Misopates orontium
Gallinetta comune | |
---|---|
Misopates orontium | |
Classificazione APG IV | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
(clade) | Angiosperme |
(clade) | Mesangiosperme |
(clade) | Eudicotiledoni |
(clade) | Eudicotiledoni centrali |
(clade) | Asteridi |
(clade) | Euasteridi I |
Ordine | Lamiales |
Famiglia | Plantaginaceae |
Sottofamiglia | Antirrhinoideae |
Tribù | Antirrhineae |
Genere | Misopates |
Classificazione Cronquist | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Sottoregno | Tracheobionta |
Superdivisione | Spermatophyta |
Divisione | Magnoliophyta |
Classe | Magnoliopsida |
Sottoclasse | Asteridae |
Ordine | Scrophulariales |
Famiglia | Scrophulariaceae |
Tribù | Antirrhineae |
Genere | Misopates |
Specie | M. orontium |
Nomenclatura binomiale | |
Misopates orontium Raf., 1840 | |
Nomi comuni | |
Bocca di leone dei campi |
La gallinetta comune (nome scientifico Misopates orontium Raf., 1840) è una pianta appartenente alla famiglia delle Plantaginaceae.[1]
Etimologia
[modifica | modifica wikitesto]Il nome generico (Misopates) deriva dal latino botanico e vuole significare "riluttante-aperto".[2] Altre etimologie fanno derivare il termine direttamente dl greco misos ( = odio) e patein (= calpestare), ossia "calpestare questa pianta rovinerebbe la sua bellezza".[3] Il termine specifico (orontium) deriva dal nome di un fiume dell'Asia Minore (Vicino Oriente), ora Siria, Oronte, un vecchio nome generico per alcune piante acquatiche.[4][5]
Il nome scientifico della specie è stato definito dal biologo e archeologo statunitense, di origine franco-tedesca Constantine Samuel Rafinesque-Schmaltz (Galata, 22 ottobre 1783 – Filadelfia, 18 settembre 1840) nella pubblicazione "Autikon botanikon. Icones plantarum select. nov. vel rariorum, plerumque americana, interdum african. europ. asiat. oceanic. - Pag 158. 1840" del 1840.[6][7]
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Queste piante arrivano ad una altezza di 3 - 8 dm. La forma biologica è terofita scaposa (T scap), ossia in generale sono piante erbacee che differiscono dalle altre forme biologiche poiché, essendo annuali, superano la stagione avversa sotto forma di seme e sono munite di asse fiorale eretto e spesso privo di foglie.[8][9][10][11][12]
Radici
[modifica | modifica wikitesto]Le radici sono fittonanti.
Fusto
[modifica | modifica wikitesto]La parte aerea del fusto è eretta, ascendente e ramosa. La superficie è ricoperta da sparsi peli ghiandolari.
Foglie
[modifica | modifica wikitesto]Le foglie disposte in modo alterno hanno delle lamine lineari-lanceolate con apice ottuso e margini interi. le foglie superiori sono strettamente lineari. Dimensioni delle foglie: larghezza 4 – 6 mm; lunghezza 30 – 40 mm.
Infiorescenza
[modifica | modifica wikitesto]Le infiorescenze sono formate da racemi allungati. I fiori sono subsessili e distanziati.
Fiore
[modifica | modifica wikitesto]- I fiori sono ermafroditi, zigomorfi e tetraciclici (ossia formati da 4 verticilli: calice– corolla – androceo – gineceo) e tetrameri (i verticilli del perianzio hanno 4 elementi).
- Formula fiorale. Per la famiglia di queste piante viene indicata la seguente formula fiorale:
- X o * K (4-5), [C (4) o (2+3), A 2+2 o 2], G (2), capsula.[9]
- Il calice, attinomorfo e gamosepalo, è completamente diviso in cinque lacinie lineari, più o meno della stessa lunghezza (il lobo adassiale può essere più lungo) e superanti la corolla. Alla base sono ispide. Lunghezza delle lacinie: 8 – 11 mm.
- La corolla, gamopetala e zigomorfa, ha delle forme tubolari cilindriche ed è del tipo bilabiato. La base del tubo è rigonfio abassialmente ma privo dello sperone. Le fauci della corolla sono completamente chiuse da un rigonfiamento del labbro superiore (corolla personata con palato occluso). Il colore della corolla è roseo o violaceo. Lunghezza della corolla: 13 – 15 mm (minimo 10 mm, e massimo 17 mm).
