La Revue indépendante (1884-1895)

La Revue indépendante
StatoFrancia (bandiera) Francia
Linguafrancese
Periodicitàmensile/bimensile
Genererivista
Formato24 cm
FondatoreFélix Fénéon
Fondazione1884
Chiusura1895
SedeParigi
DirettoreFélix Fénéon
ISSN1147-6915 (WC · ACNP) e 2419-4581 (WC · ACNP)
Sito webgallica.bnf.fr/ark:/12148/cb32860109n/date
 

La Revue indépendante fu una rivista francese di arte e letteratura e, per lo meno in un primo tempo, di politica, pubblicata con periodicità mensile o bimensile dal 1884 al 1895, che ha avuto molta importanza nella nascita e nella diffusione del Simbolismo[1].

La rivista fu fondata nel 1884 Félix Fénéon (1861 – 1944), un critico d'arte francese di tendenze anarchiche e tra i primi sostenitori del simbolismo. Il titolo era lo stesso della Revue indépendante fondata nel 1841 dal politico socialista Pierre Leroux, dal critico d'arte Louis Viardot e dalla scrittrice George Sand[2]. Di questa rivista ne sono note cinque serie, la terza delle quali, pubblicata dal 1886 al 1889 con la direzione di Édouard Dujardin e di Gustave Kahn, può essere considerata l'organo ufficiale del "simbolismo"[1]. La Revue indépendante infatti fu la principale fra quelle che lo storico del simbolismo Remy de Gourmont chiamerà "petites revues"[3], ossia riviste di piccola diffusione che ebbero tuttavia una grande importanza per la nascita della nuova poetica[4].

Serie primo numero Periodicità Sottotitolo Direttore Sede[3]
Prima serie 1º maggio 1884 mensile Politique, littéraire et artistique Félix Fénéon rue de Médicis 7
Seconda serie 1º maggio 1885 bimensile Politique, littéraire et artistique Félix Fénéon e
Téodor de Wyzewa
rue de Médicis 7
Terza serie novembre 1886 mensile De littérature et d'art Édouard Dujardin
(dal 1888 Gustave Kahn)
rue Blanche 79
Quarta serie gennaio 1889 mensile De littérature et d'art François de Nion rue A. Savine
Quinta serie luglio 1895 mensile De littérature et d'art Comtesse d'Izarn Freissinet rue A. Savine

La prima serie della Revue Indépendante, politique, littéraire et artistique, a periodicità mensile, uscì dal maggio 1884 all'aprile 1885, con Felix Fénéon redattore capo. Nella sua prima serie, la Revue indépendante rispecchiava le tendenze dei suoi collaboratori (Huysmans, Céard, etc.) i quasi erano tutti, tranne Paul Verlaine, naturalisti. La seconda serie, a periodicità bimestrale, iniziò le pubblicazioni il 1º maggio 1885 con la direzione di Fénéon e di Téodor de Wyzewa.

La Revue Indépendante divenne realmente una rivista simbolista solo con la terza serie, diretta dapprima da Édouard Dujardin. La pubblicazione della terza serie fu preannunciata sulla Revue wagnérienne l'8 settembre 1886. Già nel suo primo numero, datato 1º novembre 1886, si radunavano attorno a Dujardin, a Félix Fénéon, la redazione della Revue wagnérienne, molti scrittori appartenenti alle correnti simboliste o al circolo di Mallarmé (lo stesso Mallarmé, Villiers de l'Isle-Adam, Barrès, Bourges, Péladan, Vignier, Chamberlain, George Moore, Ghil, Laforgue, Moréas, etc.) Il principale teorico era Wyzewa. Nelle intenzioni della redazione La Revue indépendante avrebbe dovuto proseguire il cammino della Revue wagnérienne prima maniera. Il comandamento fondamentale della Revue indépendante, per Wyzewa, era l'unione di tutte le arti, nello sforzo comune di ricreare la vita".

La rivista subì una profonda trasformazione nel mese di gennaio 1889. Con la direzione di François de Nion, coadiuvato da Gustave Kahn, la Revue divenne uno degli organi della poesia simbolista. Cessò le pubblicazioni nel 1895[5].

  1. ^ a b «Revue indépendante, La». In: Joyce M. H. Reid (ed.) Dizionario Oxford della letteratura francese; edizione italiana del Concise Oxford dictionary of French literature a cura di Luciano Poggi; Traduzione di Filippo Pichi, Roma: Gremese, 2002, p. 366, ISBN 88-844-0172-0 (Google libri)
  2. ^ Wladimir Karénine, George Sand: sa vie et ses oeuvres, Paris: Plon-Nourrit, 1899, Vol. III, p. 265; oggi in Slatkine Reprints, Ginevra, 2000
  3. ^ a b Remy de Gourmont, Les Petites revues, Essai de bibliographie; Préface par Remy de Gourmont. Paris: Edition de la revue biblio-iconographique, Librairie du Mercure de France, 15, rue de l'Echaudé, Paris, 1900, pp. 26-27
  4. ^ Alexia Kalantzis, «Remy de Gourmont, un promeneur dans l'histoire littéraire », In: Bruno Curatolo (a cura di), Les écrivains auteurs de l'histoire littéraire; preface de Michel Murat; Besançon: Presses Universitaires de Franche-Comté, 2007, pp.31-44, ISBN 2848671963, ISBN 9782848671963
  5. ^ André Jaulme et Henri Moncel, Cinquantenaire du Symbolisme, Paris: Editions des Bibliothèques nationales, 1936, pp. 54-55

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