Jazz Power
Il Jazz Power è stato un jazz club di Milano attivo per un breve periodo all'inizio degli anni settanta. Nacque come sala da concerto per ospitare concerti Jazz[1] e l'organizzazione fu curata dallo scrittore e critico musicale Franco Fayenz.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Ricordato come un locale storico di Milano[2], il jazz club si trovava in piazza Duomo, in via Ugo Foscolo al numero 1 sopra un famoso bar, quindi in zona centrale e con vincoli piuttosto stretti legati all'orario. In particolare non era possibile far musica oltre l'una di notte per non disturbare un vicino hotel, un problema che di fatto impedì ai musicisti ospiti di continuare a suonare, dopo il concerto ufficiale, in estemporanee jam session.[3]
Franco Fayenz ne curò la gestione artistica sfruttando le sue conoscenze e la sua preparazione musicale e così, anche grazie a lui, il Jazz Power visse una breve ma intensa stagione durante la quale fu, secondo Gaetano Liguori, il locale più famoso a Milano, paragonabile al Blue Note di tempi più recenti. Roberto Del Piano ricorda come nel 1973 vi tennero concerti alcuni tra i jazzisti più affermati. Franco Cerri, in un'intervista a Repubblica del 17 agosto 2007, affermò che al Jazz Power "ci passavano i più bei nomi del jazz internazionale".[3] Secondo la rivista statunitense Billboard, "è stato il più importante jazz club in Italia".[4]
La sua attività, iniziata solo due anni prima, si concluse all'inizio di ottobre del 1973.[5] La sua terza stagione avrebbe dovuto aprirsi con il ritorno di Bill Evans, ma questa seconda tournée del pianista statunitense nel locale non ebbe mai luogo. Il gruppo dolciario che aveva permesso l'apertura di questo jazz club ritirò il suo appoggio economico, e il Jazz Power chiuse per sempre.[6][7][8]
Artisti che hanno suonato al Jazz Power
[modifica | modifica wikitesto]- Aktuala
- Franco Ambrosetti
- Giorgio Azzolini[9]
- Giorgio Baiocco[10]
- Clifford Barbaro
- Gato Barbieri[11]
- Art Blakey con i Jazz Messengers
- Don Byas[12]
- Bovisa New Orleans Jazz Band
- Giorgio Buratti.[13][14][15]
- Franco Cerri[10]
- Kenny Clarke
- Bill Coleman[16]
- Gil Cuppini
- Nando De Luca[10]
- Tullio De Piscopo[10]
- Bill Evans[17][18]
- Art Farmer
- Maynard Ferguson
- Shirley Bunnie Foy
- Giorgio Gaslini
- Dexter Gordon
- Stéphane Grappelli[10][19]
- Hugo Heredia
- John Hicks
- Clint Houston
- Keith Jarrett
- Gaetano Liguori[20]
- Guido Manusardi[21]
- Glauco Masetti
- Guido Mazzon
- Filippo Monico
- Perigeo[22]
- Jean-Luc Ponty.[23]
- Pino Presti[10]
- Enrico Rava[24].[nota 1]
- Mario Rusca[25]
- Peter Schmidbauer
- Charles Tolliver
- Niels-Henning Ørsted Pedersen
- Mal Waldron
- Phil Woods[26]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- Annotazioni
- ^ ...vi suonarono, tra gli altri, Bill Evans, Joe Venuti, Stéphane Grappelli, Gato Barbieri, Keith Jarrett e Dexter Gordon, oltre ai più quotati solisti italiani. Touring Club Italiano, I luoghi della musica, p.52.
- Fonti
- ^ Carola De Scipio, Massimo Urbani: l'avanguardia è nei sentimenti.
- ^ Giordano Casiraghi, Che musica a Milano, p.47.
- ^ a b Mariella Tanzarella, Cerri e il Capolinea Due storie da cinema, in la Repubblica, 17 agosto 2007. URL consultato il 10 maggio 2019.«Al Jazz Power pagavano un cachet più che decoroso a noi italiani e bei soldi agli stranieri»
- ^ Ronnie Scott In London is Europe's leading club, su books.google.fr, Billboard, 23 giugno 1973. URL consultato il 17 aprile 2019.«The Jazz Power in Milan is the most important in Italy»
- ^ Perché ha chiuso a Milano il Jazz Power (PDF), in l'Unità, 3 ottobre 1973. URL consultato il 10 maggio 2019.
- ^ Andrea Angeli.
- ^ l'Unità.
- ^ Touring Club Italiano, I luoghi della musica, p.52.
- ^ (RU, EN) Giorgio Azzolini Big Band (1971), su jazz-jazz.ru. URL consultato il 23 aprile 2019.
- ^ a b c d e f Al Jazz Power, su centrostudi.sienajazz.it, Centro Nazionale Studi sul Jazz, giugno 1973. URL consultato l'11 maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 17 ottobre 2020).
