Manas (poema)

Epopea di Manas
Un Manaschi, attore sacro, che recita una parte del poema
Autoreignoto
1ª ed. originale1858
GenerePoema
Lingua originalekirghiso

L'Epopea di Manas è il poema epico del popolo kirghiso. Manas è il nome dell'eroe. Il poema, trasmesso per tradizione orale, articolato in oltre mezzo milione di versi è in proporzione oltre venti volte il numero dei versi che compongono l'Iliade e dell'Odissea sommati insieme e circa il doppio del Mahābhārata. Il poema racconta le gesta di Manas, dei suoi discendenti e seguaci. Le battaglie contro le città Kitay e Kalmak costituiscono il tema centrale del poema.

Sebbene il poema sia già menzionato nel XV secolo, la prima versione scritta è datata al 1858.

L'epica è la colonna portante della letteratura kirghisa, e alcune parti di questa vengono recitate nelle festività locali dai Manaschi, specialisti della lettura e della recitazione dell'epica.

Il poema fu ben accolto nei primi anni dell'Unione Sovietica. La prima traduzione in russo fu realizzata da L. M. Penkovsky[1] e pubblicata nel 1939. Ma con l'ascesa di Stalin andò incontro a problemi di carattere ideologico, accusato da Zhdanov di "cosmopolitismo borghese". Il dibattito fu acceso all'interno della stessa società kirghisa, finchè il poema fu infine accettato e nel 1985 fu eretta la prima statua a Manas.[2]

A Manas nel 1979 è stato dedicato un asteroide.

Il poema è stato tradotto in uzbeko dal poeta Mirtemir.

  1. ^ http://bigencyklopedia.ru/57292
  2. ^ Marlene Laruelle, Kyrgyzstan's Nationhood: From a Monopoly of Production to a Plural Market, in Marlene Laruelle e Johan Engvall (a cura di), Kyrgyzstan beyond "Democracy Island" and "Failing State": Social and Political Changes in a Post-Soviet Society, Lexington Books, 2015, pp. 165–84, ISBN 9781498515177.

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