Incantesimo (film 1938)

Incantesimo
Cary Grant e Katharine Hepburn in una scena del film
Titolo originaleHoliday
Lingua originaleinglese
Paese di produzioneStati Uniti d'America
Anno1938
Durata95 min
Dati tecniciB/N
rapporto: 1,37:1
Generecommedia, sentimentale
RegiaGeorge Cukor
Soggettodall'opera teatrale di Philip Barry
SceneggiaturaSidney Buchman, Donald Ogden Stewart
ProduttoreEverett Riskin
Casa di produzioneColumbia Pictures
Distribuzione in italianoColumbia EIA (1939)
FotografiaFranz Planer
MontaggioAl Clark, Otto Meyer
MusicheSidney Cutner
ScenografiaStephen Goosson, Lionel Banks
CostumiKalloch
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani
Ridoppiaggio TV

Incantesimo (Holiday) è un film del 1938 diretto da George Cukor, remake di Holiday, pellicola del 1930 diretto da Edward H. Griffith.

L'opera è stata adattata da Donald Ogden Stewart e Sidney Buchman da Holiday, commedia di Philip Barry che aveva debuttato a Broadway il 26 novembre 1928[1][2].

Johnny Case, un giovane di umili origini, una volta affermatosi, si ritrova a essere combattuto fra il proprio stile di vita e le rigide tradizioni dei Seton, una ricchissima famiglia newyorkese che è quella della sua nuova fidanzata, Julia, conosciuta durante una crociera. Johnny finirà però con l'innamorarsi, ricambiato, della sorella di lei, Linda, proprio perché caratterialmente completamente diversa da Julia.

Il film, che fu prodotto dalla Columbia Pictures Corporation, venne girato dal 24 febbraio al 22 aprile 1938 con i titoli di lavorazione Unconventional Linda e Vacation Bound [1].

Per il sonoro, venne usato il sistema monofonico Western Electric Mirrophonic Recording[1][3].

Edward Everett Horton (1886–1970): recita nello stesso ruolo che aveva interpretato nella versione del 1930. Il personaggio di Linda Seton è liberamente basato su quello della ricca esponente del jet set dell'epoca Gertrude Sanford Legendre.

Distribuzione

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Il copyright del film, richiesto dalla Columbia Pictures Corp., fu registrato il 27 maggio 1938 con il numero LP8052[1].

Riconoscimenti

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Il film valse una candidatura per l'Oscar alla migliore scenografia a Stephen Goosson e Lionel Banks.

  1. ^ a b c d AFI
  2. ^ IBDB
  3. ^ IMDb
  • Alvin H. Marill, Katharine Hepburn - Storia illustrata del cinema, Milano Libri Edizioni, giugno 1976 (versione italiana di Katharine Hepburn, Pyramid Communications Inc., 1973)

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