- ^ Locandina del Jazz Power., su quintettodenner.it. URL consultato il 22 aprile 2019.
- ^ Ettore Sobrero, Incontri reali e anche meno.
- ^ Centro Nazionale Studi Sul Jazz [collegamento interrotto], su centrostudi.sienajazz.it.
- ^ Centro Nazionale Studi Sul Jazz (2)
- ^ Giorgio Buratti, contrabbasso, su jazzitalia.net. URL consultato il 22 aprile 2019.
- ^ Lino Patruno, Bill Coleman in Milan, su jazzmeblues.it, JazzmeBlues. URL consultato l'11 maggio 2019 (archiviato dall'url originale l'8 novembre 2012).
- ^ Tullio De Piscopo, Tempo!: la mia vita.
- ^ Alberto Grimoldi, ...Bill EVANS, su jazzitalia.net. URL consultato il 22 aprile 2019.
- ^ Vittorio Franchini, Stéphane Grappelli, a Milano mostro sacro del Jazz, pubblicato su Corriere della Sera del 27 aprile 1973
- ^ Gaetano Liguori Idea Trio, su gaetanoliguori.it. URL consultato il 22 aprile 2019 (archiviato dall'url originale il 22 aprile 2019).«Il debutto fu al Jazz Power mitico locale sovrastante il Motta della galleria Vittorio Emanuele»
- ^ MANUSARDI Guido, su enciclopediadeljazz.wordpress.com. URL consultato l'11 maggio 2019.
- ^ Perigeo - Genealogia, su feelinblue.it, Perigeo. URL consultato l'11 maggio 2019.
- ^ Franco Fayenz, Jean Luc Ponty: ancora re del violino jazz, in il Giornale, 14 febbraio 2006. URL consultato il 17 aprile 2019.«Arrivò per una settimana, nel 1972, nel club Jazz Power di piazza Duomo che visse soltanto due anni»
- ^ Enrico Rava, Incontri con musicisti straordinari.
- ^ (EN) MARIO RUSCA TRIO - REACTION, su painteddogrecords.com, Painted Dog Music Distribution. URL consultato il 22 aprile 2019.
- ^ Franco Fayenz, Woods, l'erede di Parker svela il suo jazz «bianco», in il Giornale, 6 settembre 2005. URL consultato il 10 maggio 2019.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Franco Fayenz, I grandi del jazz, Milano, Nuova Accademia, 1961, OCLC 30775274, SBN IT\ICCU\LIA\0168794.
- Franco Fayenz, Il jazz dal mito all'avanguardia, Milano, Sapere, 1970, OCLC 6981922, SBN IT\ICCU\SBL\0568141.
- Carola De Scipio, Massimo Urbani: l'avanguardia è nei sentimenti, Roma, Arcana, 2016, ISBN 978-88-6231-848-8, OCLC 948987763.
- Tullio De Piscopo, Tempo!: la mia vita, Milano, U. Hoepli, 2014, ISBN 8820363046, OCLC 891110518.
- Ettore Sobrero, Incontri reali e anche meno, Roma, Robin, 2005, ISBN 9788873711247, OCLC 60681674.
- Touring Club Italiano, I luoghi della musica, Milano, Touring Club Italiano, 2003, ISBN 9788836528103, OCLC 249590715.
- Enrico Rava, Incontri con musicisti straordinari: la storia del mio jazz, Milano, Feltrinelli, 2011, ISBN 9788807172137, OCLC 738359377.
- Giordano Casiraghi, Che musica a Milano: luoghi & ritrovi storici raccontati dai protagonisti della scena, Arezzo, Zona, 2014, ISBN 9788864384726, OCLC 1045972510.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Claudio Palagini (autore scheda), Jazz import - Numero di giugno 1972 (pagg: 26) [collegamento interrotto], su centrostudi.sienajazz.it, Centro Nazionale Studi sul Jazz - Arrigo Polillo. URL consultato il 12 aprile 2019.
- Andrea Angeli (autore scheda), La Direzione della Motta,nelle cui attività... - Numero di novembre 1973 (pagg: 28) [collegamento interrotto], su centrostudi.sienajazz.it, Centro Nazionale Studi sul Jazz - Arrigo Polillo. URL consultato il 12 aprile 2019.«Jazz Power - La Direzione della Motta, tra le cui attività rientra la gestione del Jazz Power di Milano, ha inaspettatamente deciso di tenere chiuso il noto locale jazzistico milanese per la stagione a venire»
- Arrigo Polillo (con Andrea Angeli, curatore scheda), AL Jazz Power - Numero di aprile 1973 (pagg: 26 - 27) [collegamento interrotto], su centrostudi.sienajazz.it, Centro Nazionale Studi sul Jazz - Arrigo Polillo. URL consultato il 12 aprile 2019.