Marzolara
Marzolara frazione | |
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Panorama di Marzolara dalla strada per Cella | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Emilia-Romagna |
Provincia | Parma |
Comune | Calestano |
Territorio | |
Coordinate | 44°37′40.4″N 10°10′10.3″E |
Altitudine | 323 m s.l.m. |
Abitanti | 535[2] |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 43030 |
Prefisso | 0525 |
Fuso orario | UTC+1 |
Cartografia | |
Marzolara è una frazione del comune di Calestano, in provincia di Parma.
La località dista 4,71 km dal capoluogo.[1]
Geografia fisica
[modifica | modifica wikitesto]La località sorge alla quota di 323 m s.l.m.,[1] in posizione collinare ai piedi dei primi rilievi appenninici, sulla sponda destra del torrente Baganza.[3]
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Il territorio di Marzolara risultava abitato già nel neolitico, intorno al 5000 a.C., come testimoniato dal rinvenimento di alcuni strumenti in pietra.[4]
In epoca medievale nel piccolo borgo fu edificata una cappella, menzionata per la prima volta nel 1230.[5]
Nel 1249 il Comune di Parma donò al conte Alberto Fieschi il feudo di Calestano, comprendente anche i castelli di Marzolara, Alpicella e Vigolone.[6] Nel 1275 il cardinale Ottobono Fieschi, futuro papa Adriano V, nominò suo erede di tali terre il fratello Percivalle; alla morte di quest'ultimo nel 1290 subentrarono i nipoti Luca, Carlo e Ottobono del ramo di Torriglia,[7] che nel 1313 ne furono investiti dall'imperatore del Sacro Romano Impero Enrico VII di Lussemburgo.[8]
Nel 1426 il condottiero Pier Maria I de' Rossi, per conto del duca di Milano Filippo Maria Visconti, conquistò la rocca di Marzolara; il castello fu posto sotto il presidio di Niccolò de' Terzi, il Guerriero.[9] Nel 1431 Niccolò Piccinino promise al conte Gian Luigi Fieschi la restituzione dei manieri di Marzolara, Calestano e Vigolone al termine del conflitto, con la clausola che nel frattempo rimanessero nelle mani di Niccolò Terzi; per questo ordinò al referendario del Comune di Parma Anton Simone Butigelli di consegnarli al Guerriero.[10] Tuttavia, nel 1439 Filippo Maria Visconti assegnò i feudi al cancelliere di Niccolò Piccinino Albertino de' Cividali[11] e successivamente ai conti di Canino e a Giovanni da Oriate. Infine nel 1443, al termine della guerra, il Duca restituì i castelli al conte Giannantonio Fieschi in segno di riconoscenza per la sua devozione.[12] Nel 1445 il Conte donò tutte le terre di Marzolara da lui possedute al rettore dell'ospedale di Parma Crostoforo Borgarelli.[13]
Nel 1650 Carlo Leone e Claudio Fieschi alienarono i feudi di Calestano, Marzolara, Vigolone e Alpicella con tutte le pertinenze al conte Camillo Tarasconi;[14] i suoi eredi ne mantennero i diritti fino alla loro abolizione decretata da Napoleone nel 1805.[7]
L'anno seguente Marzolara divenne frazione del nuovo comune (o mairie) di Calestano.[15]
Nel 1910 fu inaugurata la tranvia Parma-Marzolara, per collegare la città[16] alla frazione, che divenne meta di turismo sciistico; la linea rimase attiva fino al 1952.[4]
Soprattutto nei decenni seguenti, grazie alla sua posizione ai margini dei primi rilievi appenninici, il centro di Marzolara incrementò notevolmente il proprio numero di abitanti, a scapito delle frazioni montane, che si spopolarono gradualmente.[17]
Monumenti e luoghi d'interesse
[modifica | modifica wikitesto]Chiesa di San Pietro e Santa Maria della Pace
