Il Boom (programma televisivo)

Il Boom
Da sinistra: Simona Ventura e Teo Teocoli, conduttori dello show
Altri titoliIl Boom - I favolosi anni 50
PaeseItalia
Anno1996
Generevarietà
Edizioni1
Puntate7
Durata120 min
Lingua originaleitaliano
Realizzazione
ConduttoreTeo Teocoli, Gene Gnocchi, Simona Ventura
IdeatoreFatma Ruffini
RegiaBeppe Recchia
AutoriFlavio Andreini, Riccardo Di Stefano e Dario Viola
ScenografiaMariano Mercuri
CostumiLuca Sabatelli
FotografiaFranco Fratus
CoreografieFranco Miseria
ProduttoreFrancesco Galli
Produttore esecutivoCarmen Liguori
Casa di produzioneRTI
Rete televisivaCanale 5

Il Boom è stato un programma televisivo italiano andato in onda per sette puntate su Canale 5 in prima serata dal 4 maggio al 22 giugno 1996, trasmesse nella prima serata del sabato sera.[1] Si trattava di un varietà, realizzato per una sola edizione, condotto da Teo Teocoli e Gene Gnocchi con la partecipazione di Simona Ventura, che subentrò dalla seconda puntata in sostituzione di Ambra Angiolini, che abbandonò la trasmissione alla vigilia del primo appuntamento.

La trasmissione

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Il Boom è stato ideato da Fatma Ruffini[2] ed era incentrato sugli anni cinquanta, caratterizzati dal rock&roll e dal boom economico, da qui il titolo del programma. In ogni puntata, i conduttori Teo Teocoli e Gene Gnocchi mostravano al pubblico e ad una Simona Ventura molto più giovane di loro, mode e miti di quel periodo storico.[1]

Durante ogni puntata si svolgeva una gara canora sulle note dei brani più noti di quel periodo, interpretati da sedici cantanti tra cui Francesca Alotta, Ray Gelato, Mariella Nava, Franco Fasano, Irene Fargo, Sergio Caputo, Danilo Amerio, Alessandro Canino, Fiordaliso e Grazia Di Michele.[1][3]

In una puntata venne come ospite per la prima volta sulle reti Mediaset Adriano Celentano.

Critiche e controversie

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Fino alla vigilia della prima puntata, nel cast figurava anche Ambra Angiolini, all'epoca poco più che maggiorenne e reduce dal successo di Non è la RAI;[4] tuttavia, in virtù delle sue lamentele a proposito del ruolo pensato per lei [5], più da valletta che non da conduttrice, Teo Teocoli la allontanò dalla registrazione della prima puntata. In video sostenne che Ambra fosse affetta da raucedine e di fatto le impedì di apparire anche solo brevemente a salutare il pubblico e dare l'appuntamento alla settimana successiva.[6]

Ambra criticò la decisione sui giornali, ma le sue accuse furono smentite dal conduttore, che, parlando anche a nome di Gene Gnocchi e del regista Beppe Recchia, aggiunse che la scelta di includerla nel cast era arrivata direttamente da lui.[3]

Al posto di Ambra dalla seconda puntata fu chiamata Simona Ventura.[3]

La trasmissione non fu accolta bene dal pubblico, registrando ascolti bassi e nettamente inferiori a quelli del concorrente varietà di Rai 1 I cervelloni,[3] né dalla critica, che la considerò "identica agli altri varietà prodotti da Mediaset e Fatma Ruffini", nonché una copia del programma di Pippo Baudo e Michele Guardì Mille lire al mese, andato in onda in quella stessa stagione.[7]

  1. ^ a b c Baroni, p. 55.
  2. ^ Ruffini.
  3. ^ a b c d Mariella Tanzarella, Teocoli: "Ambra è bugiarda", in la Repubblica, 9 maggio 1996. URL consultato il 7 maggio 2016.
  4. ^ Mariella Tanzarella, Teo, Ambra e Gnocchi i nostalgici del Boom, in la Repubblica, 3 maggio 1996. URL consultato il 7 maggio 2016.
  5. ^ Barbara Palombelli, Ambra: attenti diventerò come Santoro, in la Repubblica, 8 maggio 1996. URL consultato il 7 maggio 2016.
  6. ^ Mariella Tanzarella, Ambra si ribella "Teocoli vuole comandare e io non ci sto", in la Repubblica, 4 maggio 1996. URL consultato il 7 maggio 2016.
  7. ^ Gualtiero Peirce, I mercato dei polli, in la Repubblica, 6 maggio 1996. URL consultato il 7 maggio 2016.
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