Moto Guzzi Dondolino 500

Moto Guzzi Dondolino
Moto Guzzi Dondolino del 1945
CostruttoreItalia (bandiera) Moto Guzzi
TipoCompetizione
Produzionedal 1945 al 1951
Sostituisce laMoto Guzzi Condor
Stessa famigliaMoto Guzzi Gambalunga
Modelli similiGilera Saturno Competizione
Norton Manx

La Moto Guzzi Dondolino 500 è una motocicletta da competizione, prodotta dalla Moto Guzzi tra il 1945 e il 1951.

Evoluzione della "Condor", la "Dondolino" rappresentò la ripresa dell'attività sportiva del reparto esperienze Moto Guzzi, dopo la lunga sospensione dovuta alla seconda guerra mondiale. Le doti mostrate dalla "Condor" e il gradimento ottenuto presso i piloti privati, aveva portato grande prestigio a Giulio Cesare Carcano che fu incaricato di realizzare la nuova versione, nell'autunno del 1945.

Nonostante il Paese fosse sconvolto dai lutti e gravemente danneggiato dai bombardamenti, in molte parti d'Italia venivano organizzate e disputate gare motociclistiche su improvvisati circuiti cittadini, particolarmente nelle località rivierasche della Romagna, alle quali assistevano folle di spettatori, desiderosi di ritornare alla vita normale e al divertimento. Principalmente per quelle gare e quei piloti fu pensata la "Dondolino" che grazie alla semplicità costruttiva poteva offrire buone prestazioni, robustezza meccanica, semplicità di manutenzione e un prezzo abbordabile.

Gli interventi previsti da Carcano furono pochi e consistettero nel rinvigorimento del propulsore, fino alla comunque modesta potenza di 32 CV, nel generale alleggerimento di qualche chilogrammo e nel miglioramento funzionale dei freni. Esteticamente la "Dondolino" differisce dalla "Condor" solo per l'ampio parafango posteriore, studiato per evitare al pilota gli spruzzi d'acqua durante le gare di granfondo sotto la pioggia.

La "Dondolino" replicò e anzi aumentò il successo ottenuto dalla "Condor", sia sui campi di gara, sia nelle preferenze dei piloti, quali Enrico Lorenzetti, Bruno Ruffo, Ferdinando Balzarotti, Bruno Francisci, Libero Liberati, Guido Leoni, Sergio Pinza e molti altri. La poco potente, ma agile moto riuscì ad imporsi nelle competizioni anche successivamente alla sua uscita di produzione. Nella rinominata e prestigiosa Milano-Taranto, ripresa nel 1950 dopo la decennale interruzione, fu immediata la vittoria di Guido Leoni e la "Dondolino" rinnovò il primato assoluto anche nelle successive tre edizioni.

La "Dondolino" venne così denominata a causa del caratteristico ondeggiare in rettilineo alle alte velocità e per distinguerla dall'altra evoluzione del Condor, la raffinata "Gambalunga", destinata ai piloti ufficiali della squadra corse Moto Guzzi.

Caratteristiche tecniche - Moto Guzzi Dondolino
Dimensioni e pesi
Interasse: 1470 mm Massa a vuoto: in ordine di marcia 128 kg Serbatoio: l
Meccanica
Tipo motore: monocilindrico a 4 tempi orizzontale con testa in lega leggera Raffreddamento: ad aria
Cilindrata 498,4 cm³ (Alesaggio 88,0 × Corsa 82,0 mm)
Distribuzione: 2 valvole in testa inclinate con aste e bilancieri Alimentazione: Carburatore dell’Orto, tipo SS35M
Potenza: 33 CV a 5.500 giri Coppia: Rapporto di compressione: 8,5:1
Frizione: dischi multipli in bagno d'olio Cambio: a 4 marce con comando sulla dx
Accensione magnete
Trasmissione primaria a ingranaggi, secondaria a catena
Avviamento a pedivella
Ciclistica
Telaio a doppia culla in tubi e lamiera d'acciaio
Sospensioni Anteriore: Forcella a parallelogramma con ammortizzatori a frizione / Posteriore: Forcellone oscillante con ammortizzatori a frizione
Freni Anteriore: tamburo laterale dx / Posteriore: a tamburo laterale sx
Prestazioni dichiarate
Velocità massima 170 km/h
Fonte dei dati: [Legend Bike n.15/1993]
  • Angelo Berto, Moto Guzzi Condor, Legend Bike, n.15, agosto 1993, Gruppo B Editore, Bresso, pag.76

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