[modifica | modifica wikitesto]Menzionata per la prima volta nel 1230, la piccola chiesa romanica, modificata nella zona absidale nel XV secolo, fu riadattata a salone parrocchiale nel 1915, in seguito alla costruzione in adiacenza di un nuovo ampio tempio con due cappelle, progettato dall'architetto Alfredo Provinciali; arricchito nel 1928 della facciata eclettica su disegno dell'architetto Camillo Uccelli, il luogo di culto modernista fu affiancato tra il 1950 e il 1962 da altre quattro cappelle e da due locali di servizio e decorato internamente nel 1963 da Manlio Manuati; elevato nel 1969 a santuario diocesano dedicato a santa Maria della Pace, fu colpito dal terremoto del 2008 e ristrutturato tra il 2010 e il 2013. L'edificio, ornato nella navata con lesene e affreschi, conserva nell'ancona barocca dell'altare maggiore la venerata statua seicentesca della Madonna della Pace, proveniente dall'oratorio di Santa Maria della Pace di Parma.[5]
Castello
[modifica | modifica wikitesto]Menzionato per la prima volta nel 1249 nell'atto di donazione al conte Alberto Fieschi, il castello fu conquistato nel 1426, per conto del duca Filippo Maria Visconti, da Pier Maria I de' Rossi, che lo fortificò; assegnato in seguito a Niccolò Guerriero, ad Albertino de' Cividali, ai conti di Canino e a Giovanni da Oriate, fu restituito nel 1443 al conte Giannantonio Fieschi; successivamente abbandonato, cadde in degrado; alienato nel 1650 al conte Camillo Tarasconi, scomparve in epoca imprecisata e sulle sue rovine fu costruita entro il 1804 una casa colonica.[18]
Infrastrutture e trasporti
[modifica | modifica wikitesto]Marzolara è attraversata da nord a sud dalla strada provinciale 15 della val Baganza, nella cui sede tra il 1910 e il 1952 fu attiva la tranvia Parma-Marzolara.[16]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c La Frazione di Marzolara, su italia.indettaglio.it. URL consultato il 22 ottobre 2018.
- ^ [1]
- ^ Molossi, p. 207.
- ^ a b Storia del territorio di Calestano (Val Baganza), su provincialgeographic.it. URL consultato il 23 ottobre 2018.
- ^ a b Chiesa di San Pietro e Santa Maria della Pace "Marzolara, Calestano", su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato il 22 ottobre 2018.
- ^ Corazza Martini, p. 7.
- ^ a b Comune di Calestano (PR), su araldicacivica.it. URL consultato il 23 ottobre 2018 (archiviato dall'url originale il 24 ottobre 2018).
- ^ Affò, p. 188.
- ^ Pezzana, 1842, pp. 257-258.
- ^ Pezzana, 1842, p. 308.
- ^ Pezzana, 1842, p. 415.
- ^ Pezzana, 1842, p. 485.
- ^ Pezzana, 1852, p. 68.
- ^ De Luca, pp. 356-357.
- ^ Molossi, p. 50.
- ^ a b Giancarlo Gonizzi, L'epopea del tram a Parma, in www.gazzettadiparma.it, 20 settembre 2010. URL consultato il 24 ottobre 2018 (archiviato dall'url originale il 24 ottobre 2018).
- ^ Rossi, p. 7.
- ^ Marzolara, su geo.regione.emilia-romagna.it. URL consultato il 22 ottobre 2018 (archiviato dall'url originale il 24 ottobre 2018).
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Ireneo Affò, Storia della città di Parma, Tomo quarto, Parma, Stamperia Carmignani, 1795.
- Giacomo Corazza Martini, Castelli, Pievi, Abbazie: Storia, arte e leggende nei dintorni dell'Antico Borgo di Tabiano, Roma, Gangemi Editore, 2011, ISBN 978-88-492-9317-3.
- Giovanni Battista De Luca, Theatrum veritatis et justitiae, Tomus V, Colonia, 1693.
- Lorenzo Molossi, Vocabolario topografico dei ducati di Parma Piacenza e Guastalla, Parma, Tipografia Ducale, 1832.
- Angelo Pezzana, Storia della città di Parma continuata, Tomo secondo, Parma, Ducale Tipografia, 1842.
- Angelo Pezzana, Storia della città di Parma continuata, Tomo quarto, Parma, Reale Tipografia, 1852.
- Michela Rossi, Persistenze di elementi scomparsi: castelli e castellari nei feudi della val Baganza, Parma. URL consultato il 24 ottobre 2018.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
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