La bustina di minerva
La bustina di minerva è stata una rubrica culturale e ironica curata da Umberto Eco, pubblicata dal 1985 al 2016 sull'ultima pagina del settimanale l'Espresso.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]La rubrica iniziò il 31 marzo del 1985[1] ed ebbe termine il 27 gennaio del 2016[2], pochi giorni prima della morte dell'autore. Uscì con cadenza settimanale fino al marzo 1998, quando divenne quindicinale. Nel 1999, la casa editrice Bompiani ne ha tratto un'antologia più volte ristampata e tradotta anche in varie lingue[3]. Nel 1992 una serie di "bustine" di tono satirico era stata pubblicata ne Il secondo diario minimo. La rubrica tratta di vari argomenti: dalla storia alle riflessioni sull'attualità e sul futuro; a volte vi compaiono divertissement o piccoli racconti. Il suo titolo è "senza riferimenti alla dea della sapienza"[1], ma vuole sottolineare l'occasionalità degli scritti con il riferimento alla nota bustina di fiammiferi, nella cui parte interna spesso si prendono appunti o si annotano brevi considerazioni[1].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c Umberto Eco: "Che bell'errore!": ecco la sua prima storica Bustina di Minerva, su espresso.repubblica.it, 26 febbraio 2016. URL consultato il 20 maggio 2021 (archiviato dall'url originale il 27 febbraio 2016).
- ^ Umberto Eco, La bustina di minerva, su espresso.repubblica.it. URL consultato il 20 maggio 2021 (archiviato dall'url originale il 21 novembre 2019).
- ^ Worldcat.org
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Umberto Eco, La bustina di minerva, su espresso.repubblica.it. URL consultato il 20 maggio 2021 (archiviato dall'url originale il 21 novembre 2019).
Controllo di autorità | VIAF (EN) 211806362 · BNF (FR) cb13168248g (data) |
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