My Love Won't Wait
My Love Won't Wait singolo discografico | |
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Artista | Two Gallants |
Pubblicazione | 19 settembre 2012 |
Durata | 4:13 |
Album di provenienza | The Bloom and the Blight |
Genere | Indie folk Blues Garage rock |
Etichetta | ATO Records |
Produttore | Vice Cooler |
Two Gallants - cronologia | |
My Love Won't Wait è il settimo singolo della band Two Gallants ed il secondo estratto dall'album The Bloom and the Blight.
Il singolo
[modifica | modifica wikitesto]Il video ufficiale del singolo debutta su Internet il 19 settembre 2012, poche settimane dopo l'uscita dell'album.
Un innocente a capella introduce una traccia dalle ritmiche profondamente pesanti e aggressive che tratta la storia di un rapporto ormai finito ma per il quale, il ragazzo, continua a combattere in quanto il suo amore non può aspettare.[1]
Video
[modifica | modifica wikitesto]Il video è ambientato all'interno di una discarica dove, Tyson Vogel e Adam Stephens, rispettivamente batterista e voce della band, si ritrovano a scappare da un gruppo di sinistri individui incappucciati che tentano di seppellire i due nei rifiuti. Ormai accerchiati, i protagonisti si fermano dinnanzi ad un individuo, presumibilmente il capo, il quale accende un sigaro con paio di banconote precedentemente bruciate. In quel momento, il batterista, alza la mano e, dalla manica della camicia, esce un getto d'acqua che spegne il sigaro del sinistro individuo facendone scaturire una rissa generale. Il video si conclude con i due musicisti, unici rimasti in piedi, intenti ad osservare un poetico tramonto dalla cima della discarica.[2]
Formazione
[modifica | modifica wikitesto]- Gruppo
- Adam Stephens - voce, chitarra, armonica a bocca
- Tyson Vogel - cori, batteria
- Produzione
- Vice Cooler - produzione
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Two Gallants – My Love Won’t Wait, su The GROUND Magazine. URL consultato l'11 settembre 2016 (archiviato dall'url originale il 12 ottobre 2016).
- ^ Watch Two Gallants’ Triumphant ‘My Love Won’t Wait’ Video | SPIN, su spin.com, 19 settembre 2012. URL consultato l'11 settembre 2016.