- L'androceo è formato da 4 stami didinami tutti fertili. Può essere presente un quinto stame di tipo staminoide. I filamenti sono adnati alla base della corolla e sono inclusi o poco sporgenti. Le antere sono formate da due teche distinte e divaricate. La deiscenza è longitudinale attraverso due fessure. I granuli pollinici sono tricolpoporati.
- Il gineceo è bicarpellare (sincarpico - formato dall'unione di due carpelli connati). L'ovario è supero con placentazione assile (le placente sono grandi) e forme da ovoidi a suborbicolari. I loculi possono essere ineguali. Gli ovuli per loculo sono numerosi, hanno un solo tegumento e sono tenuinucellati (con la nocella, stadio primordiale dell'ovulo, ridotta a poche cellule).[13] Lo stilo inserito all'apice dell'ovario ha uno stigma bifido. Di norma è presente un disco nettarifero.
- Fioritura: da maggio a settembre (ottobre).
Frutti
[modifica | modifica wikitesto]I frutti sono delle capsule ovoidi gozzute. I semi sono numerosi con teste reticolate-alveolate o crestate. Sono presenti delle strette ali. Dimensioni delle capsule: 5 x 8 mm,
Riproduzione
[modifica | modifica wikitesto]- Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama) quali imenotteri, lepidotteri o ditteri o il vento (impollinazione anemogama).[14]
- Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
- Dispersione: i semi cadendo (dopo aver eventualmente percorso alcuni metri a causa del vento - dispersione anemocora) a terra sono dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria).
Distribuzione e habitat
[modifica | modifica wikitesto]- Geoelemento: il tipo corologico (area di origine) è Euri-Mediterraneo divenuto Paleotemperato.
- Distribuzione: in Italia è una specie comune e si trova su tutto il territorio. Nelle Alpi è più rara. Fuori dall'Italia, sempre nelle Alpi, questa specie si trova in Francia (tutti i dipartimenti alpini), in Svizzera (cantoni Vallese, Ticino e Grigioni), in Austria (Länder della Carinzia e Austria Inferiore) e in Slovenia. Sugli altri rilievi europei collegati alle Alpi si trova nella Foresta Nera, Vosgi, Massiccio del Giura, Massiccio Centrale, Pirenei, Alpi Dinariche, Monti Balcani e Carpazi.[12] Nel resto dell'Europa si trova dalla Penisola Iberica alla Grecia (sono escluse le aree più a nord). Misopates orontium è presente anche in Anatolia, Asia mediterranea e Africa settentrionale.[16]
- Habitat: l'habitat tipico per questa pianta sono i campi, le vigne, gli incolti aridi; ma anche gli ambienti ruderali, le scarpate e le strade rurali. Il substrato preferito è siliceo con pH acido, alti valori nutrizionali del terreno che deve essere mediamente umido.[12]
- Distribuzione altitudinale: sui rilievi queste piante si possono trovare fino a 1.000 m s.l.m.; frequentano quindi i seguenti piani vegetazionali: collinare e montano (oltre a quello planiziale – a livello del mare).
Fitosociologia
[modifica | modifica wikitesto]Dal punto di vista fitosociologico alpino questa specie appartiene alla seguente comunità vegetale:[12]
- Formazione: delle comunità terofitiche pioniere nitrofile
- Classe: Stellarietea mediae
Tassonomia
[modifica | modifica wikitesto]La famiglia di appartenenza di questa specie (Plantaginaceae) comprende 113 generi con 1800 specie[9] (oppure secondo altri Autori 114 generi e 2400 specie[10], o anche 117 generi e 1904 specie[17] o 90 generi e 1900 specie[18]) ed è suddivisa in tre sottofamiglie e oltre una dozzina di tribù. Il genere della specie di questa voce appartiene alla sottofamiglia Antirrhinoideae (tribù Antirrhineae) e si compone di 7 specie distribuite dall'Europa fino all'India.[8]
La specie Misopates orontium fino a poco tempo fa era circoscritta alla famiglia Veronicaceae o Scrophulariaceae a seconda dei vari Autori.[8] L'attuale posizione tassonomica è stata realizzata con i nuovi sistemi di classificazione filogenetica (classificazione APG).[18]
Il basionimo per questa specie è: Antirrhinum orontium L, 1753[12]
Il numero cromosomico di Misopates orontium è: 2n = 16.[19]
Sottospecie
[modifica | modifica wikitesto]Per la specie di questa voce è riconosciuta la seguente sottospecie:[1][16]
- Misopates orontium subsp. gibbosum (Wall.) D.A.Sutton, 1988
- Misopates orontium var. orontium - Distribuzione: Madeira
Sinonimi
[modifica | modifica wikitesto]Questa entità ha avuto nel tempo diverse nomenclature. L'elenco seguente indica alcuni tra i sinonimi più frequenti:[1]
- Agorrhinum orontium (L.) Fourr.
