Milone di Treviri
Milone di Treviri vescovo della Chiesa cattolica | |
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Nato | VII secolo |
Nominato vescovo | 717 |
Deceduto | 761 o 762 a Meulenwald (presso Treviri) |
Milone di Treviri (VII secolo – Meulenwald, 761 o 762) è stato un vescovo franco. Era figlio di Liutvino, vescovo di Treviri, e di Willigarda di Baviera.[1] Era anche pronipote del vescovo di Treviri, Basino.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Figlio di Liutvino di Treviri e nipote di Guerino di Poitou, Milone ricevette un'educazione monastica com'era in uso per i nobili medievali e divenne monaco benedettino.[2]
Benché non ricevette mai né la consacrazione sacerdotale né quella episcopale[3], succedette al padre nella carica a Treviri, dove appare documentato per la prima volta nel 723;[2][3] inoltre, quando Carlo Martello rimosse Rigoberto dalla carica di vescovo di Reims, chiamò Milone a succedergli,[2][4] quale ricompensa per l'appoggio dato nella lotta contro Ragenfrido.[5]
La vita e il comportamento come vescovo di Milone nella storia della Chiesa sono controversi. Avversò Bonifacio, vescovo di Magonza, per la riforma di quest'ultimo nella Chiesa e nei vescovadi in Austrasia. L'utilizzo dei beni ecclesiastici per la propria famiglia e a scopi politici, ad esempio a favore dei propri figli illegittimi, e una condotta di vita profana lo esposero a critiche anche da parte di papa Zaccaria (751).[6] Il concilio di Soissons, dietro sollecitazione di Bonifacio, lo depose dalla sede episcopale di Reims. Non rimase neppure vescovo di Treviri fino alla morte.[7]
Milone morì per un incidente di caccia a Meulenwald, presso Treviri.
Sulla sua morte e sul luogo dell'incidente di caccia ove fu posta la "Croce di Milone", circolano leggende locali, che riprendono le descrizioni negative di Milone nelle Gesta Treverorum.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (DE) Reinhold Junges, Pfarrkirche St. Lutwinus Mettlach, in Neuer Kirchenführer erschienen, Verlag Schnell und Steiner Regensburg. URL consultato il 20 settembre 2017 (archiviato dall'url originale il 13 febbraio 2015).
- ^ a b c (DE) Emil Zenz, Der Laienbischof Milo, Trier-Ehrang, Jahrbuch Ehranger Heimat, 2004, pp. 92–94.
- ^ a b Heinz, Milo, NDB.
- ^ (DE) Heinrich Hahn, Milo: in Allgemeine Deutsche Biographie (ADB), Leipzig, Duncker & Humblot, 1885.
- ^ Louis Duchesne, Fastes épiscopaux de l'ancienne Gaule, vol. III, Parigi 1915, p. 39.
- ^ Giovanni Domenico Mansi, Sacrorum Conciliorum nova et amplissima collectio, vol. XII, Firenze 1766, coll. 345-348.
- ^ (DE) Die Bischofsliste des Bistums Trier Archiviato il 23 maggio 2006 in Internet Archive. nennt als Regierungsdaten als Bischof von Trier: 715–753.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (DE) Heinrich Hahn: Milo. In: Allgemeine Deutsche Biographie (ADB), Band 21, Duncker & Humblot, Leipzig 1885, S. 758 f.
- (DE) Andreas Heinz: Milo. In: Biblioteca nazionale tedesca (NDB), Band 17, Duncker & Humblot, Berlin 1994, ISBN 3-428-00198-2, S. 530 f., Versione digitalizzata
- (DE) Milo - sein Grab bleibt verschwunden. In: Jahrbuch Ehranger Heimat. Trier-Ehrang 2004. S. 95–96.
- (DE) Emil Zenz: Der Laienbischof Milo. In: Jahrbuch Ehranger Heimat. Trier-Ehrang 2004. S. 92–94.
- (DE) Werner Schuhn: Das Milokreuz. Geschichte, Sage und Brauch um ein ehrwürdiges Kulturdenkmal. In: Jahrbuch Landkreis Trier-Saarburg. Trier 1987, ISSN 0942-0835 , S. 292–297.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (DE) Milo Kreuz, Datenbank der Kulturgüter in der Region Trier
Controllo di autorità | VIAF (EN) 89963165 · CERL cnp01176624 · GND (DE) 138419280 |
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