.[2]

  1. ^ I Nubiani di Ernest Barrias, su ADO Analisi dell'opera, 1º ottobre 2022. URL consultato il 23 dicembre 2022.
  2. ^ a b c Les Nubiens - Ernest Barrias | Musée d'Orsay, su www.musee-orsay.fr. URL consultato il 23 dicembre 2022.
  3. ^ a b (EN) Michael Dorsch, "French Sculpture Following the Franco-Prussian War, 1870?0 ": Realist Allegories and the Commemoration of Defeat, Routledge, 5 luglio 2017, ISBN 978-1-351-56640-7. URL consultato il 24 dicembre 2022.
  4. ^ (EN) Les Nubiens, su www.la-vie-parisienne.eu. URL consultato il 23 dicembre 2022.
  5. ^ (EN) Marion Harry Spielmann, The Magazine of Art, Cassell, Petter & Galpin, 1895. URL consultato il 23 dicembre 2022.
  6. ^ (FR) Denis Blaizot, Les Nubiens au Jardin d’Acclimatation de Paris, su Gloubik Sciences, 24 dicembre 2022. URL consultato il 24 dicembre 2022.
  • La pittura al Museo d’Orsay, testi di Michel Laclotte, Geneviève Lacambre, Anne Distel, Claire Frèches-Thory, Marc Bascou, premessa di Françoise Cachin, Scala, 1995.
  • Simona Bartolena, Parigi Musèe d’Orsay, Il Sole 24 Ore, 2005.

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