Il dramma di Corte Rossa

Il dramma di Corte Rossa
Titolo originaleThe Red House Mystery
AutoreA. A. Milne
1ª ed. originale1922
1ª ed. italiana1930
Genereromanzo
Sottogeneregiallo
Lingua originaleinglese
AmbientazioneRegno Unito, 1921
ProtagonistiAntony Gillingham
CoprotagonistiBill Beverley

Il dramma di Corte Rossa (The Red House Mystery) è un romanzo giallo di tipo whodunit scritto da A. A. Milne e pubblicato il 6 aprile 1922 da Methuen Publishing nel Regno Unito. È l'unico romanzo di questo genere dell'autore.

Mark Ablett è un ricco signorotto di campagna che ospita nella sua villa suburbana di Corte Rossa alcuni suoi amici, fra cui il giovane Bill Beverley. Un giorno d'estate Antony Gillingham si reca a Corte Rossa per salutare il suo amico Beverley, capitando proprio mentre Matthew Cayley, cugino di Mark, sta cercando di aprire la porta chiusa dall'interno dello studio dove poco prima si è sentito uno sparo; quando Cayley e Gillingham riescono a entrare vi trovano il cadavere di Robert Ablett, fratello di Mark e pecora nera della famiglia, appena tornato dall'Australia dopo quindici anni di lontananza forzata, mentre Mark è scomparso lasciando la finestra aperta e un sentieri di rametti rotti nel boschetto intorno alla villa.

Nonostante le circostanze, Gillingham è poco convinto della spiegazione apparentemente pù semplice, ovvero che Mark abbia ucciso Robert e poi sia scappato, e decide di investigare più approfonditamente con la collaborazione di Beverley recitando le parti rispettivamente di Sherlock Holmes e John H. Watson, scoprendo che i fatti si sono svolti in maniera ben più intricata.

Successo editoriale e fortuna critica

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Come dichiarato dalla dedica a inizio volume, Milne scrisse Il dramma di Corte Rossa come dono per suo padre, grande amante dei gialli, verso cui provava enorme riconoscenza. Nell'introduzione all'edizione del 1926, Milne scrive di essere appassionato di detective story, ma con certe preferenze specifiche: nonostante nella vita vera i migliori investigatori e criminali siano i professionisti nei rispettivi ambiti, Milne preferiva che l'investigatore fosse un dilettante che agiva con metodo empirico, accompagnato dal un simpatico Watson e a stretto contatto con antagonisti pure dilettanti, senza dossier della polizia o impronte digitali[1].

Il romanzo divenne immediatamente popolare fin dalla sua prima pubblicazione e fu ampiamente lodato dal numerosi critici, come Alexander Woollcott che lo considerava «uno dei tre gialli migliori di tutti i tempi» o Rex Stout secondo cui era «semplicemente incantevole»[2]).

Lo scrittore Raymond Chandler invece considerava il libro l'emblema di come non deve essere un giallo[3]: nel suo volume del 1944 La semplice arte del delitto, Chandler rimproverò Woolcott di essere «uno veloce a usare i superlativi» e descrisse Il dramma di Corte Rossa come «un libro piacevole, leggero, divertente nello stile di Punch, e scritto con una scorrevolezza ingannevole che non è semplice come sembra. […] Eppure, per quanto la struttura della storia sia leggera, è proposta come un problema di logica e deduzione. A parte quello, non c'è altro, non può essere nient'altro. Se a situazione appare falsa, non si può accettare nemmeno come romanzo leggero, perché non c'è una trama a cui far riferimento. […] Quello che mi delude davvero è il modello "signore e signori" in quella che Howard Haycraft (nel suo libro Murder for Pleasure) chiama "l'epoca d'oro della detective fiction"». Per Chandler il romanzo di Milne è l'esempio emblematico che riassume tutti i problemi di quel tipo di letteratura, primo fra tutti il mistero centrale, considerato tanto brillante e intricato quanto totalmente inverosimile, e il fatto che se l'investigatore dilettante riesce a svolgere le sue indagini è solo perché la polizia locale è incompetente e sorprendentemente disposta a tollerare che uno «sfacciato dilettante» si aggiri liberamente sul luogo del delitto: «la polizia britannica sembra sopportarlo col suo consueto stoicismo, ma tremo al pensiero di cosa gli farebbero i ragazzi del Dipartimento Omicidi della mia città».

Nonostante ciò, Chandler ammetteva il grande successo del romanzo e riportava che era stato ristampato negli USA per sedici anni di fila, «una cosa che succede a pochi libri, di qualunque tipo», e nel 1948 nel Regno Unito esistevano già 23 edizioni del romanzo; fra le edizioni recenti più importanti figura quella del 2016 di Folio Society, illustrata da Mark Thomas e con un'introduzione scritta da Ann Thwaite, premiata biografa di Milne[4].

In lingua inglese

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In lingua italiana

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  1. ^ (EN) A.A. Milne, Introduzione, in The Red House Mystery, Londra, Methuen Publishing, 1926, pp. ix-xii.
  2. ^ a b Il dramma di Corte Rossa, su Polillo Editore. URL consultato l'8 febbraio 2023.
  3. ^ a b Omar Lastrucci, L'incantevole "Dramma di Corte Rossa" di A.A. Milne, su Assassini e gentiluomini, 14 aprile 2014. URL consultato l'8 febbraio 2023.
  4. ^ a b (EN) The Red House Mystery A A Milne Folio Society 2016, su HC Books. URL consultato l'8 febbraio 2023.
  5. ^ Il dramma di corte Rossa (Capolavori dei Gialli 80), su Gli Archivi du Uruk, 26 ottobre 2022. URL consultato l'8 febbraio 2023.

Collegamenti esterni

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