- Antirrhinum arvense Bubani
- Antirrhinum breviflorum Gilib.
- Antirrhinum calycinum var. rubra Hoffmanns. & Link
- Antirrhinum craniolare Stokes
- Antirrhinum elegans Ten.
- Antirrhinum gibbosum Wall.
- Antirrhinum humile Salisb.
- Antirrhinum indicum Royle ex Ball
- Antirrhinum orontium L.
- Antirrhinum orontium var. chrysothales Pau
- Antirrhinum orontium f. elegans (Ten.) Bég.
- Antirrhinum orontium var. foliosum J.A.Schmidt
- Antirrhinum purpureum Dulac
- Orontium arvense Pers.
- Orontium calycinum Pers.
- Antirrhinum orontium var. brevifolium Post (sinonimo della sottospecie gibbosum)
- Antirrhinum orontium var. indicum Chav. (sinonimo della sottospecie gibbosum)
Altre notizie
[modifica | modifica wikitesto]La bocca di leone dei campi in altre lingue è chiamata nei seguenti modi:
- (DE) Feld-Löwenmaul, Katzenmaul
- (FR) Misopatès orontium, Muflier des champs
- (EN) Weasel's Snout, Lesser Snapdragon
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c The Plant List, http://www.theplantlist.org/tpl1.1/record/kew-2506761 . URL consultato il 16 giugno 2018.
- ^ David Gledhill 2008, pag. 260.
- ^ Etimologia fanerogame, pag. 76.
- ^ David Gledhill 2008, pag. 284.
- ^ Botanical names, su calflora.net. URL consultato il 16 giugno 2018.
- ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 16 giugno 2018.
- ^ Archive.org, p. Autikon botanikon. URL consultato il 16 giugno 2018.
- ^ a b c Kadereit 2004, pag. 378.
- ^ a b c Judd et al 2007, pag. 493.
- ^ a b Strasburger 2007, pag. 852.
- ^ Pignatti 1982, Vol. 2 - pag. 541.
- ^ a b c d e f Aeschimann et al. 2004, Vol. 2 - pag. 202.
- ^ Musmarra 1996.
- ^ Pignatti 1982, Vol. 2 - pag. 522.
- ^ Conti et al. 2005, pag. 130.
- ^ a b EURO MED - PlantBase, su ww2.bgbm.org. URL consultato il 17 giugno 2018.
- ^ Olmstead 2012.
- ^ a b Angiosperm Phylogeny Website, su mobot.org. URL consultato il 15 gennaio 2017.
- ^ Tropicos Database, su tropicos.org. URL consultato il 17 giugno 2018.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Sandro Pignatti, Flora d'Italia. Volume secondo, Bologna, Edagricole, 1982, pag.541, ISBN 978-88-20623-12-8.
- Alfio Musmarra, Dizionario di botanica, Bologna, Edagricole, 1996.
- Richard Olmstead, A Synoptical Classification of the Lamiales, 2012.
- Kadereit J.W, The Families and Genera of Vascular Plants, Volume VII. Lamiales., Berlin, Heidelberg, 2004.
- Judd S.W. et al, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 496, ISBN 978-88-299-1824-9.
- Strasburger E, Trattato di Botanica. Volume secondo, Roma, Antonio Delfino Editore, 2007, ISBN 88-7287-344-4.
- D. C. Albach, H. M. Meudt and B. Oxelman, Piecing together the “new” Plantaginaceae, in American Journal of Botany, vol. 92, n. 2, 2005, pp. 297-315 (archiviato dall'url originale il 30 novembre 2016).
- F.Conti, G. Abbate, A.Alessandrini, C.Blasi, An annotated checklist of the Italian Vascular Flora, Roma, Palombi Editore, 2005, ISBN 88-7621-458-5.
- D.Aeschimann, K.Lauber, D.M.Moser, J-P. Theurillat, Flora Alpina., Bologna, Zanichelli, 2004.
- José A. Mari Mut, Etimología de los géneros de plantas fanerógamas en La Española (PDF), in edicionesdigitales.info, 2018. URL consultato il 17 giugno 2018 (archiviato dall'url originale il 25 marzo 2018).
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Misopates orontium
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Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Misopates orontium The Plant List - Checklist Database
- Misopates orontium EURO MED - PlantBase Checklist Database
- Misopates orontium IPNI Database