Karch Kiraly

Karch Kiraly
Kiraly nel 2014
NazionalitàBandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
Altezza190 cm
Peso86 kg
Pallavolo
RuoloAllenatore (ex schiacciatore)
Termine carriera1992 - giocatore
Carriera
Giovanili
1979-1982UC Los Angeles
Squadre di club
1990-1992Porto Ravenna
Nazionale
1980-1988Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
Carriera da allenatore
2009-2012Bandiera degli Stati Uniti Stati UnitiAssistente
2012-Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
Palmarès
 Olimpiadi
OroLos Angeles 1984
OroSeul 1988
 Mondiali maschili
OroFrancia 1986
 Campionato nordamericano
ArgentoMessico 1981
OroStati Uniti 1983
OroRepubblica Dominicana 1985
ArgentoCuba 1987
 Coppa del Mondo
OroGiappone 1985
Beach volley
Termine carriera2007
Carriera
Nazionale
Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
Palmarès
 Olimpiadi
OroAtlanta 1996
Statistiche aggiornate al 30 settembre 2022

Charles Frederick Kiraly detto Karch (Jackson, 3 novembre 1960) è un ex pallavolista, ex giocatore di beach volley e allenatore di pallavolo statunitense. Commissario tecnico della nazionale di pallavolo femminile statunitense, è l'unico giocatore ad aver vinto la medaglia d'oro olimpica nelle due categorie della pallavolo: indoor (due titoli) e beach volley. Nel 2001 è stato eletto dalla Federazione mondiale "Miglior giocatore di pallavolo del XX secolo" assieme all'italiano Lorenzo Bernardi.

Il padre, Laszlo Kiraly, giocò nella nazionale di pallavolo maschile ungherese. Proprio dalle sue origini magiare deriva il soprannome Karch: esso è una storpiatura del nome ungherese "Karcsi" (pronunciato "Carci"), il corrispettivo di "Carlo". Il cognome Kiraly, invece, in ungherese è traducibile come "Re".

Ha svolto gli studi universitari presso l'Università della California - Los Angeles. Si è laureato con lode in biochimica nel giugno del 1983.

Un muro di Kiraly per la nazionale statunitense nel 1988

Iniziò a praticare la pallavolo all'età di sei anni, sotto la guida del padre Laszlo, ex giocatore ungherese. Partecipò alla Division I organizzata dalla NCAA difendendo i colori dell'UC Los Angeles, con cui conquistò il torneo per tre volte tra il 1979 e il 1982; con la maglia losangelina vinse 129 partite, perdendone solo 5. Nel 1992 l'università decise di ritirare il suo numero di maglia, e nel 1993 lo inserì nella sua Hall of Fame[1].

Nel 1981 esordì con la maglia della nazionale. Alla prima apparizione conquistò la medaglia d'argento al campionato nordamericano, perdendo la finale contro Cuba; di questa competizione vinse, però, la medaglia d'oro nelle due successive edizioni. Partecipò poi ai Giochi olimpici di Los Angeles 1984: nonostante fosse il giocatore più giovane della formazione, venne impiegato come titolare in ogni partita e, anche grazie alla defezione dei rivali dell'Unione Sovietica, gli Stati Uniti riuscirono a vincere la medaglia d'oro.

Kiraly al Porto Ravenna nella stagione 1990-91

Nel 1985 venne nominato capitano della nazionale che, nel giro di tre anni, seppe imporsi ai Mondiali, alla Coppa del Mondo, ai Giochi panamericani, ma soprattutto seppe bissare il trionfo olimpico nell'edizione di Seul 1988; al termine della stessa decise di dare l'addio alla nazionale, dopo essere stato nominato per la seconda volta, dopo il precedente del 1986, quale "Miglior pallavolista del mondo"[2].

Dopo due anni dedicati al beach volley tornò alla pallavolo. Assieme al connazionale Steve Timmons approdò in Italia, dove venne ingaggiato dal Porto Ravenna. Con la formazione romagnola seppe confermarsi ai vertici della pallavolo mondiale, vincendo nell'arco di appena due stagioni il Campionato mondiale per club, la Coppa dei Campioni, la Supercoppa europea, il Campionato italiano e la Coppa Italia. Al termine del 1992, all'età di 32 anni, decise di ritirarsi dal volley indoor.

Al termine della carriera indoor rientrò negli Stati Uniti d'America, dove decise di dedicarsi totalmente alla pratica del beach volley. Entrò nel circuito AVP in coppia con Sinjin Smith, e già nel 1992 riuscì a imporsi in 16 tornei su 19. L'anno successivo le vittorie furono 18, poi 17 nel 1994, 12 nel 1995 e 11 nel 1996. Assieme a Kent Steffes rappresentò i colori degli Stati Uniti ad Atlanta 1996, la prima edizione delle Olimpiadi nella quale si disputò il torneo di beach volley: la coppia vinse la medaglia d'oro, battendo in finale l'altro duo statunitense, composto da Michael Dodd e Mike Whitmarsh.

