Laburnum alpinum

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Maggiociondolo alpino
Fioritura nei boschi dell'Antola
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Eudicotiledoni
(clade)Eudicotiledoni centrali
(clade)Superrosidi
(clade)Rosidi
(clade)Eurosidi
(clade)Fabidi
OrdineFabales
FamigliaFabaceae
SottofamigliaFaboideae
TribùGenisteae
GenereLaburnum
SpecieL. alpinum
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
DivisioneMagnoliophyta
ClasseMagnoliopsida
OrdineFabales
FamigliaFabaceae
GenereLaburnum
SpecieL. alpinum
Nomenclatura binomiale
Laburnum alpinum
(Mill.) Bercht. & J.Presl., 1830
Sinonimi

Cytisus alpinus
Mill., 1768
Cytisus laburnum subsp. alpinus
(Mill.) Bonnier & Layens, 1894
Genista alpina
(Mill.) Scheele, 1843

Il maggiociondolo alpino (Laburnum alpinum (Mill.) Bercht. & J.Presl., 1830) è un piccolo albero caducifoglio (alto fino a 6-7 metri), appartenente alla famiglia delle Fabacee[2].

Fiori, frutti e foglie di Laburnum alpinum

La specie ha portamento arbustivo, la corteccia è liscia, di colore bruno-verdastro, con lenticelle evidenti. Il legno è ben differenziato tra un alburno bianco-giallastro e un durame decisamente più scuro e pesante.

Le foglie sono trifogliate (ovvero composte da tre foglioline), hanno un lungo picciolo e sono di un verde chiaro lucente nella pagina superiore e glabre in quella inferiore.

I fiori sono gialli, profumati, sono raggruppati in lunghi racemi penduli; fioriscono tipicamente in giugno. Sono molto apprezzati dalle api.

I frutti sono legumi nerastri dai numerosi semi bruni velenosi, e rimangono a lungo sulla pianta durante l'inverno. Le radici sono piuttosto superficiali, molto ramificate, e dispongono di colonie di batteri azotofissastori.[3]

Specie simili

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Il maggiociondolo si distingue rispetto al maggiociondolo alpino per la fioritura lievemente più precoce, le foglie più piccole e tomentose e i semi di colore nero.[4]

Distribuzione e habitat

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Boschetto di maggiociondoli alpini sull'Appennino Ligure.

La specie è diffusa in Europa centro-meridionale (Albania, Austria, Bosnia-Herzegovina, Croazia, Repubblica Ceca, Francia, Grecia, Italia, Macedonia del Nord, Serbia, Slovenia, Svizzera)[1]. In Italia è più frequente sulle Alpi che sugli Appennini.[3] La specie si è naturalizzata in Scozia.[5]

Vegeta e fiorisce in genere tra i 500 e i 1500 metri di quota, ma si può spingere in condizioni favorevoli fino ai 2000 metri[1]. Predilige suoli superficiali ben drenati, di ph basico o sub-acido.

In selvicoltura la maggiociondolo alpino può essere usato negli interventi di recupero ambientale quando il suolo non sia troppo acido per la crescita ottimale della pianta. Nella successione degli habitat in genere prepara la faggeta.[3]

Grazie alla bella fioritura è anche una apprezzata pianta ornamentale che viene utilizzata in ambienti montani; andrebbe però evitata negli ambienti troppo frequentati, in particolare dai bambini, a causa della tossicità di varie parti della pianta.

  1. ^ a b c (EN) Harvey-Brown, Y. 2017, Laburnum alpinum, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020. URL consultato il 4 maggio 2023.
  2. ^ (EN) Laburnum alpinum, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 4 maggio 2023.
  3. ^ a b c Piergiorgio Terzuolo, Federica Spaziani e Gian Paolo Mondino, Guida alle specie spontanee del Piemonte - Alberi e arbusti, Istituto per le piante da legno e l'ambiente (a cura di), Blu edizioni, pp. 92-93, ISBN non esistente.
  4. ^ AA.VV., Foglie palmate, in Guida pratica agli alberi e arbusti in Italia, Selezione dal Readre's Digest, 1983, p. 163, ISBN 8870450376.
  5. ^ (EN) Laburnum alpinum, su pfaf.org, Plants for a Future. URL consultato il 15 novembre 2020.

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