Maciano

Maciano
frazione
Maciano – Veduta
Maciano – Veduta
Borgo del Castello di Maciano
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Emilia-Romagna
Provincia Rimini
Comune Pennabilli
Territorio
Coordinate43°50′08.5″N 12°15′00″E
Altitudine625 m s.l.m.
Abitanti550 (01 10 2009)
Altre informazioni
Cod. postale47864
Prefisso0541
Fuso orarioUTC+1
Nome abitantiMacianesi
PatronoSS. Stefano e Marino
Giorno festivo26 dicembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Maciano
Maciano

Maciano (Macèn in dialetto locale) è una frazione del comune di Pennabilli, nel Montefeltro in provincia di Rimini, di circa 550 abitanti.[1]

Distante circa 3 km dal capoluogo comunale, la frazione è formata da sette borgate: Monticello, Marinelli, Aia di Bartolo, Castello, Aia Marcucci, Pantaneto e Villa[2].

Il territorio comprendeva i centri abitati di Sorbo (abbandonato in seguito ad una frana) e Maciano che, nel 1361, diventò una frazione di Pennabilli. Nel XIV secolo il castello fu residenza del vescovo Benedetto e nel 1410 era ancora possesso ecclesiastico. Passò, in seguito, ai Malatesta di Rimini e fu preso e distrutto da Federico da Montefeltro nel 1458.

Monumenti e luoghi d'interesse

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La Torre di Maciano.
  • Torre di Maciano. Torre cilindrica trecentesca posta sulla collina che sovrasta il centro abitato, risale al XIV secolo e domina i ruderi dell'antica rocca sorta e rimaneggiata fra il XII e XVI secolo. Non risultano notizie storiche sul castello di Maciano prima della metà del XIV secolo. Alta 16,50 m è posta a 521 m s.l.m., ed è costruita con blocchi di pietra locale (alberese), posizionati senza seguire regolari criteri di progressione durante l'erezione. Dal 2005 è tornata di pubblica proprietà ed è stata ristrutturata interamente[3], tanto da essere fruibile anche internamente castello[4]
  • Chiesa di Santa Maria dell'Oliva, eretta nel 1529 in seguito ad una presunta apparizione miracolosa della Madonna[5] che, seduta su un olivo e scortata da sant'Ubaldo, chiese ad una certa Ioanna a Sancto Leone, di edificare una chiesa proprio in quel luogo. I frati francescani, a partire dal 1553 costruirono a fianco della chiesa un grande convento, ricco di sale, celle e biblioteche. Il chiostro del convento conserva i resti di affreschi (1656-1659) raffiguranti la Vita di san Francesco, opera di Giovanni Bistolli[5]. Sia il convento che la Chiesa, sono stati oggetto di integrale intervento di ristrutturazione e sono stati riaperti al culto.
  • Oratorio della Beata Vergine dei Marinelli. Conserva un affresco quattrocentesco effigiante la Madonna del latte, attribuito al cosiddetto Maestro di Sant'Arduino.
  • Lago di Andreuccio, meta turistica per vacanzieri, campeggiatori e amanti della pesca sportiva[6].

Territorialmente Maciano è parte della diocesi di San Marino-Montefeltro della Chiesa cattolica, vicarìa di Valmarecchia. Nel territorio esistono cinque chiese: la chiesa parrocchiale dei Santi Stefano e Marino, la chiesa di San Giuseppe - nella frazione Pantaneto -, l'oratorio della Beata Vergine Maria dei Marinelli e la chiesa della Madonna del Castello. È inoltre presente la chiesa di Santa Maria dell'Olivo, con il convento dei Frati Minori.

  1. ^ Informazioni su Maciano sul sito Italia.inDettaglio.it Archiviato il 27 febbraio 2009 in Internet Archive.
  2. ^ Mappa del comune di Pennabilli Archiviato il 26 settembre 2009 in Internet Archive. sul sito Montefeltro.net; mappa di Maciano sul sito Italia.inDettaglio.it Archiviato il 27 febbraio 2009 in Internet Archive.
  3. ^ Restauro della Torre su Il Resto del Carlino on line, 18 luglio 2008.
  4. ^ Descrizione della torre Archiviato il 1º marzo 2006 in Internet Archive. sul sito Appennino.info.
  5. ^ a b Pier Giorgio Pasini, Santa Maria dell'Oliva a Maciano di Pennabilli, sul sito Montefeltro.net Archiviato il 27 settembre 2009 in Internet Archive..
  6. ^ Copia archiviata, su altavalmarecchia.it. URL consultato il 23 giugno 2010 (archiviato dall'url originale il 6 maggio 2010).
  • Gian Galeazzo Scorza, Gli statuti di Marciano ai primordi del secolo XV (Università degli studi di Urbino. Facoltà di giurisprudenza. Pubblicazioni, 21), 1968.

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