Nel 1997 subì un grave infortunio, ma al suo rientro continuò a cimentarsi nell'AVP Tour per diversi anni. L'ultima vittoria di una tappa dell'AVP risale al 2005, quando in coppia con Mike Lambert, e all'età di 45 anni, raccolse la vittoria numero 148. Il montepremi totale raccolto con le 148 vittorie ammonta a 3.198.748 $, attualmente il record per il circuito statunitense di beach volley. Si ritirò dallo sport agonistico nel 2007.

Al termine della carriera agonistica decise di dedicarsi all'insegnamento della pallavolo. In questo senso fondò la Karch Kiraly Volley Academy, i cui destinatari sono i giovani pallavolisti.

Dal 2009 fa parte dello staff della nazionale di pallavolo femminile statunitense, in cui fino al 2012 ha ricoperto il ruolo di assistente allenatore. Il 12 settembre dello stesso anno è stato nominato commissario tecnico della nazionale, in vista della preparazione per i Giochi olimpici di Rio de Janeiro 2016[3], dove conquista la medaglia di bronzo[4]. Nel 2013 e 2015 conquista l'oro al Campionato nordamericano, competizione dove nel 2019 e 2023 si aggiudica l'argento.

In precedenza, nel 2014 a Milano la nazionale statunitense aveva vinto per la prima volta il Campionato mondiale[5][6]. Un anno dopo ottiene la medaglia d'oro ai Giochi panamericani oltreché il World Grand Prix, competizione quest'ultima dove si aggiudica l'argento dodici mesi dopo. Nel 2015 e nel 2019 ottiene un bronzo e un argento in Coppa del Mondo; in mezzo, nel 2017 si aggiudica un altro bronzo nella Grand Champions Cup. Conquista la Coppa panamericana nel 2013 e poi consecutivamente dal 2017 al 2019[7]; nella stessa competizione si aggiudica anche due bronzi e un argento. Nel 2018, 2019 e 2021 conquista l'oro nella Volleyball Nations League.

Nel 2021 vince la medaglia d'oro ai Giochi olimpici di Tokyo 2020 – eccezionalmente posticipati di un anno a causa della pandemia di COVID-19 –; ai successivi Giochi olimpici di Parigi 2024 si aggiudica la medaglia d'argento[8].

Dopo il ritiro

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Risiede a San Clemente, in California, con la moglie Janna e i loro due figli Kristian e Kory.

È stato allenatore della campionessa olimpica di beach volley Misty May-Treanor[9]. Dal 2008 è commentatore delle partite del circuito del beach volley statunitense per la ESPN; sempre nello stesso anno, è stato commentatore per la NBC del torneo olimpico di beach volley di Pechino 2008.

1979, 1981, 1982
1990-91
1990-91
1991
1991-92
1992
Nazionale (competizioni minori)
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Premi individuali
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Premi individuali
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  • Miglior difensore dell'AVP nel 2002
  • Miglior attaccante dell'AVP nel 1990, 1993 e 1994
  • MVP dell'AVP nel 1990, 1992, 1993, 1994, 1995 e 1998
  • Sportivo dell'anno AVP nel 1995, 1997 e 1998
  • Squadra dell'anno AVP, assieme a Mike Lambert, nel 2004
  1. ^ (EN) UCLA Athletic Hall of Fame, su uclabruins.com. URL consultato il 16 luglio 2010 (archiviato dall'url originale il 25 luglio 2011).
  2. ^ (EN) Karch Kiraly, su bvbinfo.com. URL consultato il 16 luglio 2010.
  3. ^ Gli Stati Uniti femminili hanno un nuovo Ct, Karch Kiraly, su tuttosport.com. URL consultato l'8 novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 13 novembre 2012).
  4. ^ Alessandro Garotta, La leggenda di Karch Kiraly: come si diventa il re del volley, su volleynews.it.
  5. ^ (EN) USA win first World Championship title, China and Brazil complete the podium, su fivb.org. URL consultato il 13 ottobre 2014.
  6. ^ (EN) We came here to make history – Karch Kiraly, su fivb.org. URL consultato il 13 ottobre 2014.
  7. ^ (EN) Karch Kiraly, su usavolleyball.org.
  8. ^ Stefano Villa, Chi è Karch Kiraly, il santone degli USA che vuole fare uno scherzo all'Italia del volley femminile, su oasport.it.
  9. ^ (EN) Jane Barrett, Beach volleyball-U.S. golden girls appear unstoppable, su reuters.com, 25 luglio 2008.

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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Controllo di autoritàVIAF (EN115890283 · ISNI (EN0000 0000 8323 2966 · LCCN (ENn90623531 · J9U (ENHE987012502141605171 · NDL (ENJA00469594