In the Heat of the Moment

In the Heat of the Moment
singolo discografico
Screenshot tratto dal video del brano
ArtistaNoel Gallagher's High Flying Birds
Pubblicazione17 novembre 2014[1]
Durata3:29
Album di provenienzaChasing Yesterday
GenereRock alternativo
Britpop
EtichettaSour Mash
ProduttoreNoel Gallagher
Formati7", download digitale
Certificazioni
Dischi d'argentoRegno Unito (bandiera) Regno Unito[2]
(vendite: 200 000+)
Noel Gallagher's High Flying Birds - cronologia
Singolo precedente
(2012)
Singolo successivo
(2015)

In the Heat of the Moment è un singolo del gruppo musicale britannico Noel Gallagher's High Flying Birds, il primo estratto dal loro secondo album in studio Chasing Yesterday e pubblicato il 17 novembre 2014[1] in download digitale e nel formato 45 giri (quest'ultimo in due diverse edizioni, di cui una limitata con speciale disco colorato).[3]

Il brano scelto come primo singolo è la seconda traccia dell'album Chasing Yesterday, uscito il 2 marzo 2015. Un'anteprima è stata trasmessa durante la conferenza stampa di presentazione del disco, tenutasi nella sede londinese di Facebook il 13 ottobre 2014;[4] la versione completa è stata poi resa disponibile sul canale ufficiale YouTube dell'artista nello stesso giorno.[5] Secondo quanto dichiarato da Gallagher durante la presentazione, In the Heat of the Moment è stata l'ultima canzone ad essere composta per l'album. Al riguardo ha poi aggiunto:[4]

«Se è grandiosa? Certo che lo è. Che cosa significa? Non significa nulla. La amerete? Sì, la amerete.»

L'autore ha dichiarato che l'ispirazione per il brano ha avuto origine in seguito alla visione di un documentario, all'interno del quale un astronauta paragonava l'esperienza di andare nello spazio a «toccare il volto di Dio».[6] Durante un'intervista rilasciata all'emittente radiofonica Lincs FM ha anche affermato:[7]

«Ha un ritornello piuttosto contagioso... così contagioso che a tutti gli effetti può diventare abbastanza irritante dopo un centinaio di ascolti!»

Un remix curato da Andrew Weatherall (produttore britannico noto per le collaborazioni con molte band, tra cui Primal Scream, My Bloody Valentine e Starsailor) è stato pubblicato online il 20 novembre 2014.[8] Un secondo remix della canzone ad opera del duo Toydrum (costituito da Pablo Clements e James Griffith, già membri del collettivo musicale Unkle) è invece incluso nell'edizione deluxe di Chasing Yesterday.

Il lato B del singolo è Do the Damage: il brano è stato trasmesso per la prima volta il 14 novembre in streaming esclusivo sul sito web della rivista NME.[9] In questa occasione l'autore ha rivelato che la canzone era stata inizialmente scelta per essere la traccia di apertura dell'album, ma è stata poi scartata:[9]

«Do the Damage? Potrebbe essere la 23ª miglior canzone che ho mai scritto. Avrebbe dovuto essere - per circa un anno - la traccia di apertura dell'album, finché non è comparsa la 22ª miglior canzone che ho mai scritto.»

L'esistenza del brano è nota sin dal 2011, anche se il suo nome non era mai stato rivelato prima della pubblicazione: infatti una scena del documentario It's Never Too Late to Be What U Might Have Been, dietro le quinte dell'album Noel Gallagher's High Flying Birds, mostra l'incisione in studio della traccia vocale e uno spezzone di pochi secondi di una versione non definitiva della canzone.[10]

Do the Damage è inclusa anche nel secondo disco dell'edizione deluxe di Chasing Yesterday.[1]

Video musicale

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Il videoclip è stato diffuso il 23 ottobre 2014 sul portale YouTube[11] e consiste in una semplice performance del brano, ripresa in studio con effetti e colori psichedelici: l'atmosfera ricorda le clip di The Shock of the Lightning degli Oasis[12] e Four Letter Word dei Beady Eye. La band protagonista del video comprende, oltre a Noel Gallagher e al bassista Russell Pritchard, anche Paul Newsome (chitarrista e cantante della band Proud Mary, scoperta dallo stesso Gallagher) alle tastiere[13] e Terry Kirkbride (già percussionista per gli Oasis nel tour acustico di promozione per Stop the Clocks) alla batteria.[14] Inizialmente era stata realizzata una versione completamente diversa del videoclip, poi scartata. Al riguardo, durante un'intervista su BBC Radio 6 il cantautore ha affermato:[15]

«Questo tizio (Mike Bruce, ndr) ha già fatto cinque video per me, per gli ultimi cinque singoli, e ha avuto questa idea. Il video - che non vedrete mai - era pieno di belle ragazze in una di quelle discoteche dove si pattinava dei primi anni '80, e io avrei dovuto essere il DJ. Non avevo neanche letto bene di cosa si trattasse... avrei dovuto farlo! E così vado in uno studio di registrazione, a Londra, mi metto davanti a un green screen e fingo - è stato orribile - di essere un DJ. Allora gli chiedo: "Ma sei sicuro che andrà bene?" E lui: "Non ti preoccupare, sarà fantastico!" Quando ho finito, sono andato subito dal mio manager e gli ho detto: "Dobbiamo cestinare questa cosa".»

Tuttavia, contrariamente a quanto dichiarato, parte del video scartato è stata riutilizzata per produrre la clip ufficiale del lato B Do the Damage: questa, pubblicata in esclusiva sul sito web di DIY Magazine il 24 novembre 2014,[16] è stata poi rilasciata anche su YouTube il giorno successivo.[17]

Lato A
  1. In the Heat of the Moment – 3:29 (Gallagher)
Lato B
  1. Do the Damage – 3:10 (Gallagher)
Classifica (2014/15) Posizione
massima
Belgio (Fiandre)[18] 62
Canada[19] 63
Giappone[20] 94
Irlanda[21] 71
Regno Unito[22] 26
Regno Unito (download)[23] 23
Regno Unito (independent)[24] 2
Scozia[25] 14
  1. ^ a b c (EN) New Single & Album announcement, su noelgallagher.com, 13 ottobre 2014. URL consultato il 17 novembre 2014.
  2. ^ (EN) Certified Awards, su bpi.co.uk, British Phonographic Industry. URL consultato il 18 ottobre 2019. Digitare "In the Heat of the Moment" in "Keywords", dunque premere "Search".
  3. ^ (EN) In The Heat Of The Moment Exclusive Vinyl, su noelgallagher.com, 28 ottobre 2014. URL consultato il 17 novembre 2014.
  4. ^ a b "Noel Gallagher Q&A Webcast Archiviato il 6 agosto 2016 in Internet Archive.". facebook.com
  5. ^ "Noel Gallagher's High Flying Birds - In The Heat Of The Moment (Official Audio)". youtube.com
  6. ^ (EN) Noel Gallagher Hypnotizes 'In The Heat Of The Moment', spin.com, 13 ottobre 2014. URL consultato il 17 novembre 2014.
  7. ^ (EN) Music Interviews - Podcasts, su lincsfm.co.uk, 16 novembre 2014. URL consultato il 17 novembre 2014.
  8. ^ (EN) Stream Andrew Weatherall's tense remix of Noel Gallagher's High Flying Birds, factmag.com, 20 novembre 2014. URL consultato il 21 novembre 2014.
  9. ^ a b (EN) Noel Gallagher reveals new song 'Do The Damage' – exclusive NME stream, nme.com, 14 novembre 2014. URL consultato il 17 novembre 2014.
  10. ^ da It's Never Too Late to Be What U Might Have Been (The Making of Noel Gallagher's High Flying Birds), presente nel DVD bonus dell'edizione deluxe dell'album Noel Gallagher's High Flying Birds (Sour Mash Records, 2011)
  11. ^ "Noel Gallagher's High Flying Birds - In The Heat Of The Moment (Official Video)". youtube.com
  12. ^ (EN) Noel Gallagher's High Flying Birds - "In the Heat of the Moment" (video), su popmatters.com, 23 ottobre 2014. URL consultato il 17 novembre 2014.
  13. ^ "Account Twitter della band Proud Mary". twitter.com
  14. ^ "Account Twitter della band Proud Mary". twitter.com
  15. ^ Intervista di Steve Lamacq a Noel Gallagher (BBC Radio 6), su bbc.co.uk, 13 ottobre 2014. URL consultato il 29 novembre 2014.
  16. ^ (EN) Noel Gallagher's High Flying Birds unveil 'Do The Damage' video, su diymag.com, 24 novembre 2014. URL consultato il 29 novembre 2014.
  17. ^ "Noel Gallagher's High Flying Birds - Do The Damage" youtube.com
  18. ^ (NL) Noel Gallagher's High Flying Birds - In the Heat of the Moment, su ultratop.be, Ultratop. URL consultato il 9 aprile 2015.
  19. ^ (EN) 312384 – Chart history, su Billboard, Penske Media Corporation. URL consultato il 9 aprile 2015. Cliccare sulla freccia all'interno della casella nera per visualizzare la classifica desiderata.
  20. ^ (EN) Noel Gallagher's High Flying Birds - Chasing Yesterday - Music Charts - AllMusic, su allmusic.com. URL consultato il 9 aprile 2015.
  21. ^ (EN) Chart Track: Week 10, 2015, su chart-track.co.uk, Irish Singles Chart. URL consultato il 9 aprile 2015 (archiviato dall'url originale il 2 aprile 2015).
  22. ^ (EN) Archive Chart: 2014-11-29, su officialcharts.com, Official Charts Company. URL consultato il 9 aprile 2015.
  23. ^ (EN) Archive Chart: 2014-11-29, su officialcharts.com, Official Charts Company. URL consultato il 9 aprile 2015.
  24. ^ (EN) Archive Chart: 2014-11-29, su officialcharts.com, Official Charts Company. URL consultato il 9 aprile 2015.
  25. ^ (EN) Archive Chart: 2014-11-29, su officialcharts.com, Official Charts Company. URL consultato il 9 aprile 2015.

Collegamenti